Foletti: ‘Chiederemo indietro le chiavi’
Chiarito e sgonfiato il ‘caso’ dell’ex Macello con il sindaco che recita il mea culpa. Parte la candidatura a Capitale della cultura 2030 con Mendrisio e Locarno
Di Alfonso Reggiani
«Abbiamo deciso di chiedere indietro le chiavi dell’ex Macello di Lugano all’avvocato Costantino Castelli (che funge da garante per l’associazione Alba), dopo il chiarimento che c’è stato nella seduta di Municipio su come sono andate le cose». Le parole del sindaco di Lugano Michele Foletti precisano i contorni di una vicenda che si era trasformata in polemica per via di quella festa organizzata all’ex centro sociale dopo la manifestazione Pro Pal di sabato scorso in città con la municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi che ha puntato il dito in particolare contro il Dicastero immobili.
‘Che si organizzino’
Ebbene, il sindaco recita il mea culpa: «Non mi ricordavo più di quello che mi era stato detto, ossia che le chiavi erano state date all’avvocato Castelli, ma gliele abbiamo date affinché portassero via il materiale, non per organizzare delle feste». Festa che però è stato lo stesso sindaco ad autorizzare, per evitare possibili disagi in centro città, alla condizione (che è stata rispettata) di lasciare l’area entro l’1 di notte. Ma il materiale non l’hanno ancora portato via... «Che si organizzino e solo quando saranno pronti per recuperare gli oggetti dalle macerie, gli ridaremo le chiavi», taglia corto Foletti. Dal canto suo, il capodicastero Immobili (Di) Raoul Ghisletta smorza i toni: «L’avvocato (Catselli, ndr) si è tenuto le chiavi per troppo tempo». Però, l’attacco al Di è parso fuori luogo: «Beh, i funzionari c’entrano poco, hanno consegnato le chiavi ma sulla base di una convenzione, senza particolari indicazioni, preparata dall’Ufficio giuridico, che aveva informato il sindaco», osserva Ghisletta, secondo cui «alla fine, la cosa che ha dato fastidio è che hanno potuto fare la festa, che ha potuto svolgersi tranquillamente senza problemi. Questa è la cosa più importante. Grazie alla ragionevolezza il problema si è risolto senza l’uso della forza. Come dicevo lunedì, una tempesta in un bicchier d’acqua». Ora resta da sgomberare il materiale grosso, con un camion. Il termine ultimo per ritirare il tutto è stato fissato al prossimo 31 gennaio, dopodiché gli architetti del Dicastero immobili potranno smaltire quanto resta all’interno e cominciare i lavori di progettazione per il Matrix. Insomma, dopo aver destato grande clamore (sul CdT, ndr) che è stato alimentato dalle dichiarazioni battagliere di Valenzano Rossi, il caso si è sgonfiato e nella seduta di Municipio sono stati dissipati tutti i dubbi in merito a un fatto che forse avrebbe potuto trovare uno spazio nella rubrica delle brevi.
LUGANESE / MENDRISIOTTO
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2025-12-24T08:00:00.0000000Z
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