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Espiazione anticipata per l’ex agente della Comunale

È accusato di atti sessuali con fanciulli

Di Sascha Cellina

Da ieri l’ex agente di polizia alle dipendenze di una Comunale del Locarnese finito in manette lo scorso 22 luglio con l’accusa di atti sessuali con fanciulli, si trova in regime di espiazione anticipata della pena. La carcerazione preventiva nei suoi confronti – prolungata lo scorso ottobre di ulteriori due mesi dal giudice dei provvedimenti coercitivi, che aveva accolto in parte la richiesta (3 mesi) del procuratore pubblico titolare dell’inchiesta Luca Losa – sarebbe scaduta domani, domenica, ma essendo l’inchiesta ormai ben delineata e caduto il rischio di collusione e inquinamento delle prove, le parti (l’uomo è difeso dall’avvocato Marco Masoni) hanno convenuto di passare all’espiazione anticipata, regime meno “rigido” rispetto alla carcerazione preventiva. A questo punto è praticamente certo che l’uomo non uscirà di prigione fino al processo. Quando questo si terrà è ancora presto per dirlo, in quanto l’inchiesta, seppur in fase avanzata, è ancora in corso e secondo nostre informazioni mancano alcuni atti istruttori (interrogatori) per giungere a conclusione. È per contro completa la perizia psichiatrica, richiesta dal pp al fine di individuare un’eventuale scemata imputabilità, così come per stabilire il rischio di recidiva e la conseguente necessità di adottare delle misure terapeutiche. Ricordiamo che l’ex poliziotto avrebbe ammesso almeno parte dei fatti che gli vengono imputati. In base agli accertamenti dell’inchiesta, avrebbe commesso abusi sessuali nei confronti di un ragazzo – non appartenente alla sua cerchia familiare – oggi maggiorenne, ma che all’epoca dei fatti aveva solo 11 anni. La vittima avrebbe ricevuto le malsane attenzioni dell’uomo (e a quanto pare anche parecchio denaro) per un periodo di due, tre anni. L’inchiesta dovrà pure confermare altri episodi, risalenti a molti anni prima (quando non era ancora un agente di polizia) e probabilmente di minore gravità: l’accusato, che allora aveva attorno ai 18 anni, avrebbe preso di mira alcuni ragazzini per dei “giochi” ritenuti perlomeno poco opportuni. L’inchiesta era partita in seguito alla segnalazione fatta direttamente dal personale medico che aveva preso in cura il figlioletto dell’agente per presunti maltrattamenti. In relazione a quell’episodio l’uomo era stato interrogato e la polizia gli aveva sequestrato il telefono cellulare. Un apparecchio elettronico sul quale erano stati rinvenuti messaggi e immagini compromettenti. Materiale che aveva portato gli inquirenti ad arrestarlo con l’accusa di atti sessuali con fanciulli.

LOCARNO E VALLI

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2025-12-06T08:00:00.0000000Z

2025-12-06T08:00:00.0000000Z

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