Dalle nostre parti, l’indignazione per gli errori di calcolo in cui chi esercita il potere esecutivo talvolta incorre è a geometria variabile. Prendiamo l’errata stima del fabbisogno di docenti da parte dell’autorità (...)

(...) cantonale: il problema è stato giustamente segnalato da quasi tutte le parti. Anche un settimanale redatto da un municipale luganese ha denunciato il fatto con toni assai indignati. Però neanche a cercarlo con il lanternino si troverebbe nel medesimo domenicale un qualche accenno all’ennesimo errore di calcolo fatto dal Municipio di Lugano, che ha annunciato, quasi come niente fosse, il sorpasso di spesa di 7,4 milioni per la costruzione del Centro sportivo al Maglio (che già di suo costa la ragguardevole cifra di 45,4 milioni).

Eppure le giustificazioni addotte nel comunicato stampa del Municipio avrebbero dovuto far gridare allo scandalo: la colpa sarebbe da imputare principalmente alla ridotta capacità portante del suolo per la presenza di limo e argilla e, inoltre, alla necessità di omologare uno dei campi per la Prima Lega, visto che lo stadio principale a Cornaredo (dal costo di più di 100 milioni) non potrà ospitarla. Ora, non occorre essere geologi per sapere che prima di costruire bisogna conoscere la natura del terreno. E che se si decide di non omologare lo stadio principale per le partite di Prima Lega (decisione che pare già di per sé assurda) bisognerà omologare uno dei campi del Maglio.

Altro che imprevisti! C’è piuttosto da chiedersi a cosa siano servite le parcelle pagate dal Municipio agli studi di architettura e di ingegneria che hanno realizzato il progetto. Un’ultima osservazione, per concludere. Visto che noi i calcoli li sappiamo fare abbiamo constatato che il sorpasso di spesa per il Maglio corrisponde a 21 volte (x 21!) la modesta cifra (350’000 franchi) necessaria per tenere aperta la piscina di Carona. Altra disparità di trattamento: per il Pse ogni spesa è lecita, mentre tutti gli altri devono tirare la cinghia.