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Incendio doloso, arrestato municipale

Il procedimento penale avviato nei confronti di Vladimiro Bernardi è indiziario ed è coordinato dalla procuratrice pubblica Anna Fumagalli

di Alfonso Reggiani e Malva Cometta Leon

«Dal giardino ho visto arrivare l’auto del proprietario del garage che in seguito ha preso fuoco: è stata una questione di pochi minuti, poi sono partite le fiamme». A raccontarci quanto capitato mercoledì mattina in una palazzina di via Scairone è una persona che ha assistito ai momenti antecedenti all’incendio. Emergono dettagli scottanti sull’episodio successo a Melano, che vede tuttavia Bissone tra due fuochi. Il rogo innescato nel garagedeposito sarebbe stato causato – il condizionale è d’obbligo – dal municipale della lista Lega-Udc ‘Per una Nuova Bissone’ Vladimiro Bernardi. L’uomo è stato fermato e arrestato in meno di ventiquattro ore con le accuse principali di incendio doloso e di messa in pericolo della vita altrui. L’inchiesta penale è coordinata dalla procuratrice pubblica Anna Fumagalli.

Quei conflitti accresciuti di recente

Il procedimento a carico di Bernardi è indiziario e per il momento il Ministero pubblico non commenta né smentisce, ma si limita a rilasciare un breve comunicato: “Con riferimento all’incendio di mercoledì in un box-deposito in via Scairone a Melano, al momento possiamo confermare che si sta vagliando la posizione di un uomo nei cui confronti è stato disposto l’arresto. Considerato il quadro indiziario e gli atti istruttori in corso, è prematuro rilasciare ulteriori informazioni”. La notizia dell’arresto di una persona che avrebbe provocato le fiamme in un edificio del quartiere di Val Mara è stata riferita dal CdT, che non ha tuttavia rivelato il nome dell’uomo. Stando a nostre informazioni, la matrice dolosa è stata attribuita a un rappresentante delle Istituzioni eletto alle ultime elezioni comunali dell’aprile 2024 a Bissone. La persona riveste una carica pubblica ed è per questo motivo che riveliamo le sue generalità. Bernardi, ci informa una persona del luogo, «era da tempo in pessimi rapporti con l’inquilino perché quest’ultimo avrebbe accumulato ritardi nel pagamento dell’affitto. Nelle ultime settimane i conflitti tra i due si sono acuiti, tanto che il locatario ha minacciato di dare fuoco all’intera palazzina». Cosa che, invece, sarebbe avvenuta per mano del proprietario (Bernardi), in pieno giorno e in assenza della persona a cui aveva affittato gli spazi.

Diramata un’allerta a causa del fumo

«Ho avuto paura, il fumo era molto denso», ci dice un altro testimone dei fatti. «Gli inquilini sono stati obbligati a lasciare le proprie abitazioni per almeno un paio di ore». Come ha comunicato la Polizia cantonale, dall’incendio è partito un denso fumo che si è rapidamente propagato invadendo l’area circostante. Tanto da costringere le autorità a ordinare l’evacuazione provvisoria di cinque persone. Sul posto sono intervenuti i pompieri del Mendrisiotto che hanno provveduto a spegnere l’incendio, gli agenti della Polizia cantonale per i rilievi del caso e quelli della Comunale per il disciplinamento del traffico. Dalle tracce rinvenute sul pavimento del garage, gli specialisti hanno compreso la matrice dolosa del rogo e nel giro di poco tempo hanno informato gli inquirenti. Inquirenti che in seguito hanno fermato la persona che potrebbe essere responsabile di un crimine particolarmente grave. A causa del denso fumo, AlertSwiss ha diffuso alcune raccomandazioni, invitando la popolazione residente nella zona a chiudere porte e finestre, spegnere le ventilazioni e a non recarsi nell’area toccata. rappresentanti della minoranza nell’Esecutivo che rappresentano la lista ‘Per una nuova Bissone’, fin dalla campagna elettorale hanno presentato innumerevoli segnalazioni e denunce di presunte irregolarità. Nessuna di queste, però, è sfociata nell’avvio di un procedimento amministrativo, né hanno fatto scattare indagini di natura penale. A subire le conseguenze di questi ripetuti attacchi interpersonali dal sapore alquanto strumentale è stato il clima all’interno dell’Esecutivo. Alcune di queste istanze strettamente legate alla Legge organica comunale (Loc) sono state recapitate alla Sel, che è intervenuta a tutela dei cittadini e delle aziende di Bissone, perché il cattivo sangue che si è generato nel Municipio ha avuto l’effetto di ridurre la capacità del Comune di servire al meglio la cittadinanza. L’autorità di vigilanza amministrativa e finanziaria sui Comuni, però, ha dei limiti e non ha i mezzi per “sconfinare” nell’autonomia comunale. Il suo monitoraggio della situazione ha avuto unicamente l’obiettivo di ristabilire un clima di lavoro idoneo a permettere al Municipio di svolgere i propri compiti e di lavorare a beneficio della cittadinanza.

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2025-12-06T08:00:00.0000000Z

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