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Parco Gole della Breggia palcoscenico di cultura

Varata la stagione 2025. Nelle esperienze fra natura e geologia vengono alla ribalta anche uno spettacolo multimediale, tanta musica e danza

Di Daniela Carugati

Ci sono le bellezze della natura. E c’è la storia dell’uomo scritta nelle pieghe delle rocce. Vero scrigno di un patrimonio oggi condiviso, il Parco delle Gole della Breggia di recente ha scoperto anche un’altra vocazione: essere il palcoscenico di eventi e manifestazioni culturali. Mai come nella stagione 2025 questa oasi di prossimità si rivela, in effetti, in tutto il suo potenziale. Del resto, accanto allo svago e alla divulgazione scientifica, fa capire il direttore Andrea Stella , si è voluto «dare una impronta culturale», capace di attraversare le generazioni. E in questa missione la Fondazione ha al suo fianco l’Associazione degli Amici del Parco della Breggia. Per l’intero arco dell’anno, fino a novembre, quindi musica, danza e uno spettacolo multimediale troveranno negli scenari del Parco il loro elemento naturale. Scorrendo il ricco cartellone un titolo attira, però, subito l’attenzione: ‘Amori (im)possibili’, di scena il 9, 10 e 11 maggio alla Torre dei Forni, nel contesto del ‘Percorso del cemento’. Una pièce multiforme che con il concerto ‘Arpa e voci alla chiesa rossa’ sancisce la collaborazione della Fondazione e degli ‘Amici’ con l’Associazione Luce Chiara, nata giusto l’anno scorso.

Il tempo e l’amore

Se il tempo caratterizza l’essenza del Parco, l’amore è il filo rosso che lega il racconto dello spettacolo che unirà brani teatrali a luci, note e immagini. Qual è l’affinità elettiva che avvicina le Gole della Breggia a questa produzione originale? Ci risponde Luigi Rigamonti, presidente dell’Associazione degli ‘Amici’: «Abbiamo aderito subito alla proposta che permette di riportare alla memoria eventi storici accaduti nel nostro territorio». La rappresentazione, firmata anche alla regia da Andrea Netzer, fa riaffiorare, infatti, quattro storie che ci parlano, appunto, di un passato comune.

Il viaggio inizierà nel Natale del 1390, quando alla chiesa rossa di Castel San Pietro si consuma una tragedia dal sapore shakespeariano, quella della famiglia Rusca, assassinata a causa di un amore contrastato tra Lavinia Busioni e Vizzardo Rusca. Con un salto temporale ci si ritrova poi nella metà del 1800, al seguito di Daniele Ortelli da Civello, detto ‘Frà Cecott’, eremita e guardiano del santuario di Sant’Antonio a Balerna, impegnato nella cura e l’assistenza ai malati, vittime all’epoca di una epidemia di colera, esempio di amore universale. La terza storia, di emigrazione, si racconta attraverso l’epistolario di due coniugi, Valentino Sassi e la moglie Marianna: lui parte per l’Argentina, Paese da cui non farà ritorno e dove si stima si trasferirono tra i 6 e i 9mila ticinesi tra il 1872 e il 1895, e le lettere restano il loro unico legame. L’itinerario teatrale si conclude ai giorni della Seconda guerra mondiale: la piccola Bruna Cases sfugge alle leggi razziali riparando al di qua del confine, nell’ottobre del 1943, nei pressi di Stabio. Tempi drammatici che ci vengono restituiti dai suoi scritti.

Le proposte di Luce Chiara

«Perché parlare di amore? Ci piaceva dare un valore universale, andando ad approfondire storie del Mendrisiotto che richiamano le nostre radici», spiega Eleonora Alberti, dell’Associazione Luce Chiara, che ha curato le ricostruzioni storiche. A concludere lo spettacolo – per informazioni e prenotazioni info@parcobreggia.ch – sarà poi Isabella Giampaolo, attrice e performer. Le saranno accanto nelle ambientazioni della Torre dei Forni il cantautore comasco Luca Ghielmetti, la voce narrante del giornalista Alessandro Tini, il musicista Enea Adami e la cantante Clara Tadini.

L’appuntamento con la pièce sarà preceduto, come detto, la domenica 27 aprile, alle 20, alla chiesa rossa a Castello, dal concerto per arpa e voce del duo Liedskalnina-Netzer. In effetti, l’arpa è quella di Elisa Netzer, la voce quella di Liga Liedskalnina, le quali proporranno tre cicli di ‘Folksongs’, canzoni popolari, grazie alle ‘cinq mélodies populaires grécques’ di Maurice Ravel (1875-1937), agli otto brani inglesi di Benjamin Britten (1913-1976), per concludere con la ‘Suite populaire espagnole’ di Manuel De Falla (18761946). Il concerto, a ingresso libero, sarà introdotto dalla breve Messa dell’inizio composta dalla stessa Elisa Netzer.

Non solo natura

Del resto, la musica sembra avere trovato il suo habitat naturale alle Gole della Breggia. Il Parco farà da cornice anche ai due concerti del ‘SaxMeet Ensemble’, dieci sassofonisti dal Comasco e dal Varesotto che si esibiranno il 24 maggio con ‘Saxophone portrait’ e il 28 giugno con ‘Dreaming Coldplay’. Non mancherà l’incursione di una formazione ben nota nella regione, la NewAzzan BigBand’ diretta da Claudio Belloni, che fra swing, blues, bossa nova e funky si presenterà al pubblico il 21 settembre alla Torre dei Forni. Stesso scenario, il 3 ottobre, per ‘Elements’, uno spettacolo in quattro atti di Jess Gardolin e Marzio Picchetti che si ispira ai quattro elementi, ovvero Terra, Acqua, Aria e Fuoco. Sul palco danza, acrobazie, musica e poesia si fonderanno. E se le Giornate dei musei (il 18 maggio) e dei mulini (il 31 maggio) sono ormai dei momenti irrinunciabili, l’appuntamento estivo con la Via Lattea è divenuto un punto fermo del programma. Torna il 6 settembre anche Ciclocinema, mentre l’Associazione Piùquarantuno dedicherà una serata (il 20 settembre) al giovane cinema svizzero.

Sette occasioni per andare alla scoperta

Certo l’identità forte del Parco non si discute e come sempre la Fondazione per la nuova stagione organizza una serie di esperienze a contatto con la sua natura e la sua storia. Il primo momento, il 26 aprile prossimo (con replica il 27 settembre e il 26 ottobre), sarà con una attività consolidata, il ‘Percorso del cemento’, vestigia del cementificio Saceba, che conduce i visitatori dentro la montagna, nelle gallerie scavate per l’estrazione del calcare. Si andrà, invece, alla scoperta delle specie che popolano il Parco il 17 maggio, mentre il 25 maggio in occasione del Festival della natura si proporrà ‘Spicchi di natura al parco’, ovvero una passeggiata con quattro fermate letterarie che evocano i quattro elementi naturali.

Sarà poi possibile avventurarsi in un ‘Viaggio nel tempo della Natura’ attraverso una storia lunga 200 milioni di anni, una prima volta il 14 giugno e una seconda il 14 settembre, toccando con mano la vita del torrente Breggia che nei secoli ha disegnato delle gole, oggi uno dei più importanti siti geologici a sud delle Alpi. Sarà all’insegna del buio e del silenzio l’esperienza nelle gallerie in programma il 7 settembre e il 30 novembre con ‘Silenzio in galleria!’. Sarà, per contro, un ‘Viaggio nel tempo dell’uomo’ l’appuntamento dell’11 ottobre che condurrà dalle tombe romane agli affreschi gotici della chiesa rossa. Infine, il 16 novembre con ‘Segni del tempo’ si condividerà un evento sulla storia della Terra. Di più gli organizzatori per ora non vogliono svelare.

MENDRISIOTTO

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2025-04-16T07:00:00.0000000Z

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https://epaper.laregione.ch/article/281801404803130

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