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‘Il sorpasso dei costi impatterà anche sui Comuni’

Il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese invita alla prudenza, ma è preoccupato per le prospettive e per l’impatto finanziario

Di Dino Stevanovic

La preoccupazione del presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese Filippo Lombardi: ‘È uno shock, anche se un po’ lo si vedeva arrivare’.

«Siamo disarmati di fronte a questa situazione, non abbiamo nessun margine di intervento. È uno shock. Anche se da un po’ lo si vedeva arrivare». Non nasconde la propria preoccupazione Filippo Lombardi, da noi interpellato sul forte incremento di costi della Rete tram-treno del Luganese (Rttl), confermatoci ieri dalla stessa Rttl Sa, senza tuttavia ancora quantificarlo. Informalmente si parla di circa 200 milioni di franchi in più, oltre i 700 milioni rispetto ai 490 pronosticati solo pochi mesi fa. Se la cifra non è ancora definitiva, un’altra certezza è che l’entità del sorpasso è tale da rendere necessario un ritorno del dossier nei legislativi federale e cantonale. Al presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl), nonché capodicastero Sviluppo territoriale della Città, abbiamo chiesto un riscontro su questa notizia.

Un decennio di ritardo Preoccupati per l’asta fino a Cornaredo

«Per la Crtl e per la Città, che da sola finanzia circa la metà dei costi che gravano la commissione, le preoccupazioni sono di tre ordini» osserva il municipale. A cominciare dalle tempistiche, ma questa non è una novità. «Nelle primissime ipotesi di lavoro, si parlava di una messa in servizio all’incirca al momento attuale. È chiaro che rispetto a questi primi scenari, il decennio di ritardo c’è (la Rttl, secondo le ultime stime, dovrebbe entrare in servizio nel 2035, ndr). Dei ritardi con le grandi opere sono sempre da mettere in conto, ma qualche anno di troppo in questi dieci sicuramente c’è». E la questione dei tempi, in un dossier come questo, è davvero importante: «Tutti sappiamo com’è grave la situazione traffico a Lugano e nel Luganese in generale. In questi anni siamo andati e stiamo andando a pennellare qua e là qualche piccola soluzione. Ma sappiamo che la vera novità che davvero migliorerà la mobilità nella regione sarà il tram-treno. E in particolare la messa in servizio completa: ovvero con la tappa 2, che prevede il prolungamento della rete fino a Cornaredo, quartiere che diventerà sempre più centrale a cominciare dall’inaugurazione del Polo sportivo e degli eventi l’anno prossimo».

Visti i ritardi accumulati, Lombardi osserva che giocoforza anche la seconda tappa slitterà nel tempo. «E questo ci preoccupa particolarmente, perché il completamento della rete fino a Cornaredo rappresenta la carta principale per una vera riduzione del traffico in città. Sappiamo anche che il tram-treno non è un colpo di bacchetta magica e funzionerà solo se in parallelo si riuscirà a ridurre il traffico individuale motorizzato, dall’8 al 16% circa, proprio per far spazio al tram. Ogni anno di ritardo è davvero un anno perso». E c’è preoccupazione che questo sorpasso «renda tutti più guardinghi sulla seconda tappa della Rttl. Il progetto, allo stato attuale, prevederebbe due aste fino a Cornaredo: una sulla sponda destra del Cassarate (via Trevano) e l’altra sulla sponda sinistra (Cassarate, Viganello e Pregassona). Ma se i costi sono lievitati così tanto per la tappa 1, quanto dobbiamo aspettarci che siano per la tappa 2? Ricordiamo che per la parte urbana non è previsto il sostegno del fondo federale Prossif, trattandosi di un tram e non di un treno. Le conclusioni politiche potremo però trarle solo tra qualche anno: questa sarà materia di discussione per il Programma di agglomerato del Luganese di sesta generazione. Adesso dobbiamo in primis digerire lo shock dell’aumento di questi costi».

Anche i Comuni chiamati alla cassa

Non c’è preoccupazione solo per i tempi che si dilatano, infatti, ma anche per i costi che crescono notevolmente, in particolare per quelli a carico degli enti locali. «Essendo un’opera già digerita e avvallata in passato, mi auguro che dall’Ufficio federale dei trasporti (dove si trova il dossier ora, in attesa di valutazione sui motivi del sorpasso, ndr) e da Berna arrivi un semaforo verde senza troppe ulteriori discussioni – auspica Lombardi –. Riguardo al dibattito politico in Gran Consiglio, rispettivamente nella Ctrl e nei Comuni, io spero che l’importanza dell’opera e lo stato di avanzamento raggiunto nelle progettazioni e nelle fasi ricorsuali facciano prevalere il buon senso e che il lavoro fatto in questi anni non venga mandato gambe all’aria per quest’opera che è fondamentale per la mobilità del Luganese». La Rttl verrà finanziata al 58% dalla Confederazione, al 36% dal Cantone e al 6% dalla Flp Sa, concessionaria dell’opera e società ‘madre’ della Rttl Sa. «Del 36% stimato a carico del Cantone – puntualizza però il presidente –, si verrà a chiedere una quota parte alla Crtl. E quindi indirettamente si ripercuoterà sui Comuni. E sappiamo che nella Crtl è Lugano a fare la parte del leone».

Previsto un incontro con Zali

Ma quanto inciderà di preciso? «È prematuro dirlo. Da una parte non sappiamo quale sia effettivamente la cifra totale del sorpasso, quella della quale si parla è ancora solo provvisoria e va eventualmente confermata. D’altra parte, alla Crtl è stato preannunciato un incontro con il Dipartimento del territorio, durante il quale ci verranno forniti maggiori dettagli anche sulle conseguenze finanziarie per noi. Ma sappiamo sin d’ora che sia la commissione sia la Città saranno chiamate alla cassa. Per questo c’è preoccupazione già adesso». Lugano, che peraltro sta vivendo un momento finanziario particolarmente delicato. «Questa notizia in effetti si inserisce in una situazione nella quale già stenteremo a far fronte ai nuovi impegni del Programma di agglomerato del Luganese di quinta generazione (che prevede gli interventi tra il 2027 e il 2031 in categoria A e dal 2032 al 2035 in categoria B, ndr), che non a caso è ridotto rispetto alle nostre aspettative iniziali, ma lo abbiamo fatto consapevolmente sapendo che i mezzi sono quelli che sono. Evidentemente, questa legnata potrebbe rischiare di appesantire ulteriormente il conto. Però al momento ci vuole ancora prudenza nel fare le valutazioni».

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2025-03-26T07:00:00.0000000Z

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