Anche per i Municipi occorre più tempo
La Commissione di studio ha esaminato le prese di posizione. Verso un rinvio? I prossimi passi saranno discussi a breve con la Sezione degli Enti locali
Di Prisca Colombini
Gli esecutivi si sono espressi sul dossier aggregativo. L’ipotesi rinvio e gli scenari saranno discussi a breve in un incontro tra Commissione di studio e Sezione Enti locali.
Sì all’aggregazione, ma non adesso. Il dossier che dovrà essere presentato ai cittadini di Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo – ovvero i cinque Comuni coinvolti nell’aggregazione del Basso Mendrisiotto – necessita infatti di ulteriori approfondimenti. Potrebbe essere riassunto così l’esito della riunione che ha riportato al tavolo la Commissione di studio per esaminare i pareri dei gruppi di Consiglio comunale e dei singoli organi esecutivi. Pareri elaborati dopo la presentazione del rapporto tenutasi a inizio settembre. L’ipotesi di rinvio della votazione consultiva, a oggi ancora prevista nel corso del prossimo autunno, sembra trovare l’ennesima conferma. Il presidente della Commissione, e sindaco di Vacallo, Marco
Rizza, spiega che «le posizioni dei Municipi sono rientrate» e che «quello che auspicavo un anno fa, ovvero la necessità di prendersi più tempo per arrivare a presentare un rapporto più concreto e coerente possibile alla popolazione, oggi è diventata l’idea di tutti». Senza entrare nel dettaglio delle singole posizioni, Rizza commenta che «tutti dicono che l’aggregazione ci vuole, ma allo stesso tempo ci vuole anche più tempo per approfondire e riproporre il dossier più avanti». Con quale tempistica? «C’è chi ha detto un anno – conclude Marco Rizza –, ma anche chi ha parlato di almeno un anno in più». Stando a nostre informazioni, il solo Municipio che si sarebbe detto d’accordo alla conferma delle tempistiche è quello di Balerna.
A breve un incontro con la Sel
Se la linea, a larghissima maggioranza, sembra ormai essere definita, prima di prendere qualsiasi decisione e delineare i prossimi passi, la Commissione di studio intende confrontarsi con la Sezione degli Enti locali. Un incontro verrà quindi fissato a breve, verosimilmente dopo le vacanze autunnali, e sul tavolo saranno presentati diversi scenari su cui discutere e confrontarsi. Stando alla tempistica indicata, lo ricordiamo, in novembre dovrebbe essere presentato un messaggio municipale che porterà, nel corso delle sedute di consiglio comunale che saranno convocate a dicembre, a un preavviso allo studio aggregativo da parte dei legislativi. La consegna formale del rapporto e dei preavvisi al Consiglio di Stato avverrà invece il prossimo mese di gennaio. La votazione consultiva dovrebbe invece essere convocata nel corso dell’autunno 2026 e sancire la nascita del nuovo comune con le Elezioni dell’aprile 2028. Quello che potrebbe nascere sarà un comune con 20’718 abitanti (stando ai dati del 2023), con un moltiplicatore politico d’imposta coordinato massimo del 95% e che si svilupperà su una superficie totale di 37,25 chilometri quadrati. A comporlo ci saranno 6 quartieri (ai comuni si aggiunge Pedrinate-Seseglio) e 27 frazioni.
Il ‘precedente’ di Monteceneri
Gli scenari, si diceva. Da capire ci sono, per esempio, quali conseguenze potrebbero esserci con il rinvio della votazione consultiva di un anno; quali se l’appuntamento con le urne dovesse svolgersi entro la fine del quadriennio; quali sarebbero gli scenari in vista delle Elezioni comunali dell’aprile 2028 e, ipotizzando un voto proprio nell’autunno 2028, se il quadriennio potrà essere ridotto a due anni. Per quest’ultimo scenario c’è un ‘precedente’: le elezioni che hanno portato alla nascita del Comune di Monteceneri (a seguito dell’aggregazione di Bironico, Camignolo, Medeglia, Rivera e Sigirino) si sono tenute nel 2010, a metà quadriennio. Tra gli scenari aperti c’è anche quello che la Commissione si impegna a consegnare un dossier più completo e attrattivo per la popolazione entro la fine del quadriennio. Una sorta di ‘eredità politica’ che non vuole farsi condizionare dall’appuntamento con il rinnovo dei poteri comunali.
Tanti nodi da sciogliere
I nodi da sciogliere nel rapporto presentato quasi due mesi fa non mancano. I gruppi politici di Chiasso lo hanno per esempio definito “carente, insufficiente e con gravi lacune”. Per altri “allo stato attuale le condizioni per un’aggregazione non sono date”. Tra i punti maggiormente citati in questi ultimi mesi di discussione ci sono per esempio la situazione finanziaria di Chiasso (un aggiornamento è atteso a breve con la presentazione del Preventivo 2026), il numero dei dipendenti comunali e la poca descrizione delle opportunità che questa aggregazione porterebbe al Basso Mendrisiotto. Trattandosi di progetti che si sono sviluppati solo dopo le analisi effettuate, andranno considerati anche nuovi elementi come il polo dell’innovazione che a breve occuperà gli spazi lasciati liberi dal Credit Suisse nel centro di Chiasso.
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