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A Erbonne sono rimaste solo quattro donne

A custodire la memoria del borgo e a mantenerlo vivo con la loro presenza sono rimaste solo quattro donne, le ultime residenti di Erbonne: cinquantadue case in pietra, arroccate come un presepe sulle pendici del Monte Generoso, dal quale nasce il torrente Breggia. Erbonne è l’ultimo lembo di territorio italiano della Val d’Intelvi. Il fatto che il borgo sia ormai abitato solo da quattro donne (il minimo in assoluto) induce a pensare che lo spopolamento sia irreversibile. È lecito pensarlo, anche perché nessuno se la sente di viverci tutto l’anno. Non ci sono esercizi commerciali. Ma Erbonne vive: nei fine settimana e d’estate si anima. Da qualche anno alcune case sono state recuperate da persone del posto. In quella che un tempo era la scuola del borgo è stata ricavata una trattoria. Non mancano i sentieri per camminate nei boschi di faggio e castagno: percorsi che, nel periodo del contrabbando di sigarette, venivano battuti nelle ore notturne dagli ‘sfrusadur’, che arrivavano dal Ticino con le ‘bionde’ stipate nelle bricolle. A Erbonne, ricordiamo, c’è anche un piccolo museo del contrabbando, allestito nell’ex caserma della Guardia di Finanza. Il fatto che siano rimaste solo quattro donne aggiorna l’evoluzione della popolazione del borgo, situato a ridosso del Ticino: 160 abitanti al massimo storico; 117 nel 1965 (settanta erano ticinesi, e Cereghetti il cognome più diffuso); quindici in occasione del censimento del 2001; nove nel 2012; sette nel 2024. Ora, quattro donne.

LUGANESE / MENDRISIOTTO

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2025-12-20T08:00:00.0000000Z

2025-12-20T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281672556287964

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