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Finta chiusura, dialogo reale

Molti i temi emersi nella prima serata pubblica sulla sperimentazione viaria con cui il Municipio mira a eliminare il traffico di transito dalla Città Vecchia

Di Sascha Cellina

«Se qualcuno mi lascia in Città Vecchia e riparte, verrà multato? Tre mesi non vi sembrano pochi per capire davvero se il sistema funziona? Che ne sarà dei Monti? E in caso di incidente in galleria, cosa succede? Come verrà valutato l’impatto sui commerci?». Sono solo alcune delle preoccupazioni e delle questioni emerse durante la frequentatissima prima serata pubblica dedicata alla prospettata (il credito di 140mila franchi deve ancora passare lo scoglio del voto in Consiglio comunale) sperimentazione viaria con la quale il Municipio di Locarno vuole provare a eliminare dalla Città Vecchia il traffico di transito, che per quel che riguarda l’asse principale di via Borghese rappresenta il 70% degli oltre 6mila veicoli che giornalmente la solcano. All’appuntamento, organizzato dalla Pro Città Vecchia (Pcv), hanno partecipato oltre cento persone (tra cui molti consiglieri comunali), le quali hanno potuto farsi un’idea più approfondita del progetto dell’esecutivo locarnese. L’intenzione di quest’ultimo è, lo ricordiamo, avviare un test di circa tre mesi funzionale ai futuri effetti sia della variante pianificatoria per Parco Balli e autosilo (approvata dal Cantone ma contro la quale è già stato presentato ricorso al Tram), sia della sistemazione di Largo Zorzi nell’ambito della riqualifica degli spazi pubblici del centro urbano (Nouvelle Belle Époque). In estrema sintesi, l’idea è di impedire il traffico di transito su via Borghese (che sarà percorribile solamente per chi vive, lavora o intende fermarsi in Città Vecchia), chiudere parzialmente – ad esempio la sera e nei fine settimana – via Cittadella e sbarrare in uscita via delle Monache e in entrata via Cappuccini, limitatamente a chi intende sfruttare il nucleo per attraversare la Città (quindi libero accesso, come oggi, a chi vi si recherà per le compere o per altri validi motivi). Il controllo avverrà attraverso delle telecamere.

Dalla pubblicazione, lo scorso gennaio, del messaggio municipale, critiche e scetticismo sono stati espressi da una parte di coloro che nel nucleo vivono e lavorano (anche attraverso la stessa Pro Città Vecchia e la Società Commercianti Industriali e Artigiani del Locarnese), ma pure dai Comuni limitrofi come Orselina e Muralto, preoccupati in particolare per la chiusura di via delle Monache. C’è anche chi vede di buon occhio l’iniziativa del Municipio e per sottolinearlo ha raccolto in tre giorni un centinaio di firme a sostegno della sperimentazione, a cui se ne sono però contrapposte oltre mille (molte da fuori Comune) messe insieme dal “comitato spontaneo di difesa del futuro del quartiere Città Vecchia di Locarno”.

Il gruppo di lavoro misto

Per cercare di accogliere tutte le sensibilità e arrivare a una soluzione il più condivisa possibile (evitando che il progetto muoia sul nascere), proprio durante l’incontro pubblico tenutosi nella Sala dei Borghesi è stato presentato il gruppo di lavoro misto nel quale sono rappresentati tutti i portatori di interesse, ognuno con tre elementi: per il Municipio il sindaco Nicola Pini, il vicesindaco Claudio Franscella e la capodicastero Sicurezza Elena Zaccheo; la Pro Città Vecchia con la presidente Franca Antognini, Niso Reguzzi ed Emanuele Patelli; gli esponenti dei favorevoli capitanati da Federico Rotta, Michele Bardelli e Nadia Del Priore; i rappresentanti dei contrari il cui portavoce è Francesco Bevilacqua, con Tamara Reggiani e Nadia Pellegrini. Un team che sarà in prima fila – è stato ribadito – durante tutta la sperimentazione: prima (con la condivisione del progetto definitivo), durante (con incontri periodici in cui verranno presentati dei dati e valutati eventuali correttivi) e anche dopo, con la redazione di un rapporto con tutte le osservazioni del caso all’indirizzo della Città.

Domande e risposte (tante)

Dopo l’introduzione della presidente della Pcv, il sindaco Pini ha ribadito il concetto di una visione, quella del Municipio, «intermedia» tra due posizioni contrapposte (chi vuole completa libertà per i veicoli e chi invece un nucleo pedonalizzato), così come la chiara «scelta politica» dell’esecutivo di coinvolgere il Consiglio comunale anche se non obbligato. La parola è poi passata a Francesco Allievi, ingegnere del traffico il cui studio si è occupato di concepire la sperimentazione. Allievi ha ricordato le già note misure previste (ritenute «sostenibili» per il piano viario locarnese) e le valutazioni che hanno portato a esse, ribadendo come «non si tratta di blindare la Città Vecchia, bensì aprirla a chi vuole fruire delle sue peculiarità». Per questo però «è necessario verificare in scala reale gli effetti della simulazione».

Una (logica) difesa del progetto a cui ha fatto seguito tutta una serie di domande dalla folta platea. A chi ha chiesto lumi riguardo alle possibili multe per chi “scarica” una persona in Città Vecchia, il sindaco ha risposto che «l’obiettivo non è quello di penalizzare chi entra con uno scopo e per questo sarà importante lavorare sulla segnaletica e sulla comunicazione, anche nei confronti dei turisti». Sempre Pini a chi si è detto preoccupato per il traffico che si riverserà sulla strada che attraversa i Monti (e non solo), ha assicurato che «l’analisi teorica dice che dovrebbe trattarsi di una minima parte, ma monitoreremo la situazione, la sperimentazione serve proprio anche a questo».

Sulla durata di quest’ultima Allievi ha citato l’esempio di altre realtà simili a quella locarnese, affermando che “tre mesi dovrebbero bastare”. Lo stesso ingegnere ha ricordato come in caso di incidente in galleria «esistono dei piani di emergenza e soluzioni tecniche in collaborazione anche con gli altri Comuni». A Michele Bardelli (residente e membro del comitato a favore) che ha sottolineato «quanto sono stati belli, con i bimbi a disegnare con i gessetti per terra, i recenti cinque giorni di chiusura di via Borghese per il rifacimento del manto stradale», hanno fatto da contraltare le preoccupazioni (accompagnate da un applauso di parte della sala) dei commercianti, al contrario penalizzati dalla suddetta chiusura così come, a loro dire, dall’annosa carenza di posteggi. Un assist al sindaco che si è a sua volta preso un ultimo applauso assicurando che il Municipio è aperto anche alle proposte dei commercianti per effettuare una valutazione accurata dell’impatto della sperimentazione sui loro affari, sottolineando come «magari togliere dalla Città Vecchia migliaia di auto che non si fermano, incentiva qualcun altro a venire per viverla. È proprio per scoprirlo che vogliamo effettuare questa sperimentazione».

LOCARNO E VALLI

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2025-03-21T07:00:00.0000000Z

2025-03-21T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281728390306302

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