laRegione

Arriva anche in Svizzera la maxitruffa dei prestanome

Il sistema si muoveva sull’asse Lugano-Novara

di Marco Marelli

C’è una fitta rete di prestanome dietro la maxitruffa finanziaria che si è consumata sull’asse LuganoNovara, scoperta dal Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza e dall’Agenzia delle Entrate di Milano. Operazione che ha portato all’arresto di due fratelli, imprenditori novaresi di 39 e 42 anni, residenti a Lugano, dove nel corso degli anni hanno aperto due società. Sono accusati di false fatturazioni emesse per creare un credito Iva inesistente, in parte utilizzato per compensare debiti reali. I due fratelli, uno dei quali conosciuto nel mondo del calcio di serie D, risultano essere i titolari di una serie di società cartiere utilizzate per l’emissione di false fatture utilizzate da un 44enne broker milanese operante in riva al Ceresio e arrestato nell’ottobre dello scorso anno. Il broker milanese, che operava a Lugano, è considerato il ‘dominus’ del sistema basato sull’acquisto senza Iva nel settore del commercio comunitario di traffico internazionale VolP (voce tramite protocollo internet). Agli arresti domiciliari sono finiti anche un uomo di 68 anni e una donna di 45, entrambi residenti a Novara, indicati come i principali collaboratori dei due fratelli.

Gli indagati sono complessivamente 16, fra loro anche un ex vicesindaco di Novara, ora consigliere comunale, esponente di Fratelli d’Italia. Nel corso del blitz disposto dal pm milanese Sergio Spadaro della Procura europea, oltre agli arresti le Fiamme Gialle hanno compiuto pure un sequestro preventivo di 97 milioni di euro ed effettuato sedici perquisizioni domiciliari e in due aziende attive nel campo delle telecomunicazioni. Indagini sono in corso anche in alcuni Paesi europei.

LUGANO E DINTORNI

it-ch

2024-10-05T07:00:00.0000000Z

2024-10-05T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281706915108719

Regiopress SA