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Estratto dalla grotta il corpo dello speleosub morto

Si tratta di un 56enne svizzero del Canton Lucerna

Sono durate una settimana le operazioni di recupero dello speleosub rimasto vittima di un infortunio il 2 novembre, dopo essersi immerso nella grotta delle sorgenti del Brenno in zona Alpe di Pertusio in Val di Blenio. Il corpo dell’uomo – nel frattempo formalmente identificato (si tratta di un 56enne, cittadino svizzero, domiciliato nel Canton Lucerna) – è stato infatti estratto sabato scorso poco prima delle 11.20. Lo ha indicato in un comunicato la Polizia cantonale, precisando che l’accesso alla grotta resta vietato per motivi d’inchiesta. Ricordiamo che il corpo dello speleosub era già stato individuato il giorno stesso in cui è stato lanciato l’allarme: si trovava a una profondità di oltre 40 metri e a circa 200 metri dall’entrata della grotta. Entrata – si tratta di una stretta fessura a 1’830 metri di quota, praticamente a filo della superficie dell’acqua – che cela una rete estesa di tortuosi e profondi cunicoli subacquei. Un’apertura nella roccia nella quale addentrarsi è estremamente impegnativo anche per i più esperti. E infatti le operazioni di recupero della salma particolarmente complesse e tecnicamente impegnative hanno richiesto diversi giorni e numerose immersioni da parte di sub esperti. «Percorrere quei cunicoli è come immaginarsi di addentrarsi in un tubo di un metro di diametro che per centinaia di metri procede in maniera tortuosa poiché scavato dall’acqua», aveva precisato raggiunto dalla redazione Enrico Zamboni, presidente della sezione ticinese della Società svizzera di speleologia, di cui fanno parte anche gli specialisti subacquei del Soccorso speleologico svizzero, intervenuti sul posto unitamente agli agenti della Polizia cantonale.

BELLINZONA E VALLI

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2024-11-11T08:00:00.0000000Z

2024-11-11T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281659670564336

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