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Lettere dei docenti ‘non sbagliate, ma inopportune’

“Inopportune”. Dopo averle descritte “fuori luogo”, il Municipio di Lugano definisce così le lettere dei docenti della Scuola media di Viganello e del Centro Professionale Commerciale riguardanti la situazione in Palestina inviate lo scorso autunno al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, con copia alla Città di Lugano. L’Esecutivo, in risposta a un’interrogazione con primo firmatario Danilo Baratti (Verdi) chiarisce che la propria comunicazione del 9 ottobre “non intendeva tanto contestare i contenuti espressi, quanto rilevare l’inopportunità che il collegio docenti intervenga, nell’ambito delle attività scolastiche e istituzionali, su temi di politica internazionale complessi e potenzialmente divisivi”. Per il Municipio, le scuole “devono preservare neutralità e imparzialità, promuovendo dialogo e rispetto reciproco senza schierarsi su questioni che possono generare incomprensioni all’interno della comunità scolastica e cittadina”.

Il Municipio riconosce che lo spirito di preoccupazione umanitaria dei docenti non differisce da quello espresso in maggio dalla Città insieme a Losanna e Ginevra, ma evidenzia “una differenza sostanziale di natura e forma tra una comunicazione istituzionale e un documento elaborato da un collegio docenti”. Sulla richiesta di interpellare il Consiglio di Stato, l’Esecutivo precisa che l’obiettivo non è “limitare la libertà di opinione dei docenti come cittadini, ma chiarire i margini entro i quali un collegio può pronunciarsi a nome dell’istituzione scolastica”.

LUGANESE / MENDRISIOTTO

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2025-12-30T08:00:00.0000000Z

2025-12-30T08:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281724095912492

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