Richiedenti l’asilo a Rovio, atti parlamentari da Lega e Plr
Fa discutere a destra la decisione presa dal Cantone
Due interrogazioni al Consiglio di Stato, una targata Lega e l’altra Plr, e persino un’interpellanza del consigliere nazionale Lorenzo Quadri al Consiglio Federale. C’è preoccupazione, a destra, per la decisione del Cantone di insediare temporaneamente circa una quarantina di richiedenti l’asilo in un albergo di Rovio. Uno scontento che ha portato a vie politiche.
A cominciare da Berna. Riprendendo le recenti perplessità dell’Associazione dei Comuni Svizzeri – a causa dell’assegnazione dei richiedenti l’asilo decisa dai Cantoni, che a loro volta sottostanno alle decisioni federali –, Quadri ricorda che la struttura di Rovio si trova in posizione “residenziale e poco servita dai mezzi pubblici”, paventando presunti problemi alla popolazione e pure alle attività economiche. Quattro domande dunque all’Esecutivo federale, con al centro una politica dell’asilo ritenuta “eccessivamente permissiva” e lo status del Ticino, “sufficientemente penalizzato dalla sua posizione geografica a ridosso dell’Italia”, chiedendo dunque di rivedere al ribasso il numero di migranti assegnati al cantone.
Di tenore simile l’interrogazione cantonale del gruppo leghista, primo firmatario Boris Bignasca, che allargando il discorso ad altre strutture di accoglienza per richiedenti l’asilo (Bombinasco e Bellinzona vengono citate) pone l’accento sulla scarsa comunicazione da parte del Cantone e in particolare del Dipartimento sanità e socialità (Dss) nei confronti di popolazione ed enti locali. Sotto il Dss, ricordiamo, c’è l’Ufficio richiedenti l’asilo e rifugiati che si occupa di questi temi. L’interrogazione parla di imposizioni dall’alto, senza il coinvolgimento neppure dei partner istituzionali, quali Polizie comunali e Istituti scolastici comunali. Un modus operandi “inaccettabile” e che dimostrerebbe una “totale mancanza di rispetto”. Una “gestione opaca” con conseguenze di vario tipo per i leghisti. A cominciare dall’impatto sulle strutture scolastiche e sui servizi pubblici: senza un’adeguata pianificazione si creerebbero squilibri nelle scuole “che devono gestire improvvisamente nuove iscrizioni senza risorse aggiuntive né una chiara strategia di integrazione”.
Altro aspetto contestato, lo “sparpagliamento inefficiente dei richiedenti l’asilo”. La Lega stigmatizza infatti l’insediamento dei migranti in numerose ma piccole strutture invece che in più grandi e concentrate, creando così maggiori costi di gestione e di sicurezza. E a proposito di costi, dito puntato contro la Croce Rossa Svizzera, che notoriamente collabora con il Dss nella gestione della prima fase di accoglienza di queste persone. “Invece di ottimizzare i costi – si legge – e garantire un uso oculato delle risorse, il Dss continua a gonfiare il sistema del parastato, alimentando un circuito che grava sulle finanze pubbliche e penalizza i cittadini ticinesi”. Di conseguenza, cinque domande al Consiglio di Stato su questi punti.
E al governo cantonale si è rivolto anche un gruppo di granconsiglieri liberali-radicali, primo firmatario Matteo Quadranti, che di domande ne ha poste ben dieci. Sebbene i toni siano più moderati, le questioni sono più o meno le medesime. A cominciare dal breve preavviso agli enti locali che “ha suscitato perplessità e preoccupazione”. Sottolineando che la gestione dei richiedenti l’asilo necessita di equilibrio tra il rispetto dei diritti umani e le esigenze delle comunità locali, si ribadisce che informazione e coinvolgimento sono fondamentali nei processi decisionali. Le domande indagano poi su aspetti molto concreti, quali ad esempio la durata della sistemazione dei migranti, l’impatto economico sul Comune, eventuali misure di sicurezza aggiuntive e le motivazioni alla base della decisione. A supporto di queste tesi, anche una nota del Plr di Val Mara.
Marchesi: ‘Ripristinare recinzioni ai confini’
Non parla, infine, di richiedenti l’asilo ma pur sempre di temi migratori l’interpellanza al Consiglio federale del consigliere nazionale Piero Marchesi (Udc), che chiede di ripristinare le recinzioni ai confini nazionali.
LUGANO E DINTORNI
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2025-03-13T07:00:00.0000000Z
2025-03-13T07:00:00.0000000Z
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