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Il moltiplicatore sale di tre punti per il Pse

Approvato il Preventivo 2026 e la crescita dell’imposta comunale. Siluri sganciati contro l’Udc e il suo capodicastero Finanze Marco Chiesa

di Alfonso Reggiani

Luce verde a maggioranza, ieri sera, da parte del Consiglio comunale di Lugano al Preventivo 2026, che indica un deficit d’esercizio di 4,2 milioni di franchi, e all’aumento del moltiplicatore d’imposta di tre punti dal 77 all’80%, per le persone fisiche, e dall’82 all’85% per le persone giuridiche. Tra le novità della seduta gli accesi rimproveri mossi all’Udc e al capodicastero Finanze Marco Chiesa in particolare dalla capogruppo Plr-Pvl Natalia Ferrara. Bocciati tutti gli emendamenti presentati, sia l’aumento di un 1% del moltiplicatore (da parte dei cinque consiglieri comunali Plr-Pvl), sia quelli proposti da Michele Codella, ossia il portare al 78% il moltiplicatore per le persone fisiche, l’incremento di 3 milioni di dividendo straordinario dalle partecipate nelle casse comunali e 50mila franchi per finanziare una vera revisione della spesa. Respinte pure le proposte dalla Sinistra che voleva l’assunzione di due operatori per i giovani in difficoltà (servizio di prossimità) e per le persone fragili (servizio di accompagnamento sociale). Sono piovute critiche sulla pochezza dei 400mila franchi all’anno del contratto siglato tra la Città e l’Fc Lugano per l’uso del futuro stadio, ma il canone è stato approvato con 36 favorevoli, 18 contrari e 2 astenuti. Ma andiamo con ordine. Danilo Baratti (Verdi di Lugano) ha tracciato un quadro della situazione globale: la guerra ai poveri è in corso da decenni, ma sono i ricchi che sono ritenuti sotto assedio e che sono stati supportati: «È passata l’idea che alleggerimento della pressione fiscale e snellimento dello Stato avrebbero portato al benessere generale, grazie al famoso sgocciolamento: una narrazione fallace visto che ha prodotto il risultato opposto a quello sbandierato». Lugano e la Svizzera non fanno eccezione. I Verdi si sono astenuti sul Preventivo 2026. Per Dario Petrini (Avanti Ticino&Lavoro), nel documento finanziario non c’è nessuna visione di lungo periodo ed è un errore vendere gli immobili della ex dogana di via della Posta, il sedime Usi e il casinò: «Rappresentano la forza patrimoniale della città. Il rigore va bene ma non a costo di vendere sé stessa». Prudenza non contrapposizione: Raide Bassi (Udc) ha annunciato l’astensione del suo gruppo sulle proposte di aumento del moltiplicatore ma il sostegno al Preventivo 2026. I primi segnali di incoraggiamento ci sono, con la riduzione delle spese e l’avvio delle rivalorizzazioni. Bassi: «C’è il cambio di passo che abbiamo sempre chiesto ma il percorso non è concluso occorrono altri risparmi strutturali. Non è opportuno aumentare il moltiplicatore in questo periodo di rincari generalizzati».

L’ente pubblico non è un’azienda

Francesco Beretta Piccoli (Centro) ha sottolineato la necessità dell’aumento del moltiplicatore d’imposta di tre punti, altrimenti significherebbe rinunciare a investimenti: «È un atto di responsabilità. Se si vogliono grandi progetti, bisogna anche essere disposti a finanziarli». Il capogruppo del Centro è contento dell’intesa con Plr e Lega con i quali è riuscito a convincere il Municipio a costituire due gruppi di lavoro, composti anche da esperti esterni: uno dedicato all’efficienza amministrativa e agli effettivi, l’altro alla verifica dei compiti e dell’impegno politico assunto di non aumentare il moltiplicatore, di mantenere le spese operative a 460 milioni e il personale di ruolo a 1’300 unità. Nina Pusterla, capogruppo della Sinistra ha smontato la narrativa secondo cui l’unica soluzione per cambiare la rotta finanziaria della Città consista nel taglio delle spese e nella vendita di beni propri. La Sinistra ha votato contro il Preventivo, perché viene suggerito che per fare fronte alla situazione non sia possibile sostenere spese, nemmeno per migliorare la qualità di vita e lo sviluppo del tessuto sociale della città. Il Municipio sta bloccando la sua capacità progettuale e di investimento: «La Città non è un padre di famiglia e neppure il Ceo di un’azienda, è un ente pubblico che deve fare il bene dei suoi concittadini».

Lukas Bernasconi della Lega dei ticinesi ha messo l’accento sul senso della politica, «che nasce per prendere scelte su presente e futuro. Dietro ogni decisione ci sono i cittadini, ai quali interessa solo che la politica funzioni. Perdiamo credibilità se trasformiamo ogni questione in conflitto». Bernasconi non ha mancato di lanciare frecciate verso l’Udc, per l’astensione e per la questione sollevata sul tram-treno in Gran Consiglio. Siluri contro l’Udc e il capodicastero Finanze Marco Chiesa sono partiti anche da Natalia Ferrara, la capogruppo Plr-Pvl: «Non basta vantarsi nelle interviste. Solo una parte del Legislativo ha cominciato a lavorare». Sempre contro l’Udc: «Vi siete battuti contro la Cittadella della giustizia a Lugano e avete portato a casa una bella vittoria di Pirro, tanto che pare si debba attendere altri 15 anni almeno per avere una nuova sede a... Bioggio. Nella calma piatta dell’Udc un’eccezione c’è (...) Nel maggio di quest’anno per la nomina di Marco Chiesa nel Cda di Ail Sa. Ecco, sì, lì devo dire che la spinta non è mancata».

‘Non nascondetevi dietro a un dito’

Non è mancata la replica al Plr da parte di Bassi: «Anche voi lo scorso anno non avete votato i conti. Rispetto al tram-treno, è stata solo chiesta trasparenza». Quanto al presunto mancato sostegno al capodicastero Finanze, Bassi ricorda che Municipio e Consiglio comunale hanno ruoli diversi: «Il Legislativo non è un notaio dell’Esecutivo, nello stato di diritto». È continuato nella discussione sul moltiplicatore il botta e riposta tra Plr e Udc, con Ferrara, che ha puntato il dito contro il partito invitandolo a non nascondersi dietro a un dito, mentre Alain Bühler ha replicato: «Lei aumenta il moltiplicatore io no, per coerenza». Dal canto suo, il sindaco Michele Foletti ha gettato acqua sul fuoco e ha ringraziato i tre principali gruppi: «Stasera avete mostrato grande senso di responsabilità». Chiesa, invece, ha confermato che il cammino è lungo e necessario fino al 2033: lo sforzo non sarà cosmetico e sarà difficile minimizzare l’impatto sulle fasce più deboli. Pesano i sempre più ingenti oneri riversati sulla Città da parte del Cantone, e serviranno i contributi di centralità dai Comuni della cintura urbana. Il capodicastero Finanze non ha replicato alle critiche nei suoi confronti. «Quello che facciamo oggi potremmo farlo meglio domani diversamente. Non per forza bisogna tagliare ma occorre cambiare», ha detto Foletti alle cui parole hanno fatto eco quelle di Ferrara.

Votato il contratto con l’Fc Lugano

Hanno raccolto pochi consensi le critiche di Michele Codella, Tamara Merlo sull’esiguità dell’affitto e quelle formulate dalla Sinistra, tra le quali spicca la mancata presa in considerazione delle mutate condizioni finanziarie della Città. Roberto Badaracco, vicesindaco a capodicastero Sport e Cultura, le ha respinte tutte. Inoltre, è stato rinnovato il mandato di prestazione all’Ente autonomo casa anziani Canobbio-Lugano per il periodo 2025-2028 e sono stati ratificati i mandati di prestazione con Tpl Sa e Arl Sa e con i Comuni di Collina d’Oro, Muzzano e Sorengo. Il Legislativo ha pure nominato Mila Buri quale rappresentante della Città nel Servizio di cura a domicilio del Luganese (Scudo) al posto di Adriano Venuti, che si è dimesso.

LUGANESE / MENDRISIOTTO

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2025-12-23T08:00:00.0000000Z

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