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Semafori e colonne, chieste migliorie

Lepori su code e critiche: ‘A Giubiasco il verde ridotto a un terzo è un dosaggio troppo severo. E in via San Gottardo vorremmo la modalità lampeggiante’

Di Marino Molinaro

Non è passato inosservato il nostro articolo di ieri che traccia un primo – seppur parziale ed empirico – bilancio del semisvincolo di Bellinzona. A suscitare molti commenti sui social è la decisione cantonale di ridurre a un terzo rispetto a prima il verde del semaforo di Giubiasco collocato all’incrocio fra via Monte Ceneri e via al Ticino che gestisce la viabilità da e per Bellinzona e da e per Sementina. Parimenti, taluni commenti riguardano anche un altro semaforo molto criticato dai conducenti, quello posato due anni fa in via San Gottardo all’incrocio del centro Bosch. Semaforo voluto dal Cantone per migliorare sia la sicurezza generale, sia il transito dei bus lungo un’arteria molto trafficata. Col risultato però di un ulteriore allungamento delle code e dei tempi di percorrenza nelle ore di punta per chi entra in città da Arbedo.

Nel caso di Giubiasco la misura è stata invece voluta per spingere il più possibile verso il semisvincolo la mobilità veicolare in entrata sud di Bellinzona, disincentivando così l’utilizzo della vecchia cantonale. Il risultato è che in questi primi due mesi di semisvincolo c’è stato in effetti un travaso significativo verso l’autostrada, ma parimenti la coda nei due sensi a Giubiasco e in via al Ticino rimane lunga (fino a raggiungere talvolta lo svincolo di Camorino) proprio a causa del dosaggio semaforico voluto dal Cantone.

‘Sarebbe auspicabile un allentamento’

Semafori e viabilità sono temi di pertinenza del municipale Mattia Lepori, capodicastero Territorio e mobilità, nonché fresco neopresidente della Commissione regionale dei trasporti. «Anzitutto – premette – posso confermare che in questa fase iniziale, in attesa di un monitoraggio di dettaglio e di un assestamento atteso sul medio e lungo termine, il semisvincolo funziona adeguatamente e sta producendo i benefici previsti. In particolare il traffico nei quartieri sud si è ridotto di un terzo, a beneficio della loro vivibilità».

Qualche nota stonata però non manca. «In effetti il semaforo di Giubiasco, all’incrocio con via al Ticino, così com’è stato programmato dal Cantone presenta un dosaggio molto severo e a mente del Municipio sarebbe auspicabile un allentamento», annota Lepori: «Convinti che i benefici voluti col semisvincolo siano in ogni caso raggiunti, ci siamo rivolti ai servizi cantonali chiedendo di allungare il verde. Riteniamo infatti che sia controproducente implementare una misura di questo tipo che in realtà, aumentando artificialmente le colonne, finisce per vanificare i buoni risultati complessivi e penalizzare la popolazione di Camorino, Giubiasco e della Val Morobbia, che si ritrova in colonna come prima senza un beneficio tangibile e sebbene il traffico sia in realtà complessivamente diminuito proprio grazie al semisvincolo». Il Cantone dal canto suo ha risposto rivedendo però solo in minima parte i tempi del verde, in pratica aumentandoli del 15% e soltanto nella fascia serale. «Che non è sufficiente – rimarca Lepori – e perciò insisteremo. Ci batteremo ancora».

Discorso più o meno simile per il nuovo semaforo di via San Gottardo: «Approfondendo la situazione e discutendone con i servizi cantonali, ho suggerito una possibile soluzione che potrebbe andare incontro alle esigenze sia di sicurezza che di maggiore scorrevolezza. Ossia lasciare il semaforo lampeggiante, con la possibilità di attivarlo su chiamata dei pedoni in attraversamento e quando i bus s’immettono da via Vallone in via San Gottardo. La ritengo una soluzione concreta e fattibile. In accordo con i servizi cantonali preposti se ne riparlerà prossimamente nell’ambito delle analisi sugli effetti del semisvincolo».

Strade locali e traffico parassitario

Un occhio di riguardo sarà in ogni caso riservato anche alle strade comunali, di competenza questa volta della Città, per capire quali effetti stiano generando il semisvincolo e talune misure fiancheggiatrici (come via alla Posta a Giubiasco trasformata in strada a fondo cieco) sulla mobilità locale. In particolare si vuole capire se il traffico parassitario ci sia ancora, se sia diminuito o aumentato. In tal senso, nell’articolo di ieri citiamo il trasferimento del traffico in entrata al Borghetto da via alla Posta a via Rompeda, la quale è molto stretta e con limite di velocità di 20 km/h.

BELLINZONA E VALLI

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2025-04-03T07:00:00.0000000Z

2025-04-03T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281633901052398

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