laRegione

Come cambia il turismo in pochi chilometri

Il Mendrisiotto può approfittare del tutto esaurito registrato sul Lario per richiamare qualche visitatore? Lo abbiamo chiesto a tre addetti ai lavori

Di Prisca Colombini

Chiasso e Como sono separate da pochi chilometri e, aspetto non secondario, un confine nazionale. Da parecchio tempo il capoluogo lariano è preso d’assalto da turisti di tutto il mondo. A Chiasso, e nel Mendrisiotto in generale, la situazione è quasi diametralmente opposta, anche se qualche presenza in più viene segnalata. Alla fine del mese di maggio, per esempio, è stata registrata una tendenza positiva con un leggero aumento del numero di pernottamenti cumulativi in albergo e anche nei campeggi rispetto al 2024. Da qui la suggestione: qualche turista che ha raggiunto Como non può essere attirato nella nostra regione? Abbiamo raccolto alcuni pareri tra gli addetti ai lavori.

‘Chi ha scelto questa meta difficilmente visiterà altro’

Del tema dell’importante presenza di pubblico internazionale a Como «si parla ormai da tempo – sottolinea Nadia Fontana-Lupi, direttrice dell’Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e Basso Ceresio –. Parlando di questa tematica non dobbiamo dimenticare che chi ha scelto questa meta specifica è molto difficile che decida di visitare altro. Dopo aver prenotato un viaggio e un soggiorno con lo scopo di vedere Como e il suo lago, non penso che una persona sia favorevolmente disposta a superare un confine di Stato, dovendo magari affrontare anche eventuali problemi di visto, per cercare altro». Per la direttrice dell’Otr «ci sono due tipologie di turisti che visitano Como: chi soggiorna altrove e poi arriva in treno-bus-auto per una giornata a Como, o in generale sul lago per una visita specifica, e chi soggiorna in città o in generale sul lago». La media del numero di pernottamenti per persona è di 2,4 notti, «quindi il tempo considerato ideale per una visita di una città e dei suoi stretti dintorni». Stando alle statistiche sembra inoltre che vi sia anche una buona percentuale di aumento generale del numero di pernottamenti in tutta la Lombardia. Regione Lombardia sta analizzando questi dati relativi per potere meglio profilare il visitatore. «Potrebbe essere interessante se fossero gli alberghi di Como a proporre attivamente delle visite di una giornata nella nostra regione o in Ticino – sottolinea ancora Nadia Fontana-Lupi –. La tendenza è chiaramente quella di tenere l’economia generata da questa massa di turisti in Italia. Credo però siano poche le strutture alberghiere che vogliono offrire ‘altro’. Perché in questo caso il Mendrisiotto e il Ticino sarebbero altro».

Il sindaco: ‘C’è interesse per nuovi alberghi’

Il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni vede «due opportunità» per attirare qualche visitatore in più da Como. La prima riguarda le offerte del Centro culturale che, sin dalla sua apertura, coinvolge anche un buon numero di pubblico lombardo, e per la quale «possiamo pensare di aumentare l’attrattiva». La seconda opportunità è invece legata «all’interesse che si sta dimostrando nella costruzione di un albergo a Chiasso». Un progetto, quello dell’Hotel Cascata sul sedime del parco dell’ex Boffalorino, è ancora fermo in Cantone per un ricorso.

Ma, come conferma il sindaco, ci sarebbero altri interessati. «Effettivamente abbiamo ricevuto altre richieste di informazioni per altri terreni ubicati nella cittadina». Al momento, è bene sottolinearlo, «non c’è nulla di concreto, ma questa potrebbe davvero essere una possibilità per attirare nuove persone che potrebbero sfruttare la vicinanza con il lago di Como». Il tutto rappresenterebbe «anche un vantaggio per tutto il Basso Mendrisiotto». Sul territorio, del resto, sono recentemente state create delle opportunità di pernottamento che, pur trovandosi su territorio ticinese, hanno nella loro descrizione ‘Lago di Como’.

Il commercio: ‘Tocca a noi essere attrattivi’

Un attrattore per i turisti stranieri potrebbe essere anche il commercio. «Credo ci sia già una parte di frequentatori del lago di Como che approfitta della vicinanza con la Svizzera perché nelle nostre strutture ricettive si sente sempre più spesso parlare inglese – sottolinea Davide Rampoldi, presidente della Società commercianti del Mendrisiotto –. Como è diventata una delle principali mete turistiche non solo grazie al lago ma anche per il jet set americano e l’effetto Como Calcio e i suoi imprenditori indonesiani che stanno lavorando per portare un’immagine». Per Rampoldi risulta però «più difficile» che vi sia un impatto sul commercio. «Non so se un turista che va a Como, e quindi in un certo contesto, poi raggiunge una Chiasso che non sta più vivendo momenti d’oro e che deve guardare verso il suo futuro. Conosciamo la nostra realtà e sappiamo che allo stato attuale è un po’ scarna». Con l’obiettivo di lavorare sui due lati del confine, tempo fa Rampoldi ha avviato contatti con Confindustria. «Contatti che al momento non sono andati avanti, ma di certo non perché non vogliono incontrarci ma perché anche a Como, nonostante tutto, le lamentele della categoria non mancano». Cosa fare, quindi? «Tocca all’imprenditoria essere attrattiva. Bisogna anche smettere di pensare che qualcuno ci dia le soluzioni – conclude Davide Rampoldi –. Le eventuali sinergie col pubblico vanno trovate e costruite. Tutti sono disponibili a dire “sì, collaboriamo”, ma è indispensabile capire quali possono portare risultati. Come dico sempre, le idee sono sempre bene accette: chi ne ha, ce le comunichi».

SOTTOCENERI

it-ch

2025-07-07T07:00:00.0000000Z

2025-07-07T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281681145884698

Regiopress SA