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‘Sterilità offensiva? Ci stiamo lavorando’

A due settimane e spiccioli dall’Europeo, Alayah Pilgrim ci apre le porte del ritiro delle rossocrociate: ‘Siamo un bel mix: c’è grande affiatamento’

Di Moreno Invernizzi

Nottwil – Per Alayah Pilgrim, gli Europei casalinghi rappresentano una sorta di trampolino di lancio della sua carriera. Già pronta a decollare la scorsa estate quando aveva deciso di lasciare lo Zurigo (con cui aveva pure festeggiato il titolo svizzero nel 2023), per varcare i confini nazionali e trasferirsi a Roma. Poi, però, sulla strada che porta alla definitiva affermazione sulla ribalta del calcio internazionale, la talentuosa argoviese (di padre marocchino) aveva incontrato una serie di infortuni di natura perlopiù muscolare che ne hanno rallentato i progressi. Ora però ci siamo: tagli permettendo, la 21enne di Muri potrebbe finalmente ritagliarsi un ruolo da protagonista con la maglia della Nazionale rossocrociata, con cui conta già 13 presenze: «Giocare una competizione maggiore con la maglia del proprio Paese è il sogno di ogni calciatrice. Poterlo fare in casa, davanti al tuo pubblico, ai tuoi amici e ai tuoi familiari rende il tutto ancora più speciale. Un’emozione incredibile per tutte le protagoniste. Per questo nei giorni che ci separano dall’appuntamento, all’interno del nostro gruppo c’è parecchio entusiasmo». Ma c’è anche concorrenza… «Sì, ma com’è inevitabile, ma anche giusto, che sia. Come in qualsiasi squadra: la concorrenza fa parte del gioco, basta viverla in modo positivo. Aiuta anche a crescere, per cui non mi spaventa, come non mi spaventa la pressione mediatica che ci sarà attorno a questo appuntamento. Un evento come un Campionato europeo accenderà i riflettori sul calcio femminile, dandogli ancora più visibilità, e questo non può che essere un’ottima pubblicità per il nostro sport». Alla pressione mediatica, del resto, Alayah ci ha fatto l’abitudine, calcando la scena del massimo campionato italiano… «Il calcio femminile da qualche stagione a questa parte a Roma ha guadagnato parecchia popolarità, al punto che ora la squadra giallorossa può vantare il pubblico più ‘caldo’ d’Italia. Allo stadio, alle partite, c’è sempre parecchia gente: si sente che è una città che vive di calcio, anche di quello femminile». Non a sufficienza però per spalancare ad Alayah Pilgrim e compagne le porte dell’Olimpico, se non in poche e puntuali occasioni: «L’Olimpico? Da quando sono a Roma io purtroppo non ho ancora avuto l’occasione di giocarci: le mie compagne l’avevano avuta l’anno prima, in Champions League, ribalta che purtroppo nel campionato appena andato agli archivi non abbiamo calcato…». In Champions League, Alayah Pilgrim ci aveva però giocato con lo Zurigo, facendo il suo debutto il 19 ottobre 2022 (a Sciaffusa, contro la Juventus), entrando a partita in corso, e partendo da titolare nel ritorno, giocato all’Allianz Arena.

Si parla in Italia di questo Europeo? «Sì, certamente. Forse non quanto in Svizzera, ma se ne parla assai. Anche perché è pur sempre una ribalta internazionale, a cui tutte le giocatrici aspirano per maturare esperienza a questi livelli».

‘Stiamo cercando di variare il nostro gioco’

Guardando alla marcia di avvicinamento all’Europeo della Svizzera, il bilancio, se ci si attiene alla stretta contabilità, non è certo dei migliori, considerando che quattro delle ultime sei partite la Nazionale rossocrociata le ha chiuse senza segnare un gol: qual è il motivo di questa sterilità offensiva? «Abbiamo cercato di variare un po’ la natura del nostro gioco nelle ultime partite, ma evidentemente i frutti di questi cambiamenti non si sono ancora visti. Vincere e segnare piace a tutti, ma devi anche considerare che in campo ci sono delle avversarie che cercano di fare altrettanto… Ad ogni buon conto da qui al calcio d’inizio dell’Europeo abbiamo ancora un paio di settimane di tempo per provare a rendere più pungente ed efficace il nostro gioco: qualche correttivo l’abbiamo già apportato negli scorsi giorni, che cercheremo di affinare ulteriormente nei giorni che ci separano dal calcio d’inizio del 2 luglio a Basilea. La cosa essenziale è che nel gruppo c’è molta qualità, anche in attacco, per cui il potenziale per crescere non ci manca». E su cosa avete lavorato in particolare, se si può dire? «Siamo alla seconda settimana dell’ultima fase della marcia di avvicinamento, e ogni giorno ci alleniamo intensamente, mettendo il nostro focus sulle azioni offensive». Azioni offensive in cui Alayah Pilgrim potrebbe essere la freccia in più all’arco della selezionatrice Pia Sundhage a questo Europeo: «A me piace giocare in attacco, indipendentemente dalla fascia che mi viene assegnata. In questo so essere molto flessibile: posso giocare sul fianco sinistro come pure su quello destro».

Pallone e vita privata

Nella vita privata, Alayah è la compagna di Elijah Okafor, il fratellino del nazionale Noah, che veste la maglia del Lugano U21: «Ovviamente il calcio è uno degli argomenti principali delle discussioni che ho con Elijah ma anche con Noah, che conosco pure molto bene, così come il resto della famiglia. Parliamo di calcio quasi... ventiquattro ore al giorno, e questo aiuta, specie a superare i momenti delicati. Perché assieme, parlandone, si superano tanti ostacoli». Alla Nazionale maggiore, Alayah Pilgrim è approdata dopo aver assolto la trafila con le selezioni giovanili e dunque al termine di un percorso condiviso con diverse altre delle giocatrici che compongono la rosa agli ordini di Pia Sundhage: quanto è importante questo trascorso comune all’interno dello spogliatoio? «È sicuramente un vantaggio non da poco. Le mie compagne preferite? Beh, ho un buon feeling in particolare con Riola (Xhemaili), Amira (Arfaoui), Alisha (Lehmann) e Seraina (Piubel). Ma potrei elencarne molte altre... Siamo un gruppo anagraficamente molto giovane, ma ci conosciamo da diversi anni. C’è molto affiatamento nello spogliatoio: facciamo parecchie cose assieme. Anche le giocatrici con qualche anno in più e con maggiore esperienza in rossocrociato hanno fatto il possibile affinché le ultime aggregatesi al gruppo potessero inserirsi e integrarsi nel miglior modo possibile. Insomma, siamo un buon mix!». Quanto buono lo dirà il campo, e la sfida inaugurale del Campionato europeo contro la Norvegia, in programma appunto mercoledì 2 luglio alle 21 a Basilea.

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2025-06-18T07:00:00.0000000Z

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