Una promessa lungo la strada
Inaugurato tra Ronco s/Ascona e Losone il nuovo accesso forestale Corona dei Pinci-Giumella, parte di un ampio progetto di cura dei boschi di protezione
Sascha Cellina
«Un passo importante per la valorizzazione del nostro territorio, che migliora l’accesso alle aree boschive e contribuisce alla gestione sostenibile del patrimonio forestale, dimostrando altresì che se si uniscono le forze per una visione d’insieme si ottengono grandi risultati».
È con queste parole che il presidente del Patriziato di Losone, Carlo Ambrosini, ha salutato la nuova strada forestale Corona dei Pinci-Giumella (prolungamento della Camana-Corona dei Pinci), inaugurata lo scorso 28 maggio. Un’opera che si inserisce nel progetto, elaborato dallo stesso ente locale in collaborazione con l’Ufficio forestale di circondario e sostenuto dal Comune
di Losone, per la cura dei boschi di protezione tra Corona dei Pinci e Alpe Zota, che definisce le necessità di intervento su un’area situata all’interno di un perimetro di progetto di circa 168 ettari. Misure volte ad aumentare la stabilità del bosco al fine di garantire la funzione di protezione a lungo termine (primi risultati in 20-30 anni); insediare più stadi di sviluppo del bosco che permettano una buona resilienza in caso di fenomeni estremi; favorire la biodiversità attraverso la creazione di un mosaico di ambienti ed ecosistemi favorevoli all’insediamento di altre specie arboree; valorizzare il legname sfruttandolo localmente sia come legno d’opera che come legno d’energia per economie private e impianti di termoriscaldamento regionali. Per garantire un’esecuzione razionale dei lavori e permettere la futura gestione del patrimonio boschivo (compiti svolti principalmente dall’Afor Losone), il progetto prevede anche opere di miglioria alle infrastrutture forestali, tra le quali appunto la nuova strada forestale, per una spesa totale preventivata di 4,19 milioni di franchi (circa 1,5 per la strada) coperta a maggioranza da Cantone e Confederazione (3,2 milioni), con i costi rimanenti di circa 600mila franchi (dedotto il ricavato della vendita del legname) divisi a metà tra Patriziato e Comune di Losone.
Un’opera, realizzata dall’Afor, in gestazione da oltre 15 anni
«Nel 2009 quando ho assunto il ruolo di presidente del Patriziato, l’Afor Losone contava un selvicoltore, un operaio frontaliere e uno a metà tempo, tutti e tre con la disdetta in mano – ha ricordato Ambrosini durante l’inaugurazione, alla quale hanno preso parte anche l’ingegnere forestale responsabile dell’8° circondario Giovanni Galli e il presidente dell’Alleanza patriziale ticinese (Alpa) Tiziano Zanetti –. Alcune persone mi hanno però convinto a rilanciare l’azienda (oggi diretta da Martino Pedrazzini e che oltre a lui conta un forestale aggiunto, una segretaria, sei selvicoltori, un operaio forestale e tre apprendisti), tra le quali il compianto Pietro Stanga, allora capo ufficio forestale del circondario, che oltre a garantire il suo appoggio ha preparato un progetto selvicolturale importante nella Val Comora, progetto embrionale di quanto siamo qui oggi a visitare. Quando 15 anni fa l’amico “Bigio” è venuto a mancare improvvisamente, ho promesso che questo progetto sarebbe stato portato a compimento anche per onorare la sua memoria: non è stato facile, è stato un lungo percorso, ma eccoci qua». Ambrosini ha ricordato le iniziali modifiche al progetto (in particolare la rinuncia a una teleferica forestale di quasi 2 km in Val Comora a favore appunto di una strada) apportate dal subentrato ingegner Lafranchi, poi a sua volta sostituito nel tempo da altri, fino alla decisione («non scontata sia umanamente sia politicamente») di affidare la direzione ingegneristica alla Ecocontrol Sa, società attiva nei campi delle consulenze ambientali e naturalistiche, dell’ingegneria forestale come pure della fisica ed energetica della costruzione. Nel 2022 le «intense discussioni» con il Comune di Ronco sopra Ascona e i Patriziati interessati hanno portato all’inoltro della domanda di costruzione e nel 2023 al relativo messaggio per il credito del Consiglio di Stato ticinese, poi accolto dal Gran Consiglio.
Patriziati, Comune e Cantone insieme: collaborazioni importanti per il territorio
Il presidente dell’ente losonese ha sottolineato anche i numerosi incontri con i Patriziati di Ronco, Brissago, Ascona e Intragna, con quest’ultimo che nel 2012 ha spalleggiato il Comune di Centovalli nell’opposizione presentata contro l’idea del prolungamento della strada che saliva da Ronco. Dal dialogo sono però emerse, «con pazienza e tenacia, collaborazioni molto importanti per il territorio boschivo della nostra regione. Questa strada è infatti solo una tappa nella gestione dei nostri boschi patriziali locarnesi: si pensi al progetto di Brissago in zona Naccio o a quello di Intragna in zona Aula. Progetti che la burocrazia (e forse altro) stanno frenando, ma che sono sicuro se continueremo a collaborare con la stessa determinazione potranno vedere la luce».
LOCARNO E VALLI
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2025-06-23T07:00:00.0000000Z
2025-06-23T07:00:00.0000000Z
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