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Un nuovo presidente e il credito cantonale

Lorenzo Dalessi subentra a Pierluigi Martini alla testa dell’ente. Il Consiglio di Stato stanzia il contributo di 360mila franchi per il prossimo quadriennio

di Serse Forni

Lorenzo Dalessi è il nuovo presidente della Fondazione Valle Bavona (Fvb). Succede a Pierluigi Martini, che ha ricoperto questa carica a partire dal 2017. Di origini cavergnesi, Dalessi è membro del locale Ufficio patriziale ed è un profondo conoscitore della regione e della comunità locale. Laureato in economia aziendale e finanza all’Università di San Gallo, è attivo professionalmente nell’ambito dello sviluppo strategico aziendale. Il Consiglio di Fondazione, che si è arricchito pure di due nuovi membri in rappresentanza del Comune di Cevio – la municipale Romana Rotanzi e Romano Dadò – si completa con Luigi Pedrazzini (vicepresidente, rappresentante della Confederazione), Katia Balemi (Cantone), Antonio Pisoni (Stan), Paolo Poggiati (Confederazione), Dusca Schindler (Cantone) e Diego Togni (Patriziato di Bignasco). Dalessi, nel Consiglio di Fondazione dal 2021 in qualità di rappresentante del Patriziato di Cavergno, ha accolto con entusiasmo la sfida, tra continuità e nuovi impulsi per rafforzare ulteriormente l’operato di un’istituzione che dal 1990 è preposta alla tutela del paesaggio rurale tradizionale della Bavona. «L’operato della Fvb è riconosciuto e apprezzato ben oltre i confini della regione: dal Cantone, dalla Confederazione e da altri enti, come Heimatschutz, che ci considera una finestra a sud delle Alpi – spiega il nuovo presidente –. Continueremo a costruire su queste basi. Il prezioso lavoro che la direzione e i collaboratori della Fvb hanno portato avanti finora proseguirà nel solco tracciato. Potremo potenziare quegli elementi che danno ottimi risultati, come il Laboratorio del paesaggio». Un Laboratorio che propone corsi, ma anche attività informative e divulgative sul territorio per studenti di vari ordini scolastici. «È un elemento che ci distingue da altre Fondazioni: un fiore all’occhiello. Punteremo come fatto finora anche sulla collaborazione con il gruppo di volontari e sull’attività del rifugio sul territorio Casa Begnudini».

‘Rafforzare i rapporti con la comunità locale’

Quali le novità che intende proporre? «Sarà importante incrementare e rafforzare i rapporti con la comunità locale. Inoltre dovremo sempre tener conto che la Fvb è nata da un progetto di Cantone e Confederazione. Anche in questo caso c’è ancora del potenziale, magari pensando a nuove collaborazioni. Molti nostri temi possono risultare sicuramente interessanti pure al di fuori della valle. Per citarne uno: la sostenibilità. In Bavona le costruzioni sono un esempio di utilizzo di risorse limitate in modo estremamente efficiente ed efficace. Poi ci sono altri argomenti: la perdita di biodiversità, l’avanzamento del bosco, gli effetti del cambiamento climatico sul territorio. La nostra valle può essere luogo d’osservazione e di dibattiti attorno a queste problematiche».

La Fondazione è nata nel 1990: a oltre 30 anni di distanza i suoi scopi restano attuali? Quale senso si può dare, in chiave moderna, a quell’essere un po’ “fuori dal tempo” che è caratteristica della valle?

«Credo che il nostro progetto sia tuttora valido – conclude l’intervistato –. La salvaguardia paesaggistica, la ricerca scientifica, la raccolta di dati e documentazione, le pubblicazioni e la divulgazione sono gli scopi che ci guidano. Gli interventi sul territorio, ad esempio per sentieri e arginature, sono sempre più necessari. Operiamo a favore della biodiversità, per contrastare l’avanzata del bosco e per conservare gli ambienti naturali. Come Fondazione offriamo consulenza ai privati per il rispetto del Piano regolatore. Un lavoro che ci impegna sempre di più. Tra i compiti che hanno avuto u n’evoluzione nel tempo, potrei citare infine il ruolo di interfaccia tra i visitatori e la valle. La sfida nei confronti di questo straordinario territorio è sì quella di proporre agli ospiti di adottare un ritmo lento, certamente più consono per apprezzare, conoscere e imparare, ma anche di far vivere e partecipare all’armonia del paesaggio rurale tradizionale». Tutte le attività della Fvb sono consultabili sul sito bavona.ch.

‘Un patrimonio unico nel suo genere’

Nella sua seduta di ieri il Consiglio di Stato ha deciso di stanziare alla Fvb un credito complessivo di 360mila franchi per la partecipazione al finanziamento dell’attività per il periodo 2025-2028. “La Valle Bavona – indica il Dipartimento del territorio (Dt) – rappresenta una testimonianza di una civiltà rurale d’altri tempi e costituisce un patrimonio paesaggistico, culturale e naturalistico unico nel suo genere nell’arco alpino, parte dell’identità individuale e collettiva del nostro Cantone, riconosciuta anche a livello federale attraverso l’iscrizione in diversi inventari. Le attività e i progetti previsti nel quadriennio 2025-2028, con i relativi costi, si sviluppano nel solco della continuità rispetto a quanto effettuato e raggiunto negli scorsi anni”.

Il sostegno cantonale ammonta a 360mila franchi e corrisponde al 28 per cento delle spese previste. “Il sostegno alla Fondazione da parte degli enti pubblici è indispensabile alla conservazione dei valori della Valle Bavona ed è coerente con gli obiettivi del Programma di legislatura 2023-2027 e con il relativo Piano finanziario”, afferma il Dt. La tutela e la valorizzazione della Bavona rispondono anche agli obiettivi del Piano direttore cantonale (Pd).

Infine: “È importante ricordare che questo contributo finanziario va non solo a beneficio del paesaggio costruito e naturalistico, ma anche della vita socioculturale ed economica locale. Le ditte implicate negli interventi sono infatti tutte locali e il ricco calendario di attività didattiche, di accompagnamento e volontariato crea un valore aggiunto in termini di formazione di qualità e di sviluppo di legami duraturi con la valle. Non va infine dimenticato che gli interventi di valorizzazione del paesaggio della Bavona hanno ricadute positive anche sul turismo e sulle attività di svago di prossimità nell’intera regione, attirando visitatori e stimolando attività commerciali e ristorative locali”.

LOCARNO E VALLI

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2024-06-27T07:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/281719799771513

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