C’è anche Venditti nelle accuse a 18 amministratori
Emergono nuovi particolari sul risarcimento danni (775 milioni di euro) che Casinò e Comune hanno chiesto ai vertici della casa da gioco in carica dal 2011 al 2016. A muovere le accuse contro i 18 amministratori dell’epoca era stato Mario Venditti, ex capo della Procura di Pavia, già presidente del casinò dell’enclave, carica che ha lasciato in quanto indagato per corruzione in atti giudiziari (è accusato di aver preso una ventina di migliaia di euro per archiviare nel 2017 l’inchiesta a carico di Andrea Sempio) nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Garlasco. L’accusa dell’ex presidente della casa da gioco e la domanda di arbitrato presentata alla Camera arbitrale di Milano si fonda su un elaborato redatto da un esperto incaricato dalla Società Casinò di Campione Spa. Dal documento emerge che “dall’esercizio 2011, i componenti degli organi sociali del casinò hanno avuto contezza della grave situazione di crisi in cui versava la Società (...)” e avrebbero dovuto “senza indugio accertare il verificarsi di una causa di scioglimento e ricorrere a uno degli strumenti previsti dalla Legge fallimentare per le aziende in conclamata situazione di crisi aziendale” ma non hanno fatto nulla, anzi hanno procrastinato l’attività per anni aggravando il dissesto, grazie anche al “contributo di taluni Periti che, come illustrato nel corpo della presente Relazione, hanno fornito varie censurabili valutazioni sugli asset aziendali nel periodo 2011-2016”.
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2025-10-18T07:00:00.0000000Z
2025-10-18T07:00:00.0000000Z
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