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Il laico Boas Erez per il rettorato del Papio

di Davide Martinoni

Il Consiglio di Fondazione lo ha proposto al Vescovo, cui spetta la nomina ma che si è già detto d’accordo sul principio del passaggio a una Direzione non religiosa.

Tutto sembra indicare che sarà Boas Erez, il nuovo rettore del Collegio Papio di Ascona in sostituzione di don Patrizio Foletti. Il nome del professor Erez è infatti stato proposto al Vescovo (cui formalmente spetta la nomina secondo gli statuti) dal Consiglio di Fondazione (Cdf) del Collegio. Già, fra le altre cariche, rettore dell’Università della Svizzera italiana, e attuale membro non togato del Consiglio della magistratura ticinese (nonché già candidato al Consiglio di Stato di area rosso-verde), Erez succederebbe a Foletti per l’inizio del prossimo anno scolastico. Il passaggio di consegne viene definito dal Consiglio di Fondazione “un cambiamento epocale”. Stando a nostre informazioni il Vescovo si è già espresso positivamente in merito a un futuro rettorato laico. Il (teorico) punto di domanda riguarda quindi unicamente il nome.

Don Patrizio Foletti lascerà il rettorato del Papio dopo quasi 22 anni di servizio. Avendo raggiunto i 71 anni di età, ha deciso di andare al beneficio della pensione a fine anno scolastico. Il Vescovo, mons. Alain de Raemy, lo stesso Consiglio di Fondazione del Collegio e i docenti erano stati informati da Foletti durante la scorsa estate. Come detto, la nomina del rettore compete, secondo gli statuti della Fondazione, al Vescovo. La proposta di incaricare Erez è stata formulata dal Cdf dopo aver sentito i docenti. “Mons. Vescovo e il Consiglio hanno convenuto sul fatto che – per guidare al meglio il Collegio nelle sfide che deve affrontare nella realtà scolastica dell’odierna società ticinese – sia giunto il momento di affidare la conduzione dell’istituto a una personalità credente ma laica, di spiccato e riconosciuto profilo professionale, che condivida i valori cristiani, umani e pedagogici della scuola riassunti nella ‘Linea educativa’ definita sin dalla nascita della Fondazione sotto il motto di ‘Identità e qualità’”, si legge in una nota del Consiglio di Fondazione.

Un 20% ‘aumentabile’

Il nome di Erez è stato ufficializzato già adesso poiché il Vescovo intende procedere entro fine anno alla nomina del nuovo rettore. La scelta di un candidato esterno, dal curriculum accademico e dall’esperienza internazionale, è dettata da un particolare desiderio: “Cogliere al massimo le potenzialità di questo cambiamento epocale”. Per il futuro rettore sarà fondamentale poter contare su figure che, ad Ascona, conoscano perfettamente la situazione e le dinamiche interne al Collegio. Primo fra tutti è, in questo senso, l’attuale vicerettore (laico) Paolo Scascighini, cui il Consiglio ha riconfermato la propria fiducia e che si è associato a sua volta alla proposta di Boas Erez. Va rilevato un altro fatto: Erez, se nominato, assumerebbe l’incarico a tempo parziale – secondo nostre informazioni, un 20% che potrebbe però rivelarsi, nei fatti, più ampio – mantenendo la sua attuale posizione di professore ordinario di Matematica all’Usi. L’Università della Svizzera italiana consente infatti ai suoi professori impiegati al 100% di assumere incarichi esterni fino a un massimo del 20%. Ne deriva una probabile rivisitazione del rettorato, con una ridefinizione dei compiti e dei ruoli.

Da Harvard a Bordeaux, al Ticino

Nato a Coira nel 1962, dottore all’Università di Ginevra nel 1987, Erez ha ricoperto diverse funzioni di rilievo nel mondo accademico svizzero, avendo prima insegnato ad Harvard (1990-93) e quindi all’Università di Bordeaux (1993-2016), dove è stato anche decano e poi vicepresidente del Consiglio di amministrazione. Dal 2016 al 2022, come ampiamente risaputo, è stato rettore dell’Usi e, come accennato, è uno dei membri non togati del Consiglio della magistratura ticinese. Significativo il suo impegno politico nella lista rosso-verde alle ultime elezioni cantonali.

Il Vescovo prenderà dunque una decisione “in tutta libertà, al termine della consultazione dei docenti”. Qualora entrasse, a Erez verrebbe richiesto “un concetto innovativo per una direzione che possa indirizzare collegialmente l’istituto in vista del prossimo anno scolastico e affrontare le importanti sfide che attendono il Papio negli anni a venire”.

Per dovere di cronaca va ricordato che uno scandalo ha toccato di recente il Collegio: l’arresto di don Rolando Leo, che del Papio era il cappellano. Per altro, stando a quanto emerso finora, sembrerebbe che nessuno degli sconsiderati atti che vengono imputati al presbitero sia stato commesso nell’ambito delle sue attività asconesi.

Filippo Lombardi, presidente del Consiglio di Fondazione, la proposta del laico Boas Erez si prefigura come una novità piuttosto clamorosa per il vostro Collegio...

Nella storia del Papio vi sono stati diversi passaggi epocali: ricordo ad esempio l’apertura alle ragazze del Liceo nel ’71 e nel 2008 la creazione della Fondazione Collegio Papio, il cui Consiglio è composto in maggioranza da laici e gestisce l’amministrazione. I laici si sono impegnati in questi anni per far crescere il Papio e anche per farlo resistere di fronte a tempeste importanti. Oggi, confrontato con la partenza del rettore sacerdotale don Foletti, il Cdf ha proposto un nome a mons. Vescovo, con cui il principio del passaggio a una direzione laica è stato condiviso.

Quanto all’eventuale entrata di Boas Erez a tempo parziale nonostante i carichi di lavoro che gravano sul rettore?

Bisognerà ripartire i compiti diversamente. Per la parte spirituale mons. Vescovo si è impegnato ad assicurarci il sostegno di alcuni sacerdoti che si occupino della guida spirituale del Collegio sotto la direzione di un religioso. Per l’aspetto organizzativo, è molto positivo che il vicerettore Scascighini abbia confermato la sua disponibilità, con la sua ampia esperienza e grande conoscenza del contesto. Inoltre, non escludiamo che nella nuova Direzione il nuovo rettore potrà integrare più vicerettori, come già successo in passato.

Che acqua può portare Boas Erez al mulino del Collegio Papio?

Il prof. Erez può essere un elemento di grande attrattiva per il Collegio perché non solo porta fama e nome, ma anche un’intelligenza spiccata e riconosciuta da tutti, che gli permetterà di gestire situazioni complesse. A noi interessa che ci sia una figura di spicco che conduca il rettorato, che sia attrattiva per gli allievi, laica ma al tempo stesso credente. La sua relativamente recente conversione al Cattolicesimo in età matura, comunicata pubblicamente, è secondo noi un elemento a suo favore. Aggiungo che un ex rettore universitario, e ancora professore, può portare una componente nuova, ovverosia una preparazione specifica per il passaggio dalla Media al Liceo e dal Liceo all’Università. Non è poco.

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2024-10-21T07:00:00.0000000Z

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