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Centrale a legna, osteggiato dai ricorsi il ‘no’ municipale

Quattro le istanze contrarie alla Zona di pianificazione

Sono quattro i ricorsi inoltrati contro la decisione del Municipio di Lumino di avviare una procedura pianificatoria finalizzata a sospendere per cinque anni ogni edificazione e progetto all’interno del comparto artigianale che si estende nella parte sud del paese. E questo fintanto che non sarà elaborata e messa in vigore una variante di Piano regolatore che escluda la possibilità d’insediare lì attività moleste.

La scelta dell’Esecutivo, ricordiamo, è scaturita dalla contrarietà della politica locale e della popolazione alla centrale a legna che la società Teris Sa, nel pieno rispetto delle norme ambientali e della strategia energetica federale, intende realizzare su un terreno del sito artigianale (tecnicamente detto Zona per la produzione di beni) per completare la rete di teleriscaldamento in direzione sud, allacciandola a quella proveniente da Giubiasco alimentata dall’inceneritore cantonale dei rifiuti. Ora, come appreso da ‘laRegione’, entro il periodo di pubblicazione della decisione municipale, al Tribunale amministrativo cantonale sono stati trasmessi quattro ricorsi – di cui uno inoltrato della stessa Teris Sa – contrari alla cosiddetta Zona di pianificazione (Zp), uno strumento conservativo che mira a evitare che la pianificazione in atto o in allestimento sia ostacolata da un uso del territorio in contrasto con il suo indirizzo. I ricorsi non comportano un effetto sospensivo e la decisione del Comune entra dunque in vigore in attesa dell’evasione delle istanze, che eventualmente potranno essere impugnate pure davanti al Tribunale federale. In appoggio alla scelta del Municipio c’è la petizione, lanciata nel giugno 2024 a causa del timore per la qualità dell’aria, la salute e la tranquillità degli abitanti, che aveva raccolto circa 1’600 firme. Timori chiaramente emersi anche durante una serata pubblica. Piuttosto dell’idea di “permettere l’insediamento di attività lavorative legate alla realtà economica locale e regionale esenti da qualsiasi ripercussione negativa o molesta per la popolazione residente”, nel marzo del 2024 il Municipio aveva peraltro negato a maggioranza la licenza edilizia alla Teris Sa, società controllata dal Cantone.

Non seguita l’intimazione del Cantone

L’Esecutivo si era quindi mosso andando ad allestire la documentazione per l’introduzione della Zp, sfociata poi nella decisione pubblicata nelle scorse settimane, sebbene un rapporto stilato dal Dipartimento del territorio intimasse di non istituirla. Ad allinearsi al Municipio è poi arrivata l’approvazione – durante la seduta del Consiglio comunale dello scorso dicembre – di una mozione interpartitica presentata nel mese di giugno; all’unanimità, il plenum ha accolto il principio di non ammettere la realizzazione di centrali termiche e termoelettriche all’interno della zona artigianale, e di incaricare il Municipio di elaborare una variante di Piano regolatore che introduca il divieto di tali centrali.

BELLINZONA E VALLI

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2025-01-14T08:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/281676850561293

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