Vita agiata pagata con la cocaina: 24enne condannato
Per quattro anni il giovane ha agito indisturbato
di Carlo Canonica
Vestiti griffati, scuola privata e serate in discoteca. Il quadro descritto potrebbe essere quello di un giovane della borghesia ticinese; tuttavia, questi tre elementi hanno caratterizzato gli ultimi quattro anni della vita di un 24enne del Mendrisiotto, proveniente da una famiglia modesta, che per sostenere uno stile di vita di alto livello ha venduto – soprattutto nel Sottoceneri – o detenuto per conto di terzi 2,6 chili di cocaina e 13,9 chili di hashish, pur di coprire le proprie spese, scuola compresa. Per questi fatti è stato condannato alle Assise criminali a quattro anni e sei mesi di carcere per infrazione semplice e aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti e per ripetuto riciclaggio di denaro. Come emerso in aula, il giovane ha collaborato con gli inquirenti, ma quando si è trattato di descrivere nel dettaglio le vendite di droga che lo coinvolgevano, ha spesso cambiato versione. La procuratrice pubblica (pp) Margherita Lanzillo ha infatti ricostruito un giro di 4,2 chili di cocaina venduti e la Corte, presieduta da
Paolo Bordoli lo ha più volte incalzato anche in aula per chiarire i dettagli relativi alle quantità. Il 24enne ha però risposto spesso con un «non ricordo nei dettagli», nonostante gli ultimi episodi risalgano alla scorsa primavera. L’attività del condannato è stata interrotta dall’intervento degli inquirenti, che da tempo nutrivano sospetti nei suoi confronti. Come sottolineato dalla pp «non si trattava di un’attività occasionale, bensì organizzata. Ha cominciato a vendere hashish, costruendo un rapporto di fiducia con il fornitore; in seguito è passato alla cocaina, fungendo dapprima da “custode” e poi avviando un proprio mercato, avvalendosi anche di due cavallini». Secondo Lanzillo, il giovane «ha scelto il lucro come priorità. Non era mosso da un bisogno, ma dalla volontà di mantenere uno stile di vita improntato al lusso». Tenendo conto anche «dell’età, del sincero pentimento e della collaborazione», la pp ha chiesto una pena di quattro anni e due mesi di detenzione. L’avvocato difensore, Michele Sisini, ha invece chiesto una pena di tre anni dei quali la metà sospesi: «È finito in un giro più grande di lui, ma il quantitativo ricostruito dalla pp non è corretto, poiché la stessa polizia aveva stimato un traffico compreso tra i 2,6 e i 3,5 chilogrammi di cocaina». La Corte, applicando il principio del in dubio pro reo, ha dunque preso in considerazione il quantitativo minore e ha sottolineato come la colpa sia da ritenersi medio grave, «sia per il tempo dedicato allo spaccio sia, soprattutto, per la volontà di inserirsi in questo giro per futili motivi». Al termine, il 24enne si è detto pentito e determinato a cambiare vita.
LUGANESE / MENDRISIOTTO
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2025-12-31T08:00:00.0000000Z
2025-12-31T08:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281702621078129
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