laRegione

La Gestione concilia: ok ai 60mila franchi

Locarno, i nodi vengono al pettine: si rivela largamente insufficiente il credito che era stato dimezzato due anni fa perché ritenuto eccessivo

Di Davide Martinoni

Vada per i 60mila franchi mancanti, anche perché per ottenerli il Municipio ha scelto la via del messaggio ad hoc anziché procedere “di forza” sfruttando i suoi margini economici. Ma sia chiaro: le riflessioni fatte a suo tempo per trovare soluzioni valide da attuare all’interno della Rotonda non devono andare perse.

È il succo delle considerazioni della commissione della Gestione del Consiglio comunale di Locarno nel rapporto sulla richiesta di un credito di 60mila franchi per la procedura di concorso del progetto di sviluppo della Rotonda (“GiRotonda”). Rapporto che è stato redatto da Damiano Cossi e firmato con riserva da ben 5 consiglieri comunali.

Nel rapporto la Gestione ricorda gli antefatti di questa richiesta di credito. In particolare che nel ’22 in Consiglio comunale erano stati votati 380mila franchi per l’acquisto della particella (310mila) e per la procedura con workshop per valorizzare la superficie interna (70mila). Rispetto all’auspicio del Municipio ne mancavano 70mila, perché i 140mila erano stati dimezzati così come proposto con specifico emendamento dalla Gestione, addirittura fatto proprio dal Municipio. Al voto, i 380mila franchi per fare tutto sembravano sufficienti alla stragrande maggioranza del legislativo: 26 sì, 0 contrari e 7 astenuti.

I passi intrapresi

In seguito a quel voto, ricorda ancora la commissione, “il Municipio aveva scelto di avviare la procedura partecipativa affidando il compito a un coordinatore”. Attraverso un concorso a invito, tre studi avevano presentato le loro proposte metodologiche insieme alle relative condizioni economiche. Poi, nel marzo del ’23, il Municipio aveva conferito il mandato di coordinazione allo studio Respini architetti di Minusio, per un importo di 25mila franchi. I risultati finali del processo partecipativo sono in seguito stati presentati al Municipio nel marzo 2024 e pubblicati sul sito dedicato. Altri 10mila franchi, puntualizza la Gestione, “sono stati utilizzati per comunicare e organizzare le diverse fasi del processo partecipativo”.

Le attese dei cittadini

Ma ora i nodi vengono al pettine, perché la nuova richiesta di credito si giustifica, stando al Municipio, con l’iter che si intende portare avanti, ovverosia “l’elaborazione del più ampio spettro delle proposte ottenute dal processo partecipativo, con l’obiettivo di ottenere informazioni tecniche ed economiche sufficientemente chiare per poter determinarsi sul proseguo”. Municipio che sottolinea “l’importanza di questo progetto, in primis rispetto alle attese delle cittadine e dei cittadini di Locarno”. L’idea è di proseguire con un concorso in forma anonima con procedura a invito, riporta la Gestione, “che prevede il coinvolgimento di 5 studi di giovani architetti”.

Il concorso sarà diretto da un coordinatore professionale con esperienza e “in seguito – aggiunge la commissione – viene proposta la presenza di una giuria di 5 membri, comprendente almeno 3 professionisti esterni, accompagnata da supplenti e consulenti, che avrà il compito di valutare i risultati dei progetti e redigere un rapporto finale all’indirizzo del Municipio. I consulenti verrebbero individuati in funzione dei vari interessi relativi allo spazio pubblico”.

‘Città Spugna’, la Mobiliare ‘pressa’

Senza dimenticare che nell’ambito del progetto complessivo avranno un ruolo importante le misure del concetto “Città Spugna”, legato agli effetti del cambiamento climatico. Come notava il Municipio nel suo messaggio, verranno “esplorate soluzioni innovative per mitigare i danni causati da tempeste intense” e con questo si intende “l’impiego di materiali speciali, l’inclusione di aree verdi e la creazione di strutture architettoniche specifiche”. Un partenariato in quest’ambito è già stato siglato con “La Mobiliare”, che è disposta a pagare ma chiede che vengano rispettate le tempistiche concordate.

La Gestione ammette che prima ancora del licenziamento del messaggio ora in oggetto il Municipio aveva informato i commissari che il credito votato nel ’22 non sarebbe stato sufficiente a coprire i costi della procedura; Gestione che ricorda anche il suo auspicio che l’esecutivo tornasse in Consiglio comunale per chiedere i soldi mancanti; cosa che in effetti è successa.

Ora, “tenendo conto delle spiegazioni del Municipio in relazione all’impossibilità a rispettare i costi accettati con l’emendamento nel settembre 2022, i commissari ritengono che il progetto, alla luce della sua importanza, non possa essere fermato o subire ulteriori rallentamenti”.

LOCARNO E VALLI

it-ch

2024-11-04T08:00:00.0000000Z

2024-11-04T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281659670549747

Regiopress SA