È una tirata d’orecchi al Tribunale cantonale amministrativo (Tram) quella del Tribunale federale (Tf), tramite una sentenza che ha dato ragione a due ricorrenti patrocinati dall’avvocato Flavio Canonica. Il contenzioso è legato al Piano regolatore intercomunale del Pian Scairolo (noto come Pr-Cipps), ma non riguarda questioni di merito bensì le tempistiche di evasione. Il Pr-Cipps è entrato in vigore nel 2021 quando il Tram non ha accordato l’effetto sospensivo ai ricorsi, dando così il via libera ai Piani di quartiere che dovrebbero ridare ordine alla zona. Si tratta infatti di uno strumento al quale si è iniziato a pensare attorno al 2000, per tentare di salvare un territorio stretto e già allora invaso da traffico, centri commerciali e capannoni industriali. Fra opposizioni, bisticci, aggregazioni e lungaggini varie, nel 2020 il Consiglio di Stato approva il Pr, decisione che viene impugnata da una mezza dozzina di grandi proprietari della zona per un totale di 22 ricorsi che sono tuttora pendenti. Due di questi ricorrenti decidono lo scorso settembre di rivolgersi al Tf per ritardata giustizia, contestando che l’ultimo scambio di scritti con il Tram è dell’autunno 2021. Sebbene la Corte cantonale si sia giustificata osservando che le problematiche sollevate – perlopiù legate a espropriazioni – siano interconnesse tra loro e necessitino quindi di un’evasione comune e che ulteriori atti istruttori non siano esclusi (cosa poi avvenuta), per i giudici federali non si tratta di cause “oltremodo complesse” e quindi il ritardo (i ricorsi sono di ottobre 2020) è “oggettivamente ingiustificato”. Il ricorso è dunque accolto e il Tf invita il Tram a “concludere senza ulteriori indugi le procedure ricorsuali e a emanare le postulate sentenze”.