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Le strutture sportive hanno la loro strategia

Presentato il documento dell’Ente regionale per lo sport che identifica gli impianti a valenza regionale su cui investire: si va dalla piscina coperta a un ostello

Di Prisca Colombini

Sono (o saranno) infrastrutture sportive regionali uniche nel loro genere. È quanto emerge dal documento strategico per le infrastrutture sportive del distretto che l’Ente regionale per lo sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Erspo) ha presentato ufficialmente nel corso dell’ultima assemblea (che ha visto anche l’adesione del Comune di Bissone). Per l’Ente costituitosi nel dicembre 2021 «il bello, ma anche la parte più difficile, inizia adesso – commenta il presidente Davide Lurati

–. Nel 2026 inizia infatti la seconda fase, che si estenderà fino al 2029, che ci vedrà impegnati nella condivisione d’intenti, finanziari e politici, per andare a coordinare la creazione di infrastrutture a valenza regionale. Il comitato ci crede e questo è un obiettivo che vogliamo raggiungere». Gli statuti dell’Erspo indicano del resto che tra i suoi scopi l’Ente ha quelli di promuovere la pianificazione coordinata delle strutture regionali e assicurarne la gestione finanziaria. Il documento strategico verrà ora inviato a tutti i Municipi che potranno presentare le loro osservazioni.

Il primo passo: la mappatura

Prima della sua costituzione, quello che è stato il gruppo embrionale dell’Erspo – a farsene promotori i Comuni di Chiasso, Coldrerio e Mendrisio – si è basato su un documento elaborato da Comal «che era già qualcosa di strategico perché – sottolinea Lurati – ci ha messo a disposizione una mappatura delle infrastrutture e fornito indicazioni per il futuro». Dal 2022, «seppur con risorse limitate», il direttore dell’Erspo Gabriele Ponti e il comitato «hanno lavorato su quello che è diventato il documento strategico». Lurati spiega che a essere definite sono state le strutture regionali, «ovvero gli impianti unici nel loro genere»; quelle a valenza regionale, «vale a dire gli impianti che permettono ampia occupazione» e le strutture a valenza locale, cioè «gli impianti che hanno una limitata capacità di occupazione». Prima di questo lavoro è stata creata una piattaforma che permette di visualizzare l’occupazione delle strutture sportive.

Ricerca di intenti

Entrando nel dettaglio, le strutture regionali sono la piscina coperta, la pista d’atletica leggera, i campi da calcio sintetici, le palestre, la pista del ghiaccio e la creazione di un ostello. Per arrivare a una loro creazione, gli orizzonti sono variabili. Partendo dalla piscina coperta, il presidente ricorda che «si sta lottando da una vita per avere questa struttura a Mendrisio. Attualmente la si vede nel comparto scolastico, ma bisognerà valutarne i costi e la tempistica». A oggi l’orizzonte è quello del 2038. «Per arrivarci la regione mette a disposizione il pallone di Chiasso, la struttura alle scuole Canavee di Mendrisio e quella, privata, del California». Quello del risanamento della pista d’atletica di Chiasso è un tema che l’Erspo conosce bene (avendolo curato insieme al progetto che ha portato alla nascita della palestra SportAcademy). «Ricominceremo a breve l’iter politico – conferma Lurati –. Dopo l’inaugurazione dell’acquedotto regionale a lago prevista a fine 2026 e un anno di collaudi, nel 2028 dovremmo essere in grado di intervenire sulla pista». Passando alla pista del ghiaccio, quella di Chiasso è l’unica a disposizione nella regione. «Non ci siamo ancora chinati sulla questione finanziaria, ma sarà necessario effettuare degli interventi». Per quanto riguarda l’ostello, obiettivo dell’Erspo è quello di trovare «una struttura in un posto centrale che possa favorire il turismo sportivo». Di lavoro, insomma, non ne mancherà. «L’Ente non è una banca ma è chiamato a coordinare i Comuni per finanziamenti e gestione – sottolinea ancora il presidente –. Il solco è tracciato: ora dobbiamo seminare e sperare che tutto cresca bene. Il comitato ci crede, certo i tempi della politica sono lunghi e riuscire a mettere tutti d’accordo non è sempre facile, ma come politici abbiamo dei doveri nei confronti delle società sportive, della cittadinanza e delle attività sociali. È una responsabilità che come Erspo sentiamo: abbiamo creato qualcosa ma adesso bisogna iniziare a dare un contributo tangibile».

Verso il secondo campo sintetico

Se quelle citate sopra sono strutture singole, un capitolo a parte va riservato ai campi da calcio sintetici per i quali, conclude Davide Lurati, «un discorso di finanziamento specifico è legato alla loro valenza». Per l’Erspo nel Mendrisiotto ne servirebbero almeno quattro «dislocati su tutto il territorio». Al progetto di Stabio, si aggiunge quello che il Municipio di Morbio Inferiore intende concretizzare con un investimento di 3,6 milioni di franchi. Oltre alla realizzazione di un nuovo campo in erba sintetica (dopo che l’attuale terreno da gioco è stato messo fuori uso durante l’estate da un’infestazione di coleottero giapponese), il credito permetterà la riqualifica delle superfici sportive per l’atletica e la creazione di nuovi spazi ricreativi per la popolazione al centro sportivo comunale. Un progetto che va ad aggiungersi a quello della nuova Club House Tennis, integrata con un rifugio pubblico plus che potrà essere allestito a ostello con 80 posti letto. Come spiegato nel messaggio all’esame del Consiglio comunale, “considerata l’urgenza del deterioramento dei campi in erba”, la prima fase dei lavori porterà alla creazione del campo sintetico e delle opere ricreative che “restituiranno spazi verdi alla cittadinanza”. Sulla superficie sintetica omologata (di 105x68 metri) ci saranno anche due campi da calcio trasversali di dimensioni ridotte (90x50 metri) utilizzabili per allenamenti e partite ufficiali delle leghe inferiori. Per l’atletica ci saranno a disposizione una corsia lunga, tre corsie per i 100 metri, due corsie per il salto in lungo e una fossa.

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2025-12-01T08:00:00.0000000Z

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