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La zona industriale apre anche alle imprese di servizio

Approvata la proposta di ampliare gli utilizzi possibili

Non soddisfatto dello sviluppo avuto dalla zona industriale dopo le modifiche pianificatorie del 2009 e del 2013, il Municipio di San Vittore ha licenziato un messaggio – approvato dall’Assemblea comunale durante la seduta del 31 marzo – con l’obiettivo “di ampliare lo spettro degli utilizzi ammissibili e limitare quelli ritenuti sconvenienti”.

Negli anni limitazioni rivelatesi ‘nocive’

Con una superficie di 180mila metri quadrati, di cui 20mila attualmente liberi, quello di San Vittore è il più grande comparto industriale nella regione di lingua italiana grigionese. Attualmente, indica l’Esecutivo, la zona è però caratterizzata “da una bassa densità di posti di lavoro”. Contrariamente a quanto auspicato dal Piano direttore cantonale e dallo stesso Comune, “l’uso effettivo della zona industriale non si sviluppa come dovrebbe”, con una parte degli stabilimenti esistenti che risultano “sfitti, rispettivamente inutilizzati”, mentre un’altra è “sottoutilizzata”. Nel messaggio – approvato con 37 voti favorevoli e 7 astensioni – il Municipio spiega di ritenere che l’attuale limitazione delle utilizzazioni alla produzione artigianale e industriale leggera “sia stata e potrà essere nociva anche in futuro in termini di sviluppo territoriale e di posti di lavoro”. Con le modifiche approvate, s’intende “riallineare la pianificazione locale agli obiettivi del Piano direttore cantonale che per San Vittore perseguono l’insediamento di grosse attività ad alto valore aggiunto ed elevata densità di posti di lavoro”.

“Si tratta di eliminare – si legge ancora nel messaggio – gli impedimenti pianificatori che possono ostacolare l’insediamento di ditte che hanno un impatto positivo sull’economia regionale per quanto riguarda il numero di addetti (anche nel terziario più o meno avanzato) e per quanto riguarda il reddito generato”. Considerazioni che hanno portato all’adozione delle modifiche, dichiarando ora conformi a insediarsi anche le imprese di servizio.

I vincoli

Nello specifico, la nuova Legge edilizia sancisce principalmente che nella zona industriale è permessa la costruzione di edifici e impianti destinati alla produzione di beni e servizi. Per quanto riguarda invece le limitazioni, oltre a non permettere le costruzioni e superfici a scopo residenziale, sono esclusi il commercio al dettaglio (fatta eccezione di una ridotta superficie necessaria per la vendita diretta di quanto prodotto in loco) e le attività legate all’immagazzinamento e alla logistica. Un punto fermo è l’esclusione di attività con “bassa densità di addetti e basso valore aggiunto”, siano esse di produzione di beni o servizi.

BELLINZONA E VALLI

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2025-04-14T07:00:00.0000000Z

2025-04-14T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281629606107035

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