Il Tragitto prende casa nelle sale di Villa Ginia
L’associazione per l’integrazione e la socializzazione coinvolge oltre 320 utenti (donne e bambini). Nella nuova sede ha più spazio per le molteplici attività
di Serse Forni
Uno stabile dalle linee architettoniche classiche nel cuore di Minusio. L’esterno in queste settimane è in fase di ristrutturazione, impacchettato, quasi fosse un regalo natalizio, tra impalcature e teli di protezione. All’interno di Villa Ginia dallo scorso 9 dicembre si è insediata la sede locarnese dell’associazione ‘Il Tragitto’, che si è spostata dal prefabbricato in via delle Aziende a Locarno.
«Stiamo completando il trasloco – conferma la responsabile Beatrice Marchesi –. Nel Locarnese la nostra associazione, che ha pure una sede a Lugano, è arrivata nel 2020, in periodo Covid. Una circostanza particolare, che ha imposto un avvio delle attività un po’ in sordina. Ma ora siamo diventati una bella realtà, con un ruolo interessante all’interno della rete sociale, anche di quella istituzionale, della regione».
‘Il Tragitto’ è stato fondato nel 2010 con l’intento di offrire uno spazio di incontro a donne e mamme svizzere e straniere proponendo temi legati all’integrazione e alla prima infanzia. Nel corso degli anni ha progressivamente ampliato il ventaglio delle sue proposte, fino a diventare un importante punto di riferimento in Ticino nell’ambito della socializzazione, della formazione, della consulenza sociale, del sostegno alla genitorialità, rivolto soprattutto a donne giunte in Svizzera da Paesi lontani. «Le colonne portanti della nostra azione sono l’accoglienza, l’ascolto, la condivisione, il supporto, l’offerta di spazi e di occasioni per mettere in comune esperienze – prosegue Marchesi –. Nella sede di Minusio lavora un team formato da nove persone, affiancato da una decina di volontari. Dal 2020 a oggi gli utenti sono aumentati progressivamente e attualmente frequentano il nostro centro circa 200 donne e oltre 110 bambini. Molte persone che s’incontrano, che seguono diversi progetti e che creano dinamiche spesso sorprendenti, arrivando a risultati importanti, con aiuto reciproco e slanci di solidarietà. Attraverso l’apprendimento e l’incontro, le partecipanti e i partecipanti rafforzano le proprie conoscenze e competenze, acquisendone di nuove e sviluppando una maggiore confidenza e consapevolezza di sé. Questi aspetti aiutano in particolare a uscire dall’isolamento e a creare una nuova rete sociale e di sostegno».
L’operato de ‘Il Tragitto’ si concentra su diverse aree d’intervento, complementari e interdipendenti tra loro. Villa Ginia offre gli spazi necessari per svolgere al meglio le diverse attività: ci sono locali ampi per gli incontri settimanali delle donne migranti e svizzere, spesso accompagnate dai loro figli in età prescolastica, e per le riunioni e i corsi di italiano. Senza dimenticare i gruppi ‘Genitorinsieme’, che propongono la condivisione delle proprie esperienze: momenti importanti per raccontare e ascoltare e, soprattutto, per non sentirsi soli nel difficile compito di essere mamma e papà. Altri uffici sono riservati all’accompagnamento individuale, per i percorsi d’inserimento socio-professionale destinati a donne che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Infine ci sono i locali per l’amministrazione e servizi igienici a ogni piano.
Alla scoperta del territorio
Una proposta che si sta sviluppando è quella delle uscite alla scoperta del territorio: «La posizione centrale di Villa Ginia, oltre a essere facilmente raggiungibile da tutti, ci permette di essere maggiormente a contatto con il tessuto urbano – conclude l’intervistata –. Ciò facilita non solo il nostro compito, ma anche le attività d’integrazione che proponiamo al di fuori delle mura della nostra sede, con la scoperta del territorio».
Nell’edificio padronale, probabilmente edificato nella seconda metà dell’Ottocento e fino a poco tempo fa usato come B&b, s’intrecciano oggi nuovi percorsi; condivisioni di momenti di vita per crescere ognuno nel proprio cammino. L’integrazione, soprattutto per persone provenienti da culture molto lontane, è un processo relazionale e identitario complesso, che comporta un carico emotivo non indifferente e che può generare insicurezze, senso di inadeguatezza, isolamento sociale. Attraverso le sue proposte, ‘Il Tragitto’ ha costruito negli anni una rete sociale che permette alle partecipanti e ai partecipanti di affrontare le sfide di una realtà per loro del tutto nuova, imparando a riconoscere i propri punti di forza e a valorizzare le proprie competenze.
Ricordiamo, infine, che recentemente l’associazione ticinese ‘Il Tragitto’ ha ricevuto il primo premio nella categoria Empowerment di donne e ragazze dal programma ‘ici. insieme qui.’ per la coesione sociale in Svizzera. Il programma ‘ici. insieme qui.’, che collabora con la Commissione federale della migrazione, ha l’obiettivo di fornire fondi e consulenza professionale a progetti che fanno incontrare persone di culture diverse, favorendo la loro partecipazione alla vita quotidiana in Svizzera. ‘ici. insieme qui.’, con gli iciAwards 2025, ha premiato per la prima volta progetti e organizzazioni che si impegnano per la coesione sociale e una migliore convivenza in Svizzera. Tra i premiati quest’anno c’è “Il Tragitto”, con i suoi due centri socio-educativi a Lugano e a Locarno. Il riconoscimento non solo conferma la validità delle proposte dell’associazione, ma saprà fungere da stimolo concreto per ulteriori sviluppi.
LOCARNO E VALLI
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2025-12-30T08:00:00.0000000Z
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https://epaper.laregione.ch/article/281646786501164
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