‘I bipiano non sono la soluzione migliore’
Il Municipio è contrario all’idea promossa dall’AlternativA per rendere più attrattivo il servizio pubblico. ‘Ci batteremo per gli InterCity’
Di Prisca Colombini
La soluzione per rendere più attrattivo il trasporto pubblico non è l’introduzione di treni bipiano “vista la loro impossibilità di implementazione nel traffico transfrontaliero”. È questa la conclusione a cui è arrivato il Municipio di Mendrisio, tenuto conto degli approfondimenti realizzati dalla Sezione della mobilità del Cantone. A chiedere al Municipio di attivarsi verso questa direzione è stata un’interrogazione dell’AlternativA (primo firmatario Elia Agostinetti). L’esecutivo sottolinea che “se da un lato è nota la maggior capacità di trasporto dei treni bipiano, la Sezione della mobilità ci ha fatto notare come i treni a due piani possano presentare anche degli svantaggi”. Nel dettaglio, “essendo le porte normalmente sempre due per lato e cassa, il treno a due piani ‘pieno’ necessita di più tempo di sosta in stazione rispetto a un treno monopiano per far salire o scendere le persone”. Questo può significare “la necessità di più minuti per effettuare le medesime tratte rispetto a una rete con solo materiale monopiano”.
‘Rivendicheremo la fermata dei treni IC’
Durante le consultazioni che precedono l’introduzione dei nuovi orari del trasporto pubblico, il Municipio di Mendrisio “verifica i collegamenti e l’introduzione o lo stralcio di treni nell’orario e prende, se del caso, posizione direttamente o tramite la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm)”. L’autorità comunale, si precisa, “non è mai intervenuta sul tipo di treno preposto. In ogni caso ciò che può fare il Comune è prendere posizione direttamente sul nuovo orario, coinvolgendo Crtm e Sezione della mobilità”. Anche per il cambio orario 2025 – periodo a cui si riferiva l’interrogazione – “il Comune non ha preso posizione sulla tipologia di treni e alla luce delle informazioni ricevute dalla Sezione della mobilità non ritiene opportuno farlo nei prossimi cambi orari”. Questo perché “sia il fatto che tali treni non possono oggi transitare in Italia e considerando il maggior tempo di fermata che abbisognano questi treni, non ritiene sia la soluzione migliore”. Quello che il Municipio di Mendrisio continuerà a fare è “vigilare sul numero di treni preposti, spingendo quando ne vedrà margine su un aumento della loro frequenza e continuando a rivendicare la fermata dei treni InterCity a Mendrisio”.
Una questione di galleria (la Monte Olimpino 1)
Da un punto di vista tecnico, oggi i treni a due piani possono circolare sull’intera rete ferroviaria in Ticino, fatta eccezione per la tratta di montagna del San Gottardo. Il Municipio di Mendrisio sottolinea che “rimane invece critico il vincolo della galleria di Monte Olimpino (Chiasso/Como) dove, anche risolvendo il problema strutturale legato all’altezza della galleria, ci si scontra con la problematica attinente al materiale rotabile svizzero bipiano (corrente e sistema di sicurezza diversi)”. La problematica legata ai veicoli “comporterebbe quindi la sostituzione dell’attuale flotta Tilo, composta da 54 veicoli bisistema (specifici per circolare sia in Svizzera, sia in Italia), con materiale rotabile bipiano nuovo”. Il rinnovamento della flotta “non è previsto prima del 2040 circa”. La Sezione della mobilità “si sta impegnando nelle opportune sedi per puntare sull’adeguamento infrastrutturale della galleria Monte Olimpino a profilo 4 metri”. Tuttavia “la tempistica per veder realizzare questo adeguamento infrastrutturale su suolo italiano non avverrà in tempi brevi”. Per questo, per garantire sufficiente capacità durante le ore di punta “si prediligono treni sempre più lunghi (fino al massimo di 220 metri gestibile presso tutte le fermate, ciò che corrisponde a una doppia composizione di Flirt a 6 casse, con complessivamente 12 vagoni)”.
Una rinuncia ‘deludente’
Per Elia Agostinetti «l’impiego di treni regionali bipiano, anche solo nel traffico nazionale, permetterebbe comunque di sgravare l’occupazione del materiale ora in utilizzo – sottolinea –. Rinunciare a prendere in considerazione l’impiego di questo materiale solo a causa di una sua obbligata limitazione al traffico interno è deludente. È un peccato che, dalla Città al Cantone, fino al Consiglio federale, la vicina Italia, le Ffs e Rete ferroviaria italiana (Rfi), nessuno ritenga che questo materiale sia necessario». Il mancato adeguamento della galleria Monte Olimpino 1 è del resto già stato affrontato anche dal Consiglio federale, sollecitato da un’interrogazione di Bruno Storni (Ps). Sul punto specifico il parere rilasciato dall’autorità federale nell’agosto 2024 è stato che “nell’ambito del processo di elaborazione della dichiarazione d’intenti 2025 tra la Svizzera e l’Italia (MoU 2025) i Ministeri dei due Paesi hanno stilato un inventario delle esigenze coinvolgendo i partner interessati. Né l’operatore del traffico a lunga percorrenza, né i committenti del traffico regionale transfrontaliero hanno espresso la necessità di far circolare treni a due piani tra Italia e Svizzera”. Di conseguenza, “il MoU 2035 non prevede che la galleria Monte Olimpino 1 sia adattata per consentire il passaggio di questi rotabili”. Il Consiglio federale ha infine aggiunto che “se la situazione dovesse cambiare, l’ampliamento di questo tunnel potrebbe essere messo all’ordine del giorno di una futura riunione del gruppo di lavoro tra la Svizzera e l’Italia a cui parteciperanno le Ffs, Rfi, il Canton Ticino e la Regione Lombardia”.
MENDRISIOTTO
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2025-03-06T08:00:00.0000000Z
2025-03-06T08:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281702620471598
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