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Lara, come te non c’è nessuno

Straordinaria ieri nell’Idaho, la ticinese festeggia la sua sesta coppa in superG, un record. Tra gli uomini, come lo scorso anno, Odermatt centra il poker

Una straordinaria domenica per un sensazionale exploit: per la sesta volta, la terza di fila, Lara Gut-Behrami si aggiudica la coppa del mondo di superG, al termine di una gara che si riduceva in pratica a un duello con l’italiana Federica Brignone, a cui la ticinese non ha davvero lasciato scampo, tanto è stata perfetta la prova della ticinese. Infatti, la trentatreenne di Comano ha relegato a 1”29 la statunitense Lindsey Vonn, osannata dal pubblico di casa, e a 1”33 la già citata Brignone. Mai nessuno prima d’ora, né in campo femminile, né in quello maschile, era riuscito a laurearsi per ben sei volte campione nella disciplina, e nella speciale graduatoria ora Lara stacca Katja Seizinger, Lindsey Vonn, Hermann Maier e Aksel Lund Svindal, tutti fermatisi a cinque trionfi stagionali in superG.

Lara a Sun Valley non aveva scelta: doveva finire davanti a Federica Brignone per avere il diritto di mettere le mani sul Globo di cristallo. Con un deficit di cinque punti prima di quest’ultima prova, la ticinese sapeva di non poter fare calcoli. Di conseguenza, ha messo sotto gli sci una di quelle discese di cui solo lei conosce il segreto. Quando tutto funziona come dovrebbe, la ticinese è quasi impossibile da battere, e con i suoi angoli pazzeschi, la velocità istantanea mozzafiato e l’attacco costante la ticinese ha prodotto un capolavoro sul percorso Challenger per conquistare la sua 47esima vittoria in carriera, la 24esima in superG. «È incredibile, sono felicissima – dice Lara, durante la cerimonia di premiazione –. Ho riscoperto la gioia di sciare ed è stato davvero bello poterlo fare su questa pista. Tutto è sempre più facile quando ti piace ciò che fai. Non potevo chiudere la stagione in modo migliore, perché non è stato un inverno facile: la motivazione non è mai venuta meno, ma a volte non trovavo il senso di ciò che stavo facendo. Era simile a un lavoro che dovevo portare a termine e ciò diminuiva il livello di divertimento. Invece di soluzioni, trovavo soprattutto problemi. E devo ringraziare chi mi sta vicino per avermi sopportato e supportato anche nei momenti più complicati. Questa coppa è anche merito loro».

Le sue rivali non hanno potuto far altro se non raccogliere i cocci della sconfitta. In partenza, Brignone ha mantenuto i nervi saldi, nonostante fosse stata informata della pazzesca discesa della rivale, la quale in quel momento vantava un vantaggio superiore a 1”60 sulla prima delle sue inseguitrici, ma dopo venti secondi ha dovuto dire addio al sogno di aggiungere a quella della generale anche la coppa di specialità, chiudendo a 1”33, sul terzo gradino del podio. Tra le due trentenni, si è inserita la quarantenne Lindsey Vonn, la quale ha ribadito che per le Olimpiadi di Cortina del prossimo anno bisognerà far di conto anche con la sua immensa classe. Quanto a Corinne Suter, dopo il secondo posto nelle prove di discesa, la svittese non è riuscita a trovare la chiave di questo superG tutt’altro che facile, piazzandosi al 15esimo posto a 2’86”, davanti a Joana Hählen (16ª) e a Michelle Gisin (17ª). Malorie Blanc, per contro, è stata eliminata dopo aver saltato una porta.

Al maschile, invece, la domenica nell’Idaho regala soddisfazioni soprattutto allo sci austriaco, visto che Lukas Feuerstein e Raphael Haaser centrano un’inattesa doppietta. Tuttavia, anche nell’occasione la Svizzera riesce a finire nuovamente sul podio in superG, grazie a quel Franjo von Allmen che chiude la propria fatica al terzo posto. Immediatamente alle spalle del bernese si piazzano altri due elvetici, e cioè Stefan Rogentin e Marco Odermatt. Il nidvaldese, che ha dovuto concedere 0’’96 a Feuerstein, si consola con l’ennesima coppetta di specialità che già gli era stata promessa, ma nell’occasione non riesce a far leva sulle sue indiscusse qualità su un tracciato che sembrava potesse essergli congeniale. Invece, Odi dovrà probabilmente attendere il gigante delle finali di Sun Valley per riuscire a festeggiare quello che sarebbe il suo 46esimo successo in Coppa del mondo.

Già tredici trofei per Odi

Ma per Odi il weekend è stato comunque di quelli da ricordare, e si era aperto sabato con un nuovo trionfo in discesa, pur senza gareggiare, visto che – dopo diversi rinvii – le libere maschile e femminile alle finali di Coppa del mondo erano state entrambe annullate a causa delle abbondanti nevicate. Ciò non aveva però impedito al nidvaldese di assicurarsi la coppetta di specialità (e lo stesso, tra le donne, aveva fatto l’italiana Brignone), visto che in classifica Odermatt aveva già un confortante margine sul bernese Franjo von Allmen (83 punti), al termine di una stagione davvero esaltante per i discesisti rossocrociati, basti ricordare i sei successi elvetici in otto gare totali stagionali nella disciplina regina, in cui hanno fatto registrare anche due triplette (CransMontana e Kvitfjell) e quattro doppiette, oltre a 17 podi su un totale di 24 disponibili. A questi strabilianti risultati vanno aggiunti anche l’oro mondiale di Von Allmen e il bronzo iridato di Monney.

Già sicuro prima della trasferta americana di trionfare nella generale, nella classifica di gigante e di superG, Odermatt ha quindi realizzato il medesimo exploit della scorsa stagione, portandosi a casa ben quattro coppe di disciplina, ciò che permette al talento di Buochs di salire a quota 13 trofei di cristallo, di cui 4 generali e 9 di specialità. E solo 5 sciatori nella storia hanno fatto meglio di lui, ovvero Marcel Hirscher (20 coppe in totale, di cui 8 generali), Ingemar Stenmark (18), Pirmin Zurbriggen e Marc Girardelli (15), Hermann Maier (14).

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2025-03-24T07:00:00.0000000Z

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