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La linea della Valmorea finisce su un binario morto

Caduta l’ipotesi di attivare un ferrociclo da Malnate

Di Marco Marelli

L’antica ferrovia della Valmorea è finita su un binario morto, dove sembra destinata a rimanere a lungo, se non per sempre. Nelle ultime ore si è appreso, infatti, che nessuno è interessato al ferrociclo, la bicicletta a cinque posti in grado di circolare sui binari. Non sarà ripristinata, però, nemmeno la circolazione dei treni turistici, sulla falsariga di quanto realizzato dal 1995 al 2014 grazie al Club del San Gottardo.

Vent’anni di successi

Andiamo, però, con ordine. La ferrovia internazionale della Valmorea, 36 chilometri da Castellanza a Mendrisio, è stata inaugurata nel 1926, per essere dismessa nel 1928, a seguito di un ordine del governo fascista. Mussolini impose, infatti, la chiusura della frontiera italosvizzera di Santa Margherita di Stabio, per arginare la fuga nella Confederazione degli antifascisti della prima ora.

Poi, in tempi più recenti, per una ventina d’anni, da Malnate a Mendrisio sui binari della Valmorea ha viaggiato per fini turistici un convoglio speciale formato da una locomotiva a vapore E3/3 delle Ferrovie federali svizzere, tre carrozze passeggeri della Gottharbahn, anch’esse d’epoca, e un carro merci chiuso Ke. Nel 2014 le corse sono state sospese per non intralciare i lavori della ArcisateStabio.

La voglia di rilanciare

Del cicloferro tra Malnate e Valmorea si è poi incominciato a parlare nel luglio dello scorso anno. Qualche mese dopo, o meglio in ottobre, diverse centinaia di persone, fra cui decine di ticinesi, si erano date appuntamento a Solbiate con Cagno per un primo viaggio di prova del ferrociclo a pedale sino a Cantello. Fra loro tre assessori regionali, il presidente di Ferrovie Nord Milano, numerosi amministratori provinciali e locali del Comasco e del Varesotto, oltre a una mezza dozzina di tecnici regionali che valutarono positivamente l’esperimento.

Nessuno si è fatto avanti

Per l’occasione le promesse degli assessori regionali si sprecarono. Insomma, sembrava una autostrada la via verso la cicloferrovia della Valmorea che, ricordiamo, si ispira a esperienze sviluppate in alcuni Paesi europei, come la Francia, dove sono in funzione una settantina di ferrocicli che attraggono centinaia di migliaia di turisti. Poi, per un anno, della cicloferrovia della Valmorea non si è saputo più niente: il silenzio è stato squarciato qualche settimana fa, quando si è appreso che Ferrovie Nord Milano aveva promosso una manifestazione di interesse, invito rivolto a chi era interessato a realizzare e gestire la cicloferrovia della Valmorea. Invito caduto nel vuoto: nessuno si è fatto avanti, alimentando l’incertezza sul futuro del ferrociclo. Anche perché, con i guai in cui da anni sono calate le Ferrovie Nord Milano, non si pensa a una gestione diretta.

C’è chi alza bandiera bianca

A battersi nel corso dell’ultimo decennio per riattivare a fini turistici il treno storico, tanto apprezzato nel non breve periodo in cui ha viaggiato da Malnate a Mendrisio, è stato Giampiero Pandiani, amministratore pubblico di lungo corso, attuale sindaco di Valmorea (a lui si deve il felice esperimento del treno storico). Pandiani nei giorni scorsi ha però alzato bandiera bianca, dopo aver preso atto che la sua è una battaglia persa. La riattivazione della Valmorea non sembra interessare a Regione Lombardia e a Ferrovie Nord Milano, che in fatto di treni sono alle prese con problemi enormi, che si trascinano da anni. Il pensiero corre alla velocità della luce ai disagi quotidianamente vissuti da viaggiatori e pendolari.

MENDRISIOTTO

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2024-11-12T08:00:00.0000000Z

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