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Pensionati del ‘baby boom’, ci saranno rischi socioeconomici

Meno manodopera residente e un aumento dei bisogni

D.C.

Studi e statistiche convergono ormai da alcuni anni su un punto: la nostra società è in decrescita demografica e al contempo sta invecchiando. E l’arrivo alla soglia della pensione della generazione dei cosiddetti ‘baby boomer’ non aiuterà di certo a riportare la situazione in equilibrio. Uno scenario su cui il luglio scorso il gruppo della Lega dei ticinesi di Mendrisio si era soffermato ponendosi alcuni interrogativi, girati al Municipio locale. La Città, insomma, ha un piano d’azione? Il Comune, fa sapere oggi l’Esecutivo, fa ciò che è in suo potere per promuovere la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro. Ma sussistono dei limiti istituzionali. L’orientamento scolastico e professionale così come la riconversione e la riqualifica professionale competono, si richiama, all’autorità cantonale e ai suoi servizi.

Il quadro, d’altra parte, era già chiaro all’autorità comunale. Nel 2022, si fa memoria rispondendo all’interrogazione firmata da Simona Rossini, Massimiliano Robbiani, Nadir Sutter e Lorenzo Rusconi, il Municipio aveva commissionato uno studio sul tema all’Istituto Bak Economics Ag per tracciare un ritratto socioeconomico della realtà mendrisiense. Una radiografia dalla quale era emerso che la Città, in linea con il resto del cantone ma in controtendenza rispetto al Paese, rivela una “dinamica di stagnazione” e una “decrescita demografica”. In buona sostanza, evidenziava lo studio, “a Mendrisio lo sviluppo del numero di abitanti per fascia di età mostra una chiara tendenza verso un invecchiamento della popolazione”.

Guardando al futuro, orizzonte 2030, la tendenza non cambia. Rispetto al 2010, secondo l’analisi, si assisterà a “una diminuzione complessiva della popolazione giovane – 0-14 anni – ed economicamente attiva – 15-64 anni – a fronte di un continuo aumento di quella delle persone in età Avs”. Per gli esperti tutto ciò rimarca due rischi. Da una parte, “una possibile carenza di manodopera residente nel comune”, Infatti, “il numero di persone che esce dal mondo del lavoro non sarà compensato da nuove entrate (se non da altri comuni o dall’estero)”. Dall’altra, si registrerà “un aumento della richiesta di servizi necessari alla popolazione anziana a cui anche Mendrisio dovrà far fronte”.

Questa evoluzione, fa presente ancora l’Esecutivo, è stata confermata ad aprile scorso dall’Ufficio federale di statistica. Di fronte a un tale squilibrio demografico sarà difficile, quindi, intravedere delle opportunità occupazionali.

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2025-10-22T07:00:00.0000000Z

2025-10-22T07:00:00.0000000Z

https://epaper.laregione.ch/article/281775635382139

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