‘Il culto religioso può trovare il modo di autofinanziarsi’
La mozione: basta contributi diretti alla Chiesa cattolica
“Disdire nel modo più celere possibile i punti in cui sono previsti finanziamenti diretti alla Chiesa cattolica previsti dalla convenzione tra il Comune di Locarno e la Corporazione Borghese per il trasloco dalla vecchia alla nuova collegiata del 6 maggio 1816; le decisioni della seduta del Consiglio comunale di Locarno del 14 febbraio 1928; la convenzione tra il Comune di Gerra Verzasca e il Comune di Locarno del 15 maggio 1986; e di cessare i finanziamenti alla Chiesa evangelica riformata, non retti da alcuna convenzione in essere”.
Sono le richieste di una mozione presentata a Locarno da Gianfranco Cavalli (Sinistra Unita) e sottoscritta dal suo gruppo, da esponenti de I Verdi e Indipendenti e anche dalla presidente del legislativo, che è della Lega. Per gli autori della mozione “urge prendere in considerazione l’evoluzione storica, sociale e demografica non indifferente avvenuta negli ultimi secoli, che con l’avvento della scienza e di un pensiero, storicamente parlando, più materialista non mette più la religione in un ruolo centrale nella vita quotidiana delle persone”. Questa forma di contributo diretto a un culto religioso, continuano, “lede secondo noi il principio di laicità, principio fondamentale nell’organizzazione degli Stati moderni, e pone un conflitto etico e morale che riguarda la fondamentale divisione dei poteri tra Stato e Chiesa”.
Inoltre, viene segnalato che “attualmente la Chiesa cattolica e la Chiesa evangelica riformata non esercitano il loro diritto alla riscossione di un’imposta di culto, sistema che permetterebbe un finanziamento diretto da parte dei credenti presenti nel comune”. Insomma, “il culto religioso, attraverso le sue organizzazioni, deve trovare un proprio mezzo di autofinanziamento”.
LOCARNO E VALLI
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2024-11-13T08:00:00.0000000Z
2024-11-13T08:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281689735339543
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