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Da case primarie a secondarie, il divieto raccoglie consensi

La Commissione edilizia sostiene la mozione Gallotti

Di David Leoni

No del Municipio, ma sì della Commissione edilizia e del Piano regolatore. Sono i “consigli di voto” al Legislativo riguardo alla mozione presentata a Brissago dal Ps-Area rossoverde il 1º luglio 2024 (primo firmatario Flavio Gallotti) per introdurre una moratoria di divieto di trasformazione delle residenze primarie in secondarie nel territorio comunale. Prendendo spunto dal drastico cambiamento della popolazione domiciliata, i mozionanti rilevavano come la partenza soprattutto di famiglie brissaghesi e ticinesi abbia finito col trasformare il borgo di confine in un “dorato dormitorio” per svizzero-tedeschi e stranieri; cambiamento da ricondurre, a loro modo di vedere, proprio alla facile trasformazione delle case primarie in case di vacanza consentita dalle Norme di attuazione del Piano regolatore (Napr). La mozione chiedeva, in sintesi, un’urgente modifica dello strumento pianificatorio con l’introduzione, appunto, di una moratoria di 15 anni sul divieto di conversione.

Nel suo articolato primo preavviso il Municipio osservava come la stessa mozione rientrasse nel più ampio discorso della politica insediativa del Comune, del quale si sta occupando con le revisioni al Piano regolatore. Un lavoro tuttora in corso che permetterà di allineare Brissago alle finalità stabilite dalla Legge federale sulla pianificazione del territorio (Lpt) e dalla Legge cantonale sullo sviluppo territoriale (Lst) che mirano a uno sviluppo centripeto di qualità attraverso la riqualificazione delle aree già urbanizzate, limitando così il consumo del suolo e valorizzando il patrimonio naturale e paesaggistico. Un altro aspetto cruciale di questi approfondimenti è proprio il raggiungimento di un equilibrio tra residenze primarie e secondarie. Una volta concluso il lavoro, prenderà avvio la revisione generale del Piano regolatore. In tale contesto, mediante una variante puntuale, verrà trattata anche la questione delle residenze secondarie.

‘Complesso intervenire sui diritti acquisiti’

Pur ritenendo valida e auspicabile una limitazione delle residenze secondarie, al Municipio è apparso chiaro che una moratoria di 15 anni risulterebbe difficilmente conciliabile con i principi costituzionali attuali. Appare inoltre complesso intervenire sui diritti acquisiti, anche questi aspetti saranno oggetto dei necessari approfondimenti. Piuttosto che approvare la mozione nella forma proposta, l’Esecutivo suggeriva di integrare la richiesta di una limitazione delle residenze secondarie nel mandato già conferito al pianificatore, garantendo così una visione strategica e coordinata.

In un secondo preavviso – pur confermando di condividere le preoccupazioni espresse dai firmatari – l’Esecutivo brissaghese ha precisato che, anche qualora la mozione venisse accolta, la modifica delle Napr non entrerebbe immediatamente in vigore. L’accoglimento dell’atto comporterebbe infatti l’avvio di una variante di Piano regolatore, da trattare secondo la procedura prevista dalla Lst, con tempistiche inevitabilmente lunghe. Per questo motivo il Municipio ha detto di ritenere più opportuno integrare la tematica all’interno delle analisi pianificatorie già in corso e affrontare la questione delle residenze secondarie tramite una variante puntuale nel quadro della revisione generale del Pr. L’Esecutivo ha inoltre segnalato che l’esame comprenderà anche il fenomeno strettamente collegato – e in rapida evoluzione – degli affittacamere e degli affitti brevi, divenuto sempre più rilevante. In assenza di regole chiare, infatti, tali attività rischiano di accrescere la pressione sul mercato degli alloggi e di generare costi aggiuntivi a carico del Comune. Conclusione: “Per trasformare questi fenomeni da fattori di squilibrio a componenti sostenibili dello sviluppo locale, occorre un’integrazione ordinata nel Piano regolatore, con perimetri, destinazioni e condizioni d’uso coerenti con la capacità insediativa. Sono inoltre auspicabili strumenti fiscali e perequativi a livello cantonale, in grado di ridistribuire ai Comuni una quota dei proventi turistici e di sostenere servizi e infrastrutture”.

‘Non 15 anni, ma fino alla revisione del Pr’

Come accennato, alle considerazioni del Municipio si contrappongono quelle della Commissione edilizia e del Piano regolatore, che, sentito il capodicastero incaricato, ha deciso di aderire di principio alle proposte di Gallotti. In particolare, la commissione propone una moratoria non di 15 anni, ma “valida fino all’entrata in vigore della revisione generale del Piano regolatore” e “aderisce alla richiesta di un colloquio del mozionante con il pianificatore”.

LOCARNO E VALLI

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2025-11-29T08:00:00.0000000Z

2025-11-29T08:00:00.0000000Z

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