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Costi esplosi per il tram-treno

Il dossier ora è a Berna: si dovrà tornare nei legislativi federale e cantonale

Di Dino Stevanovic e Jacopo Scarinci

Circa 200 milioni di franchi in più. Sono letteralmente esplosi i costi di realizzazione della Rete tram-treno del Luganese (Rttl). Non esattamente un fulmine a ciel sereno, in quanto un incremento era stato prospettato già lo scorso autunno. Ma non di queste proporzioni. Una notizia che sta circolando negli ambienti politici e del settore e che ci è stata confermata dalla stessa Rttl Sa, la società fondata nel 2023 per gestire i lavori diretta dall’ingegner Alberto Del Col e presieduta dalla granconsigliera Sabrina Aldi (Lega).

Obbligatorio ripresentarsi ai parlamenti federale e cantonale

“Rttl Sa conferma che si sono concluse le preannunciate verifiche sul preventivo dei costi – ci rispondono –, che era stato elaborato a suo tempo nell’ambito del progetto definitivo. Le verifiche effettuate prospettano un incremento dei costi tale da richiedere un aggiornamento del finanziamento dell’opera”. Stando a nostre informazioni, questo aumento sarebbe superiore ai 200 milioni, in quanto si sarebbe passati dai circa 490 preventivati a 720. Il condizionale in questo caso è d’obbligo, in quanto Rttl non ci ha confermato la cifra che sta circolando, ma alcuni interlocutori informati sui fatti che abbiamo sentito, sì. E d’altra parte, le parti coinvolte sono diverse e tutte sono state informate del superamento dei costi. “Rttl Sa ha provveduto a informare tempestivamente e compiutamente i tre enti finanziatori – si precisa –: la Confederazione che tramite il fondo Prossif (destinato all’ampliamento graduale del sistema ferroviario svizzero) copre circa il 58% dei costi totali, il Cantone che copre il 36% e Flp Sa (Ferrovie Luganesi, ndr) che finanzia il restante circa 6%”.

Il dossier tornerà dunque non solo al Gran Consiglio, ma anche a Berna, dato che la Confederazione è l’ente finanziatore principale del progetto che nelle intenzioni dovrebbe rivoluzionare la mobilità nella più popolosa regione del cantone. Questo non dovrebbe tuttavia, almeno in questa fase, fermare l’iter. “Ancora nelle scorse settimane – prosegue Rttl – le parti hanno sottolineato la priorità e l’importanza del progetto e confermato la volontà di procedere sulla base della programmazione allestita da Rttl Sa”. Ovvero: attualmente sono in corso gli appalti per la progettazione di diverse opere, tra le quali la più importante della fase prioritaria e cioè la galleria di Breganzona che collegherà Bioggio alla Stazione Ffs di Lugano. Trattandosi di una fase di progettazione, non ci dovrebbero essere per il momento degli impatti immediati sull’iter del progetto.

Palla all’Ufficio federale dei trasporti

Il futuro, però, appare incerto. Solo pochi mesi fa la società annunciava un ulteriore slittamento – dopo i ritardi accumulatisi negli anni a causa dei numerosi ricorsi – dell’inizio dei lavori, che nel 2023 era stato dato a cavallo tra quest’anno e il prossimo, mentre lo scorso autunno la Rttl ha spostato l’avvio del cantiere al primo semestre del 2027. Ora, bisognerà ridiscutere dei finanziamenti e questo è altamente probabile che porti a un ulteriore posticipo. A cominciare da Berna, in quanto il primissimo step è il parere dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft). “Sono già in corso le prime attività per aggiornare le basi necessarie alla stipula della Convenzione di attuazione tra Uft e Rttl Sa”, ci confermano da quest’ultima specificando che una bozza è già pronta e che il passo successivo sarà l’aggiornamento della Convenzione tra Cantone, Flp e Rttl, ratificata il 13 marzo del 2024.

Mistero, per ora, sulle cause dell’incremento

Il parere dell’Uft in ogni caso è centrale e Berna dovrà in primo luogo ora valutare le giustificazioni addotte per motivare l’importante aumento di spesa. A tal proposito, abbiamo chiesto a Rttl di spiegare come mai c’è stata questa forte crescita rispetto a quanto preventivato nel 2020, ma su questo aspetto non abbiamo ricevuto risposta. Di certo c’è che cinque anni fa la competenza del progetto era ancora in mano al Dipartimento del territorio e solo due anni fa è stata creata la Rttl, peraltro su imposizione proprio dell’Uft che ha chiesto di delegare la progettazione e la realizzazione del progetto a una società esterna o alla concessionaria, ovvero la Flp Sa. E la Rttl è effettivamente una figlia della Flp, in quanto è detenuta al 100% da quest’ultima e il Consiglio di amministrazione, presieduto da Aldi, è stato nominato proprio dalla Flp.

Oltre a questi cambiamenti gestionali, negli ultimi cinque anni ci sono stati anche la pandemia, la guerra in Ucraina, l’aumento dei costi delle materie prime e un carovita generalizzato: tutti elementi che verosimilmente hanno influito sull’aumento dei costi. Se ci sia dell’altro, al momento non è dato sapere. “La comunicazione dei dettagli del preventivo aggiornato – fa infatti sapere Rttl –, nonché l’avvio delle discussioni politiche per l’approvazione del credito da parte del parlamento federale e del parlamento cantonale, avverrà espletati i passi sopra descritti (ovvero l’aggiornamento delle Convenzioni e il riscontro dell’Uft, ndr)”.

L’ultimo rialzo di una serie

Per il tram-treno non si tratta del primo grosso aumento di spesa, dato che dai circa 300 milioni iniziali ipotizzati 7-8 anni fa si è passati a 418 due anni fa e poi a circa 490 lo scorso autunno. Parallelamente, si sono dilatati i tempi di realizzazione e a settembre 2024 la messa in esercizio era prevista per il 2035. Un obiettivo che Rttl desidera mantenere. Resta da vedere se i tempi della politica, a causa del nuovo forte incremento di costi, lo permetteranno.

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