‘Io, licenziato per un post pro-Pal’. L’Usi smentisce
Quello che la mattina di ieri aveva tutta l’aria di essere un nuovo ‘caso’ capace di alimentare la polemica politica ticinese, nel pomeriggio aveva già assunto tutt’altre dimensioni. Tutto ha avuto inizio dal post pubblicato sui social da un architetto e docente universitario. Lo sfogo, ben presto diventato virale, rendeva pubblica la sua ‘espulsione’ dall’Accademia di architettura di Mendrisio, avvenuta, a suo dire, dopo “aver espresso il mio sostegno al popolo palestinese”. Un allontanamento ricondotto dal professore anche alle lamentele da parte di “organizzazioni ebraiche”. Quanto accaduto ha così convinto i granconsiglieri del Partito comunista-Partito operaio e popolare
Massimiliano Ay e Lea Ferrari a depositare una interpellanza al governo. Atto parlamentare che sollecita il Consiglio di Stato a fare chiarezza sull’accaduto e sul contesto nel quale sarebbe avvenuto e a esprimersi sulla libertà accademica. Poi qualche ora dopo ecco la smentita dell’Università della Svizzera italiana (Usi), che ora “si riserva di tutelare i propri diritti nelle sedi opportune”.
Di fatto, precisa l’Usi, non si è verificato nessun licenziamento. Il docente ha insegnato all’ateneo di Mendrisio sino alla fine di dicembre del 2022. In seguito, l’anno dopo, si ribadisce in una nota, “lui stesso ha richiesto di sospendere l’insegnamento e l’Accademia ha riorganizzato il suo piano di studi di conseguenza”. È stato lo stesso architetto, si annota, a ricontattare la direzione accademica nel febbraio scorso, “offrendosi per un nuovo incarico di insegnamento”. Ma a quel punto il programma era già stato messo a punto. L’Usi rimarca che a fine 2023 “il rettorato e la direzione dell’Accademia hanno ricevuto una lettera che segnalava l’attività sui social media dell’architetto”, ma non si è entrati “nel merito di una valutazione giuridica o etica del contenuto dei post, proprio perché non c’era alcun contratto in essere”. Non solo, l’Università tiene a sottolineare che “tutela e promuove la libertà di espressione e la libertà accademica, principi fondamentali sanciti anche dalla Legge sull’Università della Svizzera italiana. Ogni membro della comunità accademica ha il diritto a esprimere liberamente le proprie opinioni, anche politiche, nel rispetto dei limiti previsti dal Codice etico dell’Usi e dalla legge in generale”.
MENDRISIOTTO
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2025-05-28T07:00:00.0000000Z
2025-05-28T07:00:00.0000000Z
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