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In dono dal Comune la sede del Patriziato

Il Municipio intende cedere la proprietà del vecchio edificio in località Piano all’ente pubblico, che non dispone oggi di una propria sede amministrativa

Di David Leoni

‘C’è una casetta piccola così. Con tante finestrelle colorate’ cantava l’indimenticabile Lucio Dalla nel brano ‘Attenti al lupo’. Anche quella situata in località Piano, allo sbocco di Vicolo al Castello a Brissago, chiusa tra due edifici e dalle pareti dai colori autunnali è di dimensioni contenute (35 metri quadrati), ma non per questo non potrà diventare l’ideale e tanto auspicata sede di un ente, il locale Patriziato, che di rilevanti progetti a favore della sua comunità, nella sua lunga storia, ne ha realizzati tanti. Oggi l’edificio, disabitato e che necessita di una ristrutturazione, è proprietà del comune. Ma tra qualche settimana, se il legislativo del borgo di confine e l’Assemblea patriaziale daranno il loro consenso, ecco che passerà, in dono, proprio al Patriziato presieduto da Fausto Beretta. La donazione figura infatti all’ordine del giorno dei due rispettivi organi istituzionali, chiamati ad accettarla (si spera).

Tra traslochi ed esigenze altrui

Nato a metà dell’Ottocento, il Patriziato di Brissago non ha mai potuto disporre di una propria casa. Ha quindi sempre dovuto contare sull’aiuto del comune che, ben volentieri, ha messo a disposizione dell’ente degli spazi. Questi ultimi si trovano oggi ancora all’interno del palazzo comunale. Con tutti i possibili disagi immaginabili livello di organizzazione delle sedute e di tenuta dello storico cinquecentesco archivio (non vanno dimenticati i molteplici traslochi da un piano all’altro negli ultimi decenni, sempre all’interno del palazzo civico). Con l’aumento delle incombenze al quale è chiamato a rispondere, per il Patriziato la necessità di poter disporre di opportuni spazi propri è diventata un’esigenza sempre più sentita. Tappa indispensabile per poter garantire una funzionale gestione dell’ente, la tenuta di riunioni, incontri e via dicendo. Ora, come detto, la soluzione al problema sembra finalmente delinearsi. Grazie all’ottima collaborazione con il municipio, lo stabile nei pressi di Casa Baccalà è parso idoneo a tale scopo. Seppur di dimensioni contenute e in uno stato di conservazione non ottimale, una volta sistemato potrà rispondere alle necessità attuali e future del Patriziato.

L’edificio, secolare, che fungeva un tempo da casa d’abitazione, si sviluppa su tre piani. Se all’esterno l’aspetto si presenta in buono stato, all’interno come detto è indispensabile un intervento radicale. La spesa complessiva necessaria a tale scopo è quantificata in 400mila franchi (impiantistica e rifacimento del tetto fanno la parte del leone); tremila quelli legati al trapasso e all’iscrizione a registro fondiario. Per la progettazione (con le perizie del caso) e l’iter burocratico ne occorreranno altri 25mila. L’ente, grazie al capitale proprio, è in grado di affrontare l’investimento; naturalmente potrà poi contare su sussidi statali e il sostegno da enti e istituzioni. Nel frattempo, il municipio ha allestito il relativo messaggio e fatto allestire l’atto notarile per il trapasso di proprietà. L’acquisizione del vecchio edificio potrà garantire una sistemazione efficiente e pratica per quelle che sono le attività del Patriziato; segna una nuova tappa della ultrasecolare storia di un ente da sempre vicino alla gente e ai suoi valori. Non da ultimo, segnaliamo che l’ente disporrà presto anche di un nuovo vessillo-gonfalone, elemento distintivo e simbolo di una comunità unita.

LOCARNO E VALLI

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2024-11-11T08:00:00.0000000Z

2024-11-11T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281685440368112

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