laRegione

Più verde sui tetti? ‘Non a scapito del suolo’

Il Municipio, pur condividendo le finalità, risponde negativamente alla mozione dei consiglieri Gianluca Padlina (il Centro) e Luca Pestelacci (Plr)

Di Cristina Ferrari

Che si debba incentivare l’inverdimento di tetti e facciate è un dato di fatto, ciò che non trova d’accordo il Municipio di Mendrisio, in merito alla mozione dei consiglieri comunali Gianluca Padlina (il Centro) e Luca Pestelacci (Plr), riguarda, come si legge nella sua risposta, “il principio di promuoverlo attraverso proposte che preconizzano una riduzione di superficie di verde al suolo”. Nell’invitare il legislativo a respingere la mozione, l’esecutivo del capoluogo spiega che, sull’esempio di altre cittadine in Svizzera, è del parere che “la formazione e la manutenzione straordinaria di tetti verdi debbano essere vincolate tramite l’inserimento di nuove norme pianificatorie e che il maggior sforzo finanziario richiesto ai privati possa almeno in parte essere sostenuto dall’ente pubblico tramite i sussidi già attualmente previsti”.

L’esempio del comparto Rime Brecch

Per giustificare la sua posizione, che sostiene il preavviso negativo della Commissione della pianificazione, nel suo rapporto di minoranza, il Municipio di Mendrisio porta il caso della variante del comparto della stazione ferroviaria Rime Brecch, “il primo esempio – si legge – di come l’esecutivo intende impostare le proprie varianti di Pr con i principi sopraccitati, coerentemente con le strategie di riqualifica ambientale e paesaggistica promosse dal Piano direttore comunale. In particolare, per i tetti piani, la citata variante prevede l’obbligo di inverdimento degli stessi, sia in occasione di nuova formazione, sia in occasione di manutenzione straordinaria, permettendo l’integrazione di eventuali pannelli solari. Il tetto verde dovrà inoltre avere un substrato di materiale organico e minerale locale ad elevata ritenzione idrica e disporre di elementi atti a favorire la biodiversità. L’altezza del tetto verde non sarà computata nell’altezza dell’edificio”.

Gli stessi commissari della Pianificazione, che non hanno accolto la mozione, pur premettendo “l’opportunità di promuovere la realizzazione di tetti e pareti verdi” hanno ritenuto che “gli incentivi proposti dalla mozione, in particolare i punti relativi alla possibilità di realizzare un massimo del 20% di area verde sul tetto e all’elargizione di un bonus del 5% sulla superficie utile lorda, siano inappropriati e controproducenti rispetto all’obiettivo che si vorrebbe raggiungere, ovvero il miglioramento delle condizioni microclimatiche, ambientali e paesaggistiche”.

Fra bonus e criticità

Anche il Municipio ha, dunque, sì sposato la finalità della mozione, intesa a promuovere gli interventi di rinverdimento di tetti e facciate, ma nel contempo, ricordando che la tematica è inserita nelle misure previste dal Piano direttore comunale, ha evidenziato alcune criticità: “Si ritiene infatti che tutti i presupposti che tendano a un’erosione seppur in misura minima di aree verdi al suolo, debbano essere evitati. Ciò vale soprattutto per le zone dedicate al lavoro, che negli anni addietro – rimarca il Municipio – hanno goduto di minor attenzione e che ora necessitano di una particolare cura affinché possano acquistare una migliore qualità sia paesaggistica che ecologica”. Qualche spiraglio si è aperto per la possibilità di considerare solo parzialmente (o non considerare) aspetti tecnici necessari alla formazione di pareti o tetti verdi: “In particolare, per quanto riguarda la maggiorazione di spessore che richiede un tetto verde rispetto a un tetto tradizionale, essendo la stessa non di grossa entità, si potrebbe tralasciarlo dal computo del calcolo delle altezze dell’edificio, estendendo tale possibilità anche allo spessore necessario per eventuali protezioni anti-caduta per tetti verdi calpestabili. Tali possibilità dovranno essere tuttavia precisate tramite apposite varianti pianificatorie”.

Visione contrapposta, invece, per i bonus dove la posizione del Municipio mira piuttosto “all’introduzione, accanto agli incentivi finanziari già proposti dal Comune, di un vincolo nelle norme pianificatorie per renderla obbligatoria anche in caso di manutenzioni straordinarie, mantenendo la possibilità di far capo agli incentivi finanziari”. Per l’esecutivo, inoltre, “la concessione di un bonus edificatorio porterebbe a un aumento della contenibilità delle Unità insediative delle zone coinvolte”. Un tema attuale che però non ha un riscontro oggettivo nella popolazione. Infatti, seppur la Città di Mendrisio sia stata una fra le prime in Svizzera e la prima in Ticino a prevedere degli incentivi finanziari per la realizzazione di tetti e facciate verdi, al 28 febbraio scorso, rimarca l’esecutivo, sono state solo due le richieste per edifici abitativi per un totale di incentivi elargiti pari a 13’710 franchi.

MENDRISIOTTO

it-ch

2025-03-26T07:00:00.0000000Z

2025-03-26T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281754160119988

Regiopress SA