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Vladimiro Bernardi rassegna le dimissioni

Lascia la politica il rappresentante delle istituzioni sotto inchiesta per il rogo di Melano. La comunicazione è giunta all’Esecutivo, che dovrà ratificarla

di Alfonso Reggiani

Vladimiro Bernardi si è dimesso dalla carica di municipale di Bissone. La comunicazione del membro dell’Esecutivo della lista Lega-Udc “Per una nuova Bissone” è giunta lunedì nella buca delle lettere della Casa comunale. Come si ricorderà, l’uomo è stato arrestato con l’ipotesi di reato di incendio doloso e messa in pericolo della vita altrui: avrebbe innescato le fiamme che sono divampate lo scorso mercoledì 3 dicembre in un deposito-garage situato in via Scairone, al pianterreno di una palazzina, in territorio di Melano. In seguito, la procuratrice pubblica Anna Fumagalli, che coordina l’inchiesta penale, gli ha prospettato anche l’accusa di tentato omicidio, che sarebbe da ricondurre a un’aggressione subita dall’inquilino, con il quale ha avuto degli screzi per via di ritardi nel pagamento dell’affitto.

L’indagato getta la spugna

La notizia dell’arresto del municipale ha suscitato sorpresa e sconcerto nel paese, che ha vissuto momenti di tensione politica in concomitanza con il rinnovo dei poteri comunali nella primavera del 2024. Prima e dopo le elezioni si è innescato un confronto acceso all’interno del Municipio, che ha coinvolto di riflesso la Polizia cantonale, il Ministero pubblico e la Sezione enti locali, che sono state tempestate di segnalazioni. In particolare da parte dei due rappresentanti della minoranza nell’Esecutivo che rappresentano la lista ‘Per una nuova Bissone’, che fin dalla campagna elettorale hanno presentato innumerevoli denunce di presunte irregolarità. Nessuna di queste, però, è sfociata nell’avvio di un procedimento amministrativo, né hanno fatto scattare indagini di natura penale. Non c’entra nulla con il pessimo clima in Municipio il procedimento penale indiziario che è stato aperto nei confronti del rappresentante delle istituzioni di Bissone. Il procedimento è stato formalmente segnalato alla Sezione enti locali da parte del Ministero pubblico e il Consiglio di Stato, nei giorni scorsi, ha avviato la procedura per la sospensione dalla carica di municipale dell’indagato. Sospensione che il membro dell’Esecutivo avrebbe potuto accettare, in attesa dello sviluppo dell’inchiesta a suo carico. L’uomo ha però preferito rassegnare le dimissioni dalla carica istituzionale alla quale è stato eletto nell’aprile del 2024. Nella prossima seduta prevista nelle prime settimane di gennaio il Municipio sarà chiamato a ratificarle, poi valuterà se integrare nella compagine la supplente municipale Ruth Hodel Lavanzini, oppure se continuare a lavorare in quattro.

Una lite pochi giorni prima dell’incendio

Bernardi, che nega ogni addebito, dovrà restare in carcerazione preventiva almeno fino a metà del prossimo mese di febbraio, come ha stabilito la giudice dei provvedimenti coercitivi Ursula Züblin. I fatti che vedrebbero coinvolto l’uomo sono accaduti nell’ex Comune di Melano (ora quartiere di Val Mara). L’imputazione di incendio doloso sarebbe da mettere in relazione al fuoco che avrebbe appiccato nel box di una palazzina in via Scairone, in cui aveva affittato un appartamento a una persona con la quale i rapporti si sarebbero deteriorati a causa dei ritardi nel pagamento della pigione. Le ipotesi di tentato omicidio e messa in pericolo della vita altrui sarebbero invece da ricondurre a una violenta lite scoppiata tra l’imputato e l’inquilino pochi giorni prima del rogo. Bernardi, difeso dall’avvocata Sandra Xavier, respinge le accuse.

L’evacuazione a causa del fumo

Dal rogo divampato a inizio dicembre dal locale al pianterreno della palazzina è partito un denso fumo che si è rapidamente propagato invadendo l’area circostante. Tanto da costringere le autorità a ordinare l’evacuazione provvisoria di cinque persone. Sul posto sono intervenuti i pompieri del Mendrisiotto che hanno provveduto a domare le fiamme, mentre gli agenti della Polizia cantonale hanno lavorato ai rilievi del caso e quelli della Comunale si sono occupati del disciplinamento del traffico. Dalle tracce rinvenute sul pavimento del garage, gli specialisti hanno intuito la matrice dolosa dell’incendio e nel giro di poco tempo hanno informato gli inquirenti. Inquirenti che in seguito hanno fermato e arrestato l’uomo che potrebbe essere responsabile di un crimine grave.

LUGANESE / MENDRISIOTTO

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2025-12-31T08:00:00.0000000Z

2025-12-31T08:00:00.0000000Z

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