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I 100 anni dell’artista superstite della Shoah

Sopravvissuto all’Olocausto, Fishel Rabinowicz abita nella città sul Verbano da quasi sette decenni. L’incontro a Palazzo Marcacci e una sala a Casorella

Fishel Rabinowicz è uno degli ultimi superstiti della Shoah ancora in vita. L’artista vive da quasi 70 anni a Locarno e il 9 settembre ha compiuto 100 anni. Il Municipio l’ha ricevuto, il giorno del suo compleanno, a Palazzo Marcacci per felicitarsi con lui, per ascoltare la sua testimonianza e parlare dei suoi quadri ora esposti a Casorella, nel salone d’onore, fino al 21 settembre. Un incontro conviviale e piacevole quello di lunedì a Palazzo Marcacci, quando il Municipio ha accolto il neo centenario e suo figlio José, cugini, amici e la presidente della Fondazione Gamaraal di Zurigo, che si occupa del sostegno ai superstiti all’Olocausto, Anita Winter.

Nell’arte una terapia per affrontare il passato

La vita di Rabinowicz è stata segnata dalla brutalità dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Nonostante il suo vissuto traumatico, in giovane età è riuscito a riprendersi e riorganizzare positivamente la propria vita, fondando una famiglia a Locarno e lavorando all’Innovazione (ora Manor) per 40 anni come capo decoratore. Un periodo in cui ha formato ben quaranta apprendisti, tra i quali è stato ricordato anche il noto artista locarnese Pierre Casè. Nell’arte, ha poi trovato una forma di terapia per affrontare il suo terribile passato e lasciare anche un monito ai posteri, affinché non si dimentichino e non si ripetano gli orrori del passato.

Il neo centenario, ancora pieno di energia, ha spiegato al Municipio cosa rappresentano le sue 40 opere, tutte incise su carta speciale e con un significato profondo legato a quanto da lui vissuto nello spirito della tradizione giudaico-ebraica. Sul finale del suo interessante intervento, ha espresso la speranza di potersi guadagnare ancora qualche anno in salute per portare a termine la sua missione di sensibilizzazione, anche per contrastare un certo disinteresse per il tema, forse considerato dai più troppo oneroso da ricordare ed elaborare.

Il figlio José ha in seguito illustrato una delle opere più importanti di suo padre (di cui un originale è stato acquistato dal Museo nazionale svizzero), esposta per l’occasione nella sala ricevimenti del Municipio. Il quadro, attraverso le 22 lettere dell’alfabeto ebraico disposte in un ordine minuziosamente pensato da suo padre, ricorda i sopravvissuti e i caduti nei campi di sterminio, così come il legame mai superato tra loro. Il sindaco Nicola Pini ha sottolineato la necessità e l’importanza della testimonianza e delle opere di Rabinowicz per conservare il ricordo di quanto è successo e non deve più accadere: la storia dovrebbe essere maestra di vita, ma troppo spesso è dimenticata o ignorata. Ha quindi elogiato e ringraziato il festeggiato per il suo impegno civile a favore della memoria storica e dei diritti dell’uomo, di cui Locarno, Città della Pace, è paladina.

I suoi quadri in mostra e una testimonianza video

Dal canto suo la municipale Nancy Lunghi ha annunciato che fino al 21 settembre è visitabile a Casorella, nel salone d’onore, una mostra di alcune opere di Rabinowicz, allestita dai Servizi culturali della Città, e ha ringraziato l’artista, i famigliari e la fondazione Gamaraal per la messa a disposizione dei quadri. Nel contesto della mostra, sarà possibile accedere a una preziosa testimonianza video di Rabinowicz, tramite un codice Qr.

All’incontro erano presenti anche il vicesindaco Claudio Franscella e i colleghi di municipio Elena Zaccheo e Marco Pellegrini. Fishel Rabinowicz è nato il 9 settembre 1924 nella città polacca di Sosnowiec ed è cresciuto come terzo di dieci figli in una famiglia ebraica tradizionale. Nel 1943 sua madre Sara (42) e i sei fratelli Esther (16), Jacob (12), Frimetta (10), Benjamin (8), Mania (6) e Beracha (3) vengono uccisi ad Auschwitz. L’altro fratello Ezechiele (18) muore nel campo di concentramento di Faulbrück. Suo padre Israel Josef (46) viene fucilato nel campo di concentramento di Flossenburg. I due fratelli maggiori, Mosé e Isaia, sono sopravvissuti, ma nel frattempo scomparsi. Rabinowicz trascorre quattro anni in un campo di concentramento e in vari campi di lavoro forzato e viene infine liberato a Buchenwald nel 1945. Due anni più tardi giunge in Svizzera con un gruppo di superstiti per un soggiorno di riposo. Rabinowicz decide di rimanere e diventa capo decoratore in un grande magazzino del Canton Ticino. Da ormai quasi settant’anni vive a Locarno, dove nel 1955 si sposa con Henny Better, dalla quale avrà il figlio José nel 1957.

LOCARNO E VALLI

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2024-09-12T07:00:00.0000000Z

2024-09-12T07:00:00.0000000Z

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