La ‘mutua’ doganale porta sanzione milionaria
M.M.
È grazie alla ‘mutua assistenza amministrativa’ in materia doganale con la Svizzera che lo scorso anno la dogana di Ponte Chiasso ha emesso atti, tutti definiti, per un incasso di 288’272 euro per violazioni valutarie e di 782’622 euro per diritti doganali e sanzioni. Quella della ‘mutua’ in materia doganale (che non è quella sanitaria a cui spesso si è portati a pensare) è una novità, anche se si rifà a una Convenzione del 2011, aggiornata nel 2023 e allargata agli Stati dell’Ue, dell’Ocse e alla Confederazione
elvetica. In buona sostanza (o meglio in estrema sintesi) lo scorso anno è successo questo: la dogana di Ponte Chiasso ha attivato assistenze in materia doganale (sei per altrettanti orologi Rolex, Patek Philippe e Omega provenienti dal Canton Ticino) con la Confederazione elvetica sulla base della consultazione delle banche dati a seguito di controlli eseguiti ai valichi comasco-ticinesi, sia in materia valutaria che in ottica di repressione del contrabbando. Una collaborazione che ha fornito (da parte svizzera) le prove sulla provenienza illegale dei sei orologi (negozi in cui erano stati acquistati e le relative fatture). Gli accertamenti comasco-ticinesi hanno insomma permesso di stabilire che i beni in questione erano stati introdotti in Italia senza effettuare la dichiarazione doganale obbligatoria, omettendo la dichiarazione del possesso del denaro utilizzato per acquistare i sei orologi. Contestazione, quest’ultima, che appare scontata, ma che applicata per la prima volta ha portato all’incasso di quasi 300mila euro per violazioni valutarie. Una ‘mutua’ indigesta per chi è stato messo alle strette e ha dovuto sborsare oltre 1 milione di euro, dopo essersi visto confiscare gli orologi.
MENDRISIOTTO
it-ch
2025-03-26T07:00:00.0000000Z
2025-03-26T07:00:00.0000000Z
https://epaper.laregione.ch/article/281788519858356
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