La scena indie alla Sams di Viganello? ‘Se ne discute’
La Sams di Viganello entro il 2028 traslocherà a Chiasso, liberando uno spazio papabile per la scena indipendente. Discussioni in corso, anche col Cantone
Di Dino Stevanovic
Mentre gli incontri con i rappresentanti della cultura alternativa proseguono, spunta l’ipotesi della Scuola d’arti e mestieri della sartoria, che nel 2028 trasloca a Chiasso.
Relativamente centrale, vicinissimo al comparto universitario e in generale a quell’asse dedicato al mondo giovanile che la Città, stando al Piano direttore comunale, vuole sviluppare lungo il fiume Cassarate. È la Scuola d’arti e mestieri della sartoria (Sams) di Lugano-Viganello. Un edificio destinato a svuotarsi entro il 2028, per trasferirsi nel nascente Centro professionale tecnico del settore tessile che vedrà la luce a Chiasso, assieme alla vicina Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda. Che destino avranno dunque l’edificio a forma stellata e il terreno sul quale è costruito? Un’ipotesi sin qui inedita è che possa essere destinato alla scena culturale indipendente.
Dal fertile terreno della Straordinaria
Una delle più grandi operazioni di edilizia scolastica ticinese del decennio s’intreccia dunque con una delle maggiori problematiche a livello culturale in città e nel cantone: la carenza di spazi per la cultura alternativa. Dopo il ventennale bagaglio d’esperienza rappresentato dal Csoa il Molino, a sua volta figlio di un attivismo risalente almeno agli anni Sessanta e Settanta, e bruscamente interrotto dalle ruspe a fine maggio 2021, il dibattito si è riacceso. Se da un lato il braccio di ferro con gli autonomi è continuato, tra manifestazioni e occupazioni di protesta e una politica che ancora recentemente in Gran Consiglio ha rifiutato il dialogo, dall’altro numerose realtà si sono affiancate o sono spuntate sulla scena. Tra queste, la più significativa è probabilmente l’associazione Idra, che – con l’accordo e l’aiuto finanziario della Città – ha dato vita a cavallo tra 2022 e 2023 alla Straordinaria. Un’esperienza che in tre mesi è riuscita a coinvolgere circa 30’000 persone dimostrando una volta di più l’esigenza di tali ritrovi. E facendo (quasi) l’unanimità politica.
Gruppo di lavoro per più condivisione
Da allora sono tuttavia passati ormai due anni, e poco sembra essersi mosso. Almeno in superficie. Dalla scena indie è scaturita la Carta della Gerra, il documento che – sottoscritto da circa 3’500 persone in rappresentanza di 700 realtà – dovrebbe rappresentare la base per il riconoscimento della cultura dal basso. Da parte della politica, la Città ha istituito un gruppo di lavoro che riunisce, fra gli altri, il vicesindaco Roberto Badaracco e il municipale Raoul Ghisletta in rappresentanza del Municipio che sta lavorando sull’individuazione di spazi potenzialmente da adibire a questo mondo in fermento. Un paio di incontri si sono svolti anche con rappresentanti della scena indie e con alcuni Uffici cantonali. Gli spazi, infatti, non devono necessariamente essere del Comune. A Lugano ve ne sono diversi del Cantone ed è questo il caso della Sams e del terreno sul quale sorge. Una possibilità che è già stata prospetta ai rappresentanti della cultura alternativa.
Per ‘mettere le mani’ sulla Scuola ci vorrebbe una variante di Piano regolatore Michele
«Sì, è vero che è in discussione – conferma Foletti –. Tuttavia, l’eventuale percorso è ancora abbastanza lungo. Una volta che verrà dismessa, tecnicamente la scuola dovrebbe venir abbattuta perché non sarebbe più agibile. Inoltre, bisogna tenere conto che è anche una zona altamente residenziale, bisognerebbe accordarsi sulle condizioni di utilizzo». Rispetto al sindaco, il vice Roberto Badaracco è più ottimista: «Se la Città dovesse valutare che si tratta di uno stabile che desidera utilizzare, basterebbe preparare una variante di Piano regolatore da sottoporre al Cantone. Secondo noi è importante approfondire seriamente l’ipotesi Sams. Siamo andati a discutere anche con la Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia ed è stato un incontro molto fruttuoso. Chiaramente, per andare avanti ci vuole il supporto politico, del Cantone e della Città».
Ulteriori spazi per la cultura indie: messaggio municipale in preparazione
Badaracco aggiunge che proprio ieri si è tenuto un secondo incontro con i rappresentanti della scena indie e che è stato deciso di attuare un percorso più marcatamente condiviso allo scopo di arrivare, entro la prima metà del 2025, con un messaggio municipale che è già in preparazione ma che con una condivisione più allargata sarebbe più solido. «Il messaggio conterrà una richiesta di credito di poco inferiore ai 300’000 franchi per sistemare alcune proprietà della Città – spiega il sindaco –. Io ho chiesto comunque di continuare le discussioni con il Cantone per capire se c’è la volontà di mettere a disposizione delle proprietà cantonali. E con eventuali altri Comuni. Da soli non riusciamo a fare fronte a questa forte richiesta di spazi che c’è in tutto il cantone. Altro scopo del messaggio, è quello di avere una linea comune nell’assegnazione degli spazi. Alcuni di questi sono più adatti alle arti figurative, altri alle performance musicali, e così via».
Il supporto politico? Foletti: ‘C’è’
Obiettivo: portare il tema al Consiglio comunale (Cc). «È nato tutto sullo slancio della buona esperienza con la Straordinaria – ricorda Foletti –. Ora si vuole andare avanti. È chiaro che si tratta di un nuovo compito e quindi un investimento, che anche se piccolo dovrà essere compensato dal ridimensionamento di altre voci di spesa. Inoltre, è importante che non si generino importanti costi aggiuntivi». Il supporto politico, rimarcato più volte negli ultimi due anni e da quasi tutte le forze politiche, è rimasto immutato? «Penso proprio di sì, è per quello che è importante andare in Cc, proprio per dare una legittimazione alla cultura indipendente».
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