A nove mesi dall’alluvione riapre la Valle Bavona
Il 12 aprile luce verde dopo il nubifragio di giugno. Il collegamento sarà tenuto d’occhio grazie a una gestione proattiva delle situazioni di pericolo
Di David Leoni
Stabilita la data: il 12 aprile. Poi la situazione sarà continuamente monitorata e collegata a un piano di emergenza elaborato in base alle mappe di pericolosità.
La data esatta, ufficializzata, ora c’è. Il Municipio l’ha stabilita. La Valle Bavona riaprirà ai proprietari di case e al turismo (di giornata o meno) il prossimo 12 aprile. La comunicazione è stata trasmessa a tutti i fuochi attraverso un dettagliato foglio informativo firmato da Municipio e Consorzio strada Valle Bavona. Si gira una triste e brutta pagina di storia, ci si lascia alle spalle il terribile nubifragio che lo scorso mese di giugno ha causato morte e distruzione in buona parte del suo territorio, rendendolo in alcuni punti irriconoscibile rispetto all’aspetto originale e al richiamo esercitato sui suoi numerosi frequentatori.
Il gruppo tecnico di vigilanza
Una riapertura che, come ci spiega il tecnico comunale di Cevio, (coordinatore del gruppo tecnico), sarà strettamente collegata a un piano di emergenza, elaborato in base alle mappe di pericolosità, per quelli che sono i processi di flusso di detriti (noti) che interessano, da vicino, la strada della valle. Collegamento viario sul quale gli esperti hanno dunque focalizzato la loro attenzione. Tratti di carreggiata sovrastati da quei riali che, durante l’alluvione, hanno rovesciato tonnellate di massi e legname la notte del 29 giugno. Per questi affluenti laterali
Daniele Bianchini
del fiume Bavona è stato allestito il ‘Piano d’emergenza processi di alluvionamento e flussi detritici per la Valle Bavona’, abbreviato in PE Valle Bavona, dallo specifico grado di attivazione, in base a quelli che sono gli eventi meteorologici.
Sarà attivato, o meglio entrerà in funzione, come detto, con l’apertura al transito veicolare della vallata. Al lato pratico, in caso di evento meteo preceduto da allerta, questa procedura renderà possibile analizzare, in tempo reale, l’evolversi della situazione nel territorio e, se del caso, intervenire per chiudere il collegamento. Un piano di monitoraggio e azione su possibili eventi calamitosi sviluppato da uno studio di geologia privato su mandato del Municipio di Cevio.
Le soglie di allerta in base ai livelli di rischio
Nel caso di annunciati temporali estesi, ecco che l’apposito gruppo tecnico istituito valuta la situazione per capire se sussistano pericoli concreti (come nel caso di forti quantitativi d’acqua in poche ore che potrebbero innescare movimenti di masse detritiche o franamenti destinati a interessare la strada). Se il gruppo incaricato ritiene che il rischio sia latente, ecco che si procede con la chiusura della strada tramite la barriera posta all’entrata della Bavona, come pure a San Carlo (per chi scende verso il fondovalle). L’informazione dell’utenza (circa 250 le persone proprietarie di rustici e terrieri) avviene anche tramite le App del cellulare, con messaggi di preallerta della situazione. Il destinatario è quindi informato per tempo della situazione. Fatto sta che se dovesse scattare l’allarme, i residenti sono invitati a rimanere nelle proprie abitazioni e a non ricorrere all’auto per spostarsi. Generalmente si tratta di eventi meteorici di breve durata, che comunque possono evolvere in fretta. Motivo per cui gli incaricati del gruppo tecnico faranno i loro sopralluoghi e decideranno se alzare, o meno, il grado di allarme. Passata la “tempesta”, compiute le necessarie verifiche sui rischi idrogeologici (come la formazione di eventuali serre), ecco che la strada tornerà a essere normalmente percorribile. Un messaggio di fine allerta seguirà.
Per quanto riguarda, invece, la sentieristica pedestre, mentre proseguono i lavori di ripristino di quelle vie alpine danneggiate, l’Organizzazione turistica regionale che le gestisce ha già predisposto la segnaletica del caso.
Cartellonistica e comunicazione
Verrà pure posata un’opportuna cartellonistica, fissa, con esposti i Qr code che rimandano l’utente alla pagina internet in costruzione e all’applicativo Alertswiss (contenente informazioni aggiornate da MeteoSvizzera). Gli esercenti attivi in valle, designati dall’autorità come figure locali di riferimento, saranno inoltre avvisati tramite l’invio di Sms (cosa possibile anche per i proprietari di rustici o appartamenti che ne faranno richiesta, che dovranno annunciarsi alla Cancelleria se vorranno approfittare di questa ulteriore modalità d’informazione). Sono, questi, gli ultimi ritocchi da apportare a un piano d’emergenza viabilità che è già stato testato con successo negli scorsi mesi di chiusura della Bavona.
‘Dopo nove mesi la valle può tornare a vivere’
«Dopo nove mesi di importanti lavori per il ripristino della strada provvisoria che passa da Fontana e conduce al fondo della Valle Bavona, siamo finalmente pronti a riaprirla a tutti, inclusi i turisti – spiegano la sindaca di Cevio, Wanda Dadò e la capodicastero Strada Valle Bavona,
Romana Rotanzi –. Oltre alla strada, è stato eseguito un importante intervento di messa in sicurezza dei riali laterali, che hanno causato nell’evento alluvionale danni significativi. Questa riapertura rappresenta un grande traguardo: la Valle Bavona può tornare a vivere, con i suoi grotti, ristoranti e case secondarie e l’intera Vallemaggia potrà beneficiare di questa ripartenza, dopo aver a lungo risentito della chiusura. I lavori non si fermano qui: proseguiremo con ulteriori interventi per garantire sicurezza e stabilità alla valle. Guardiamo al futuro con ottimismo e fiducia, certi che questo territorio continuerà a rifiorire».
PRIMA PAGINA
it-ch
2025-03-20T07:00:00.0000000Z
2025-03-20T07:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281655375860126
Regiopress SA
