Ail Sa, un anno di trasformazione guidato quasi solo da uomini
Cala la quota rosa all’interno dell’azienda luganese
Passi avanti in ambito di sostenibilità, ma passi indietro su uno degli obiettivi dichiarati di Ail Sa: l’uguaglianza di genere. Nel Rapporto integrato 2024, l’Azienda industriale di Lugano si presenta come un’impresa in piena trasformazione, grazie all’ampliamento a sette membri della Direzione, alla messa in servizio di un nuovo sistema di controllo in tempo reale delle reti e al graduale abbandono dei combustibili fossili. Ma accanto a questi elementi positivi, emergono alcune cifre meno brillanti: la quota femminile è scesa sotto la soglia del 15%, e quasi il 9% del gas distribuito proviene dalla Russia.
In aumento il biogas
Sul piano operativo, Ail sta sviluppando la ‘Pianificazione Energetica del Territorio’, una strategia che guarda al 2050 e punta su investimenti mirati in produzione rinnovabile e infrastrutture moderne. Solo nel 2024, sono stati investiti 41 milioni di franchi, con circa il 20% destinato alle energie termiche e rinnovabili. A conferma del cambio di passo, la produzione fotovoltaica è cresciuta del 33% e la produzione complessiva da fonti rinnovabili ha raggiunto 126’914 MWh (27’735 MWh sono stati generati direttamente dagli impianti di Ail Sa), con un +36% rispetto all’anno precedente.
Ail punta inoltre a raddoppiare la quota di biogas fornita ai clienti entro il 2030, passando dal 10% attuale al 20%, con un incremento progressivo del 2% annuo, con l’obiettivo di garantire “una fornitura sempre più sostenibile”. Il resto del gas distribuito quest’anno proviene da: Algeria (34,3%), Gnl di origine mista (23,8%), Azerbaigian (16,7%), Norvegia e Olanda (9,6%), Russia (8,9%), Libia (2,3%) e il rimanente di produzione italiana.
Più apprendisti, meno donne
Nel 2024 Ail ha aumentato il numero degli apprendisti (da 14 a 21) e dei collaboratori totali (da 451 a 469, +4%), ma ha diminuito la quota rosa sia tra questi ultimi che tra i quadri. Nonostante l’aumento complessivo degli effettivi, a conferma della continua crescita, il numero di collaboratrici è calato dal 15,1 al 14,9% attestandosi a 70. A queste si aggiungono 2 donne su un totale di 26 quadri d’azienda: solo una su sette in Direzione e nessuna nel Consiglio d’amministrazione. Come nota positiva va segnalato che rispetto al 2023 l’azienda ha registrato un calo del 30% degli infortuni professionali e il secondo posto Family Score nella categoria grandi aziende a livello ticinese. Tutti i dettagli e le cifre del Rapporto integrato possono essere consultate sul sito internet www.ail.ch.
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2025-06-23T07:00:00.0000000Z
2025-06-23T07:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281698325724957
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