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Solo energie rinnovabili per la zona industriale

Dopo la tappa pilota alla Pobbia, la seconda fase del progetto è stata estesa anche a Balerna. Confermato il sussidio dell’Ufficio federale dell’energia

di Prisca Colombini

Dopo una tappa pilota, Novazzano coinvolge Balerna nella seconda fase del progetto ‘Comparto industriale a emissioni CO2 zero’, sussidiato dall’Ufficio federale dell’energia.

Novazzano e Balerna vogliono essere protagonisti di un progetto all’avanguardia che si prefigge di alimentare il comparto industriale e residenziale ampliato con energia interamente rinnovabile, mettendo in rete diverse tecnologie di generazione. Per la fase 2 del ‘Comparto industriale a emissioni CO2 zero’ il Municipio di Novazzano ha licenziato nei giorni scorsi il messaggio con la richiesta di un credito di 183’770 franchi. Il Consiglio comunale si esprimerà nella seduta convocata lunedì 11 novembre. Il progetto è di fatto partito nel dicembre 2021 con la concessione di un credito di 280mila franchi per realizzare uno studio di fattibilità di una rete di teleriscaldamento nella zona industriale della Pobbia. Idea che ha ottenuto un sussidio di 60mila franchi dall’Ufficio federale dell’energia nell’ambito della ‘Promozione progetti’ per Città e Comuni all’avanguardia e 50mila franchi dal Cantone. Nel messaggio il Municipio guidato da Sergio Bernasconi spiega che “lo studio è stato portato a termine rilevando risultati incoraggianti grazie alla presenza di un acquifero nella zona di transizione fra i sedimenti granulari (ghiaia e sabbia) e le argille impermeabili”. Rilevando quindi “delle potenzialità di ampliamento dello studio su tutto il Pian Faloppia” e con l’apertura di un nuovo bando federale, il consulente energetico del Comune “ha consigliato un nuovo tentativo di incentivazione federale coinvolgendo anche il Comune di Balerna e Age Sa”. Novazzano, il capofila, si è visto accordare un incentivo di 60mila franchi nell’ottobre scorso.

Area di studio ridimensionata

Solo Balerna, come visto, ha aderito alla proposta arrivata dai vicini di Novazzano. Age Sa ha fatto sapere di “necessitare ulteriori tempi di riflessione, considerate le diverse vie percorribili a loro disposizione nell’ambito dell’energia rinnovabile”. Considerate le tempistiche dell’Ufficio federale dell’energia – lo studio dovrà essere completato nei prossimi due anni; il progetto definitivo arriverà nel 2026 e la sua realizzazione nel 2027 – Novazzano e Balerna hanno deciso di “proseguire autonomamente nello studio della rete di teleriscaldamento nelle rispettive zone industriali”. Questo, sottolinea il Municipio di Novazzano nel messaggio, “non comporta un’esclusione definitiva di Age Sa (e di Chiasso) dal progetto, che potrà ricongiungersi in futuro; ma al contrario un semplice ridimensionamento dell’area di studio”. L’obiettivo del nuovo progetto è quindi “l’ampliamento dello studio già eseguito nel comparto di Novazzano (che diventa quindi ‘progetto pilota’) che prevede la realizzazione di una rete di teleriscaldamento alimentata dal calore rinnovabile della falda, grazie all’impiego di una o più pompe di calore (possibilmente alimentata da impianti fotovoltaici nuovi o esistenti) che andrebbero a sostituire tutti gli impianti di riscaldamento degli stabili della zona”. Lo scopo è di “individuare le potenzialità sul Pian Faloppia con l’integrazione del pozzo Prà Tiro”.

‘Vantaggi e opportunità del comparto sono impagabili’

Come si legge nella relazione tecnica della Dpt Renew Sagl allegata al messaggio, “i comparti identificati hanno una superficie totale di circa 45 ettari, presentano vantaggi e opportunità innegabili in quanto potrebbero essere promosse diverse tecnologie a favore dell’efficienza energetica e dell’uso potenziale di diverse energie rinnovabili”. Punto forte dell’ampliamento dello studio di fattibilità è rappresentato dal fatto che “il pozzo Prà Tiro attinge da una falda di notevoli dimensioni (praticamente un lago sotterraneo) e ne è prevista la dismissione nel 2026” con l’arrivo dell’acquedotto a lago. “Questo lago sotterraneo è una fonte di energia importante, in grado di fornire l’intero comparto di studio con energia termica (sia calore che fresco) grazie a una rete energetica ad anello diffusa capillarmente e l’installazione negli edifici di pompe di calore acqua-acqua di alta efficienza”. Lo studio di fattibilità “mira a integrare un’ulteriore fonte energetica: la produzione di syngas (gas di sintesi ricavato dalla pirogassificazione del legno) e l’installazione di cogeneratori alimentati a syngas”. Data la presenza di numerose società di logistica, l’importante potenza di fotovoltaico installato e il rilevante potenziale di ulteriore sviluppo, “lo studio di fattibilità comprenderà l’analisi per stazioni di ricarica per motrici elettriche (centralizzata o diffusa)”. Il comparto a emissioni zero ha anche un “potenziale d’espansione”, pensando per esempio agli stabili delle Ffs, al nuovo Centro federale d’asilo e al comparto industriale, commerciale e logistico presenti. In una seconda fase “vi sarebbe quindi la possibilità di coinvolgere queste realtà per definire ulteriori sinergie”.

‘Un modello virtuoso e facilmente replicabile’

Se il risultato dovesse rivelarsi positivo, conclude la relazione tecnica, quanto verrà introdotto a Balerna e Novazzano “diventerebbe un modello virtuoso, facilmente replicabile nelle zone che presentano presupposti simili”. Per Novazzano il progetto in questione rientra “nell’attenta gestione del nostro territorio dal profilo ambientale”. In vista della prossima ricertificazione, nel 2025, quale ‘Città dell’energia’, “consapevoli della sempre più grande importanza della salvaguardia delle nostre risorse, il Municipio ha avviato da tempo una politica legata alla sostenibilità definendo gli ambiti di intervento di propria competenza”.

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