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‘Preoccupano i costi a carico dei Comuni’

Come detto, a beneficiare della produzione energetica degli impianti di Elin sono anche sei Comuni mesolcinesi. Se da un lato le tariffe elettriche dovrebbero comunque diminuire – ricordiamo che si sta ancora valutando a quale società energetica affidarsi per l’acquisto di energia, dopo che Repower aveva presentato un’offerta allettante per inserirsi nel mercato attualmente occupato da Aet; quel che è certo è che le tariffe caleranno di almeno 5 cts/kWh –, questi mancati introiti avranno in generale «un impatto sulle finanze dei Comuni», precisa da noi raggiunto il sindaco di Grono Samuele Censi. Oltre che per la mancata produzione energetica il sindaco, in generale, è pure «preoccupato per i costi legati al ripristino dei danni, visto che alcune opere pubbliche non sono assicurate in caso di eventi naturali estremi». E in questo caso le spese sono quindi a carico dei Comuni. Censi (che è pure granconsigliere) aveva quindi chiesto al governo grigionese se fosse ipotizzabile istituire un’assicurazione cantonale per le opere pubbliche come acquedotti, impianti di depurazione, sottostrutture, strade e sentieri di montagna. Recentemente l’esecutivo retico aveva risposto che avrebbe almeno valutato questa ipotesi.

‘L’acquedotto regionale tornerà in funzione tra circa due settimane’

Un esempio in quest’ambito è rappresentato dall’acquedotto regionale che serve i comuni di Grono, Roveredo e San Vittore, così come il bacino della galleria San Fedele (Ustra) dal quale possono attingere i pompieri in caso di incendio. Più precisamente l’impianto di captazione alla sorgente in zona Fontanin è stato ricoperto da materiale alluvionale e anche la condotta che porta a valle l’acqua è stata danneggiata, rendendo necessaria la sua sostituzione lungo 5060 metri. Nel frattempo «la camera di captazione è stata liberata e svuotata», rileva Censi. Inoltre «è stato realizzato un muro in calcestruzzo armato a protezione della camera e i tubi di scarico sono stati prolungati in modo da non potere più essere otturati in caso di franamento». Per quanto riguarda invece il ripristino della condotta, «saranno ancora necessarie circa due settimane di lavoro. Successivamente potremo procedere alla messa in servizio dell’acquedotto, a condizione che le analisi batteriologiche siano a norma e che venga rimesso in funzione il bypass della microcentrale idroelettrica Fontanin-La Possa», pure rimasta ferma. Non da ultimo, «proseguono anche i lavori di ripristino della briglia di attraversamento in zona Oltra, dove i cavi elettrici e della teletrasmissione sono fuori servizio, essendo stati danneggiati». I costi complessivi ammontano a 850mila franchi a carico, appunto, dei Comuni. Ricordiamo che in ogni caso sia l’approvvigionamento elettrico sia quello idrico erano stati garantiti (grazie ad alternative) immediatamente.

BELLINZONA E VALLI

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2024-10-11T07:00:00.0000000Z

2024-10-11T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281633900681625

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