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‘Il referendum è riuscito’

La raccolta delle firme ha avuto successo e oggi verranno consegnate oltre 530 firme. I promotori confermano la notizia pubblicata sabato sulla ‘Regione’. I cittadini di Monteceneri saranno chiamati a votare in merito al credito di circa 4,7 milioni approvato dal Consiglio comunale per la ristrutturazione della casa di vacanza comunale a Nante (Airolo). I referendisti auspicano che si possa dibattere serenamente “prima della votazione”, affinché l’esercizio “diventi l’occasione per capire, confrontarsi e decidere democraticamente, nel rispetto di tutte le opinioni”.

Per i referendisti e i firmatari, “il progetto del Municipio è esagerato e comporta troppe incognite finanziarie”. Inoltre, “non c’è nessuna garanzia di poter ottenere dal Cantone i sussidi milionari ipotizzati. È quindi un rischio eccessivo per un Comune finanziariamente debole e con decine di milioni di altri investimenti già programmati nei prossimi anni”. Secondo i promotori della raccolta di firme, “i cittadini firmatari hanno capito che lo scopo del referendum non è impedire la ristrutturazione e lasciar andare in rovina questo stabile, ma che si può realizzare una soluzione più modesta e meno rischiosa per le finanze comunali”. Dal canto suo, la consigliera comunale Alessandra Noseda si dice felice “della reazione spontanea dei cittadini: hanno voluto capire meglio di cosa si tratta e apprezzano la possibilità di decidere con il loro voto se affrontare una spesa di quasi cinque milioni con i molti rischi che questo comporta. L’opinione diffusa è che si debba ristrutturare questa casa di vacanza comunale con una spesa molto inferiore, mantenendo una struttura semplice, senza essere costretti a dare lo stabile in gestione a una società esterna dal futuro incerto”.

Il consigliere comunale Saverio Bozzini, giovane attivo quale monitore scout, invece dedica un occhio di riguardo rispetto al tema delle future tariffe per l’uso della struttura da parte dei ragazzi e delle famiglie: “Non vogliamo perdere la caratteristica familiare di questa casa, gestita per molti decenni grazie al volontariato. Ciò ha permesso di applicare prezzi popolari. Questo non sarà più possibile con il progetto in discussione: in base al business plan allestito dal Municipio la società che gestirà la casa dovrà applicare tariffe proibitive per cercare di coprire i costi operativi (oltre 530’000 franchi annui, di cui 200’000 solo per il personale)”. Giorgio Berti, assieme ad altri cittadini senza cariche politiche e attivi nel volontariato, ha inviato un appello a firmare: “Siamo convinti che questo referendum consentirà al Comune di riprendere i progetti inizialmente fatti allestire dal Municipio e poi inspiegabilmente scartati. Si potrà così scegliere una soluzione meno costosa, adeguata ai bisogni di ragazzi e famiglie e che possa raccogliere un ampio sostegno della popolazione. Credo nel volontariato come risorsa preziosa di una comunità di circa 4’700 persone”.

SOTTOCENERI

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2025-08-11T07:00:00.0000000Z

2025-08-11T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281672556021500

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