Il contratto di lavoro uniformato si presenta
Il documento, approvato all’unanimità, prevede dal primo gennaio meno ore di lavoro e più soldi per tutti i dipendenti. Sev: ‘Nascosti i punti negativi’
Di Carlo Canonica
Dal primo gennaio, i circa cento dipendenti della Società Navigazione del Lago di Lugano (Snl) avranno un nuovo contratto di lavoro. Negli ultimi mesi, la navigazione sul Lago di Lugano e sul Verbano è stata attraversata da tensioni profonde, figlie di un sistema contrattuale «frammentato» e di un clima aziendale logorato. «Due laghi, tre contratti collettivi di lavoro (Ccl): uno per lago e uno per gli autisti», ha ricordato Natalia Ferrara, presidente dell’Associazione del personale operante nel trasporto lacuale e terrestre Ticino (Aptlt). Una pluralità di contratti che, ha spiegato, ha prodotto «un’applicazione non sempre uniforme» e anche «tensioni all’interno dell’azienda», poiché le condizioni di lavoro venivano negoziate «per alcune categorie di personale e non per tutte». Per risolvere questa situazione, il 12 dicembre, in occasione dell’assemblea del personale, è stato votato all’unanimità un nuovo contratto collettivo valido per tutti i dipendenti dell’azienda, con l’obiettivo di creare maggiore uniformità.
Ieri l’associazione ha presentato il lavoro svolto, cercando di dissipare alcune critiche emerse negli ultimi mesi. «Quando si attacca un’azienda, spesso ci si dimentica che le persone che ci lavorano si identificano con essa», ha detto Ferrara, parlando di «stress e frustrazione per chi indossava la divisa mentre leggeva sui giornali di crisi e conflitti».
Dalla tredicesima non versata alle gratifiche
Il punto di rottura è «arrivato con il 2024, un anno definito orribile», segnato dal «maltempo e da una perdita di oltre 900mila franchi, che ha attivato la clausola del vecchio Ccl permettendo all’azienda di non versare la tredicesima», ricorda Ferrara. Una situazione che ha spinto il personale a chiedere un cambiamento radicale e «condizioni di lavoro migliori». Da qui è nato un percorso avviato con l’assemblea di aprile, il rafforzamento del comitato e mesi di negoziati «a porte chiuse». Il risultato è un Ccl unico, sotto l’egida dell’Aptlt, valido per tutti i dipendenti e presentato come un vero cambio di paradigma. «Autisti, naviganti, stagionali, avventizi, amministrazione e cantiere: tutti sottostanno allo stesso Ccl», ha sottolineato Ferrara, parlando di una scelta all’insegna dell’equità.
Il nuovo contratto ha una durata di quattro anni ed è definito «migliorativo»: prevede la riduzione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali, due giorni di vacanza in più per tutte le categorie, più giorni liberi per i neogenitori e l’introduzione di nuove tutele, come il congedo per lutto perinatale. Centrale anche il tema salariale: «Dal primo gennaio chiunque lavori in azienda riceverà almeno 4’000 franchi al mese», ha spiegato Ferrara. Le indennità domenicali e festive aumentano da 60 a 80 franchi al giorno, viene reintrodotta l’indennità per il lavoro notturno e vengono riviste le scale salariali, con particolare attenzione ai lavori meno qualificati, «anche con aumenti superiori al 10%».
Oltre a questi cambiamenti, il Ccl introduce, secondo Ferrara, una «nuova cultura aziendale»: maggiore attenzione alle presenze, una regolamentazione più rigorosa delle assenze per malattia – retribuite all’80%, salvo casi gravi – e la creazione di una commissione paritetica interna incaricata di gestire valutazioni, carriere e conflitti. «Nessuno vuole fare il poliziotto, ma servono percorsi chiari che tutelino le persone ed evitino abusi, come chiedevano anche gli stessi dipendenti». Un’altra novità che si aggiunge è un budget annuale per elargire possibili bonus individuali e, nelle annate positive, anche la possibilità di una gratifica di fine anno. Tutte queste novità potrebbero comportare un aumento della spesa salariale, ma per Ferrara si tratta di un «investimento: così motiviamo i lavoratori e creiamo condizioni migliori per loro». A farle eco è anche Shuajb Shabani, motorista e membro della commissione del personale: «Questo è un cambiamento fortemente voluto dal personale. Questi mesi non sono stati facili per chi era in prima linea a contatto con l’utenza, ma ora il clima è molto positivo e come commissione stiamo ricevendo molti ringraziamenti per quanto realizzato».
‘Avere i laghi è bello, ma vanno valorizzati’
Il nuovo Ccl guarda però oltre il perimetro aziendale e chiama in causa la politica. «Il personale fa la sua parte. Ora spetta alla politica decidere se e come sostenere maggiormente la navigazione», ha affermato Ferrara, parlando di un Consiglio di Stato finora «molto tiepido» nel riconoscere il valore della navigazione «non solo come attrattore turistico, ma come vero strumento di trasporto pubblico». Ferrara ha citato l’esempio della Regione Lombardia in merito all’investimento di 2,5 milioni per il battello ‘veloce’ tra Porlezza e Lugano e quello del Lago di Ginevra, dove è previsto un investimento di 500 milioni di franchi: «Avere i laghi è bello, ma non sfruttare il potenziale della navigazione sarebbe un errore». Infine, Ferrara – anche deputata in Gran Consiglio – ha espresso preoccupazione per la paventata chiusura della linea Locarno-Magadino: «Se sarà il caso, come abbiamo fatto con i binari, faremo battaglia anche per i battelli».
Stroppini: ‘Occultati i punti negativi’
Il segretario del Sindacato del personale dei trasporti (Sev), Angelo Stroppini, stronca il nuovo Ccl: «Snl ha negoziato un documento che regola le condizioni di lavoro dei propri dipendenti con un partner di discussione che ha creato per non trattare con i sindacati storici». Un’operazione che solleva interrogativi di fondo: «Da quello che mi dicono i dipendenti, chi l’ha presentato alla stampa è stata abile a mostrare le cose positive e brava a occultare quelle negative». Da qui il dubbio sull’enfasi nella comunicazione pubblica: «Se davvero fosse così strabiliante come viene detto, ma ho i miei dubbi, allora lo chiamerei effetto paradosso». Secondo il Sev, Aptlt avrebbe trovato «una controparte con un disperato bisogno di ripulirsi l’immagine e in cerca di credibilità verso le autorità cantonali». Sul piano della legittimità, il sindacato contesta apertamente il processo: «Di sicuro questo documento non l’hanno votato i dipendenti che si sono visti stracciare da Snl il proprio Ccl all’inizio dell’estate». Il sindacalista solleva dubbi «anche sul mandato negoziale faremo valere le nostre perplessità nelle sedi opportune».
LUGANESE / MENDRISIOTTO
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2025-12-24T08:00:00.0000000Z
2025-12-24T08:00:00.0000000Z
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