“Un cuore pulsante per cittadini e turisti”. In questi termini la Sezione Plr di Locarno inquadra Piazza Grande, rispondendo più o meno direttamente all’esponente del Centro Mauro Belgeri, che con un’interrogazione e un’interpellanza sembra invece proporre una via più oscurantista, auspicando che Locarno diventi “la città del silenzio”.

“La Piazza Grande è più di un semplice spazio – scrive la Sezione Plr con Stefano Lappe (presidente) e Orlando Bianchetti (vicepresidente) –: rappresenta l’espressione di una Città che vuole vivere, crescere e accogliere. Contrariamente a quanto sostiene il consigliere comunale Mauro Belgeri, gli eventi e l’energia che animano questa piazza non sono un’invasione o un disturbo, ma una risorsa strategica per costruire un’identità cittadina inclusiva, capace di superare la stagionalità e di riunire cittadini e visitatori in uno spazio accogliente e festoso tutto l’anno”. Insomma una Locarno che “valorizza il senso di comunità e il piacere di vivere insieme gli spazi pubblici”.

Negli anni Locarno ha dimostrato che le attività culturali e di intrattenimento possono rispettare il contesto urbano senza rinunciare alla sua vivacità, considerano i liberali radicali. “Fare della piazza un centro pulsante di attività significa offrire a giovani, famiglie e anziani una città accogliente e stimolante. Una ‘città del silenzio’ non è sinonimo di qualità della vita: una città davvero viva sa proporre eventi per tutte le età e occasioni per vivere pienamente lo spazio pubblico centrale che la contraddistingue, senza costringere i cittadini a cercare alternative altrove”.

Sulla proposta di Belgeri di spostare gli eventi in aree secondarie il Plr ha i suoi dubbi: “Significherebbe privare il cuore di Locarno della sua funzione principale e del suo potenziale come stimolo per la crescita culturale, sociale (e, perché no, economica). La chiave non sta nel ridurre l’offerta, ma nel trovare un equilibrio per renderla di qualità, attenta e diversificata. Una Locarno viva, con eventi e iniziative durante tutto l’anno, non è una ‘città del rumore’, ma una Città che sa condividere la propria anima con chi la abita e chi la visita”.