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Chiusura della scuola, due ricorsi contro

La decisione dell’Esecutivo di Tresa viene contestata dai genitori e dagli ex municipali dell’attuale quartiere che denunciano garanzie non mantenute

Di Alfonso Reggiani

Suona come una presa in giro la decisione di chiudere la Scuola elementare di Sessa adottata lo scorso 18 marzo dal Municipio di Tresa, che ha stabilito di spostare tutti gli allievi nella sede di Croglio dal prossimo anno scolastico. Tanto che sono ben due i ricorsi inviati al Consiglio di Stato contro la delibera dell’Esecutivo. I firmatari del primo ricorso sono 42 genitori di bambini che avrebbero frequentato la scuola di Sessa nei prossimi anni e che ora si vedono negata questa possibilità. Il secondo ricorso, distinto dal primo, è stato invece recapitato dalla maggioranza dei municipali della legislatura precedente all’aggregazione del Comune di Sessa: Giuliano Zanetti, ex vicesindaco, Mattia Marchesi e Fabio Trezzini, che sono amareggiati dall’atteggiamento di estrema chiusura dell’Esecutivo di Tresa.

Quelle promesse da marinai

Principalmente i due ricorsi si basano sulla constatazione che, nell’agire del Municipio, si sono dimenticate le promesse fatte in sede di aggregazione nel 2018, quando, a più riprese e in molti documenti presentati nell’istanza al Consiglio di Stato, il mantenimento della scuola di Sessa era stato garantito da tutte le forze in gioco. Inoltre, si riprendono le considerazioni già sollevate dal gruppo Sos Scuole comunali in quanto portavoce a difesa della scuola di paese, essenziale elemento vitale della comunità, fulcro che evita lo spopolamento dei villaggi discosti. Nella nota stampa, diramata dal Gruppo Sos Scuole comunali, si legge inoltre che sono state insabbiate 708 firme di cittadini del Comune, tra le quali quelle della maggioranza del Consiglio comunale, raccolte per mantenere la situazione scolastica attuale in attesa di una progettazione ottimale della riorganizzazione dell’istituto scolastico, per la quale non vi era urgenza. Delusi, preoccupati, sconfortati e puniti dall’Esecutivo che governa il nuovo Comune, al gruppo Sos non resta che citare una frase di Oscar Wilde: “La scuola dovrebbe essere il luogo più bello di ogni città e di ogni villaggio, così bello che la punizione per i ragazzi indisciplinati sarebbe di essere privati della scuola all’indomani”.

C’è chi pensa a tornare indipendenti

La decisione di chiudere la scuola, dicevamo, suona come una presa in giro, perché nel rapporto sull’aggregazione tra Ponte Tresa, Croglio, Monteggio e Sessa allestito dalla Commissione di studio (che includeva tre membri dell’attuale Municipio di Tresa, il sindaco Piero Marchesi, la vicesindaca Margherita Manzini e l’ex sindaco di Ponte Tresa Daniel Buser), Sessa era tratteggiato come il quartiere dell’educazione, della cultura e del tempo libero. Il riferimento è al capitolo 6 del rapporto di studio, nel quale sono stati identificate le specifiche aree di competenza dei quattro Comuni. Nel rapporto sta scritto che per la sede scolastica a Sessa era previsto un consolidamento e il mantenimento era vergato addirittura in neretto, nel rapporto alla cittadinanza del Consiglio di Stato risalente al settembre 2018, con la firma dell’allora presidente del governo cantonale Claudio Zali, in vista della votazione consultiva del 25 novembre dello stesso anno. Una consultazione che non andò tanto bene a Sessa, unico Comune in cui prevalsero i no con il 52,7%. Poi, però si mobilitò una parte della popolazione, che convinse le autorità cantonali a inserire l’Ente locale nel progetto di aggregazione. Una scelta che, forse, alcuni si pentono di aver fatto, alla luce della recente decisione di chiudere la sede scolastica attiva da quattrocento anni. Tanto che c’è già chi pensa a inoltrare un’istanza per chiedere il divorzio in base alla Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni.

Se le autorità si rimangiano la parola

Anche nel ricorso presentato dai 42 genitori, tramite l’avvocato Marco Garbani, vengono ricordate le garanzie assicurate da più parti. Ci sarebbero pure gli estremi per annullare l’aggregazione “alla luce delle promesse ‘pro-fusione’ – formulate con l’evidente intento di influenzare l’elettorato – che hanno citato il mantenimento della scuola nel villaggio”. Ci si potrebbe pure chiedere se non vi siano gli “estremi per il rifacimento del voto, alla luce del fatto che quanto promesso – influendo sul voto – non viene crassamente mantenuto dall’attuale Municipio”. L’articolata contestazione richiama il messaggio del Consiglio di Stato e il rapporto della commissione del Gran Consiglio. In entrambi i documenti si ribadisce il concetto del mantenimento della scuola di Sessa. Inoltre, nel ricorso vengono rievocate le parole scritte dall’allora Municipio di Sessa che, “nel supplementare volantino esplicativo alla popolazione del 16 ottobre 2018, riconosceva ancora una volta ed esplicitamente il mantenimento della scuola di Sessa”. Secondo l’avvocato, “l’autorità che si rimangia la parola commette un cosiddetto ‘venire in contra factum proprium’, che equivale a un abuso di diritto”.

Credibilità istituzionale a rischio

Il ricorso contesta il conteggio sul quale poggia la decisione dell’Esecutivo di Tresa, che peraltro è stata sottoposta ai funzionari del Decs, ritenendolo fondato su basi scorrette. Senza dimenticare che il Municipio di Tresa “si è disinteressato dei genitori di Sessa” e ha sottaciuto “l’accrescimento dei costi causato dal trasferimento”. Stando a quanto riportato nel ricorso, infatti, il Municipio dovrà organizzare un altro trasporto per gli allievi, conformandolo alle esigenze dei cicli, e adeguare le assicurazioni (RC e del veicolo). “I costi del bus e dell’autista avranno un impatto di diverse migliaia di franchi all’anno, che sarebbero stati risparmiati mantenendo la sede di Sessa. Un aumento di spesa (a carico della popolazione) che non si giustifica”. Alla luce di questi elementi, riservata la valutazione sulla effettiva competenza del Municipio ad abolire un Istituto decretato dal Consiglio di Stato in assenza di base legale e in deroga al principio del parallelismo delle forme, urge annullare la decisione contro la scuola di Sessa. Altrimenti, beh, la credibilità delle autorità comunali e cantonali crollerebbe.

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2025-04-03T07:00:00.0000000Z

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